lunedì 28 dicembre 2015

Tempio di Giove Anxur. Terracina

Da sempre la città di Terracina ( Latina) è caratterizzata dal profilo del Tempio di Giove Anxur che sovrasta la città dall'alto del Monte S.Angelo.-www.tempiodianxur.it

Un restauro recente ha reso più visibile la complessa struttura portando alla luce ambienti e locali fino a qualche anno fa non visibili. E così la visita di questo sito archeologico,  che da ogni angolo permette la fantastica visione dei monumenti romani con sullo  sfondo l'azzurro del mar Tirreno, è diventata un'esperienza davvero unica e ricca di emozioni.

Il Tempio di Giove Anxur appartiene alla serie degli antichi santuari  del Lazio ristrutturati tra la fine del II sec.a.C. e l'inizio del  I a.C. e la sua funzione era duplice: luogo di culto ma anche strategico-difensivo, con la parte più  bassa destinata ai reparti di militari  romani.

Una roccia, nella parte superiore é considerata  il punto emergente della sottostante cavità ad essa collegata , dove operava un antico oracolo.
La cavità e il punto di collegamento  sono visibili percorrendo il portico che costituisce   il basamento inferiore del Tempio. Questo portico è la parte più affascinante del sito composto com'è da  una serie di arcate che compongono un lungo corridoio percorribile.

Queste arcate sono anche la parte visibile, dalla città di Terracina, del sito archeologico, quelle che da sempre hanno affascinato i visitatori e  gli abitanti.
Le sere d'estate   nel sito si svolge "Anxur Lumina" uno spettacolo di suoni,luci e filmati,un affascinante "viaggio" nella storia.



lunedì 14 dicembre 2015

Cattedrale di S.Cesareo a Terracina

La Cattedrale di S.Cesareo caratterizza la parte alta e più antica della città di Terracina.
 E' un tesoro d'arte inserita in un contesto unico: un'ampia piazza con a destra ,lato monte, un pezzo originario dell'antica Via Appia e i resti dell'antico Foro Emiliano e al suo fianco  le medioevali Torre Frumentaria e  Palazzo Venditti.  

La cattedrale intestata a S.Cesareo fu costruita nel IX sec. sui resti del tempio maggiore dell'antico Foro Emiliano. Fu restaurata e riconsacrata nel 1074 per poi avere nuove ristrutturazioni tra il XII e XIII sec.

Via Appia tratto di Terracina
La cattedrale spicca su un'alta gradinata con al lato il campanile in stile romanico molto simile ai campanili di altre Cattedrali del territorio come quelle di Sermoneta e Gaeta. Il timpano della facciata  ha una particolare decorazione fatta di mosaici  che raffigurano animali.
L'interno ha dei bellissimi pavimenti cosmateschi(dei famosi maestri marmorari e mosaicisti romani Cosma) con motivi geometrici e spirali,motivi differenti  nei vari ambienti della chiesa.

 Il Pulpito è un altro degli elementi caratterizzanti la Cattedrale, composto di 4 leoni stilofori che sostengono delle colonnine tortili splendidamente decorate con tessere policrome e oro.  Anche il pulpito sostenuto dalle colonne è finemente decorato con mosaici.

Resti di antichi affreschi si trovano sulla parete di fondo della
 navata destra.

lunedì 30 novembre 2015

Camposoriano.Monti Ausoni


Campo Soriano è un altopiano nel mezzo dei Monti Ausoni a cavallo del territorio dei Comuni di Terracina e Sonnino.
 La caratteristica di questo altopiano è la presenza di formazioni calcaree di grandi dimensioni che sorgono dal terreno.

La più grande di queste formazioni è detta la "Cattedrale", ma le formazioni rocciose  disseminate sono numerose e di varia dimensione.
La Cattedrale
 Conferiscono al paesaggio un aspetto originale e affascinante.Il maggior  numero di formazioni si trova ai piedi del versante sud est di Monte Romano,per poi continuare ai piedi dell'altro monte che stringe la stretta valle :il Monte Cavallo Bianco.

Provenendo dalla piana di Terracina la strada provinciale sale lentamente per  giungere su questo largo altopiano  in cui spicca da lontano "la Cattedrale",la più alta tra i faraglioni rocciosi. La strada prosegue per un tratto passando affianco ai massi calcarei  chiusi  nelle recinzioni delle proprietà private,  ridiscende poi   verso il territorio di Sonnino attraversando la frazione di Cascano.

La vegetazione che fa da cornice a questi massi "lunari" è quella tipica della macchia mediterranea con querce caducifoglie,arbusti di lentisco e ulivi.

Nel 1985 questa zona è stata inserita nelle Aree Protette della Regione Lazio e poi nel 2000 come Parco regionale  con la denominazione di Monumento Naturale di Campo Soriano, questi  faraglioni chiamati "hum" fanno parte di un territorio carsico che presenta anche le altre caratteristiche dei territori carsici come doline,inghiottitoi che caratterizzano i Monti Ausoni come i vicini Monti Lepini.



venerdì 13 novembre 2015

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Domenica primo novembre i Giardini di Ninfa-www.fondazionecaetani.org- hanno effettuato l'ultima apertura prima della chiusura invernale.
I Giardini di Ninfa si trovano alle pendici dei Monti Lepini, a pochi chilometri dal paese di Norma e dalla città di Latina.
In una bellissima giornata di sole centinaia di persone hanno potuto ammirare la bellezza dei Giardini all'inizio dell'autunno.
 L'acqua del fiume Ninfa  scorreva con ritmo costante , le sue  acque,  sempre limpidissime, lasciavano vedere la lussureggiante vegetazione acquatica. Un vero bosco nel fiume che incantava e ipnotizzava lo sguardo mentre le grandissime foglie delle piante del lungo fiume si riflettevano nell'acqua.
Le rovine delle Chiese e delle Mura dell'antica città di Ninfa incorniciano la bellezza delle piante e della vegetazione che sono le vere protagoniste di questo famoso Giardino.
 Sullo sfondo la Torre più grande dell' antica  città connota il paesaggio,  alle spalle la collina di Norma con le Mura Ciclopiche dell'antica Norba,la città  distrutta durante le guerre civili di Roma nel I sec.a.C.

lunedì 19 ottobre 2015

Odissea Contemporanea Winter.Consorzio Sviluppo Industriale Latina Scalo

Presso gli ampi spazi del "Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma-Latina" a Latina Scalo è in corso la bella rassegna di Arte Contemporanea "Odissea Contemporanea Winter", organizzata da MAD -Museo d'Arte Diffusa- di Latina.

La Mostra è stata inaugurata il 10 ottobre in occasione della "Giornata del Contemporaneo",l'evento che AMACI (Associazione Musei di Arte Contemporanea Italiani) organizza da diversi anni in Italia.

La cornice del Consorzio per lo Sviluppo Industriale in cui si possono vedere le tante opere d'arte presenti è assolutamente adatta ad opere che rappresentano ed interpretano la contemporaneità in diversi modi e forme.

Le stanze,i saloni i corridoi del Consorzio Industriale permettono infatti, grazie all'ampiezza degli spazi ed alla luminosità, una buona visione e fruizione delle opere.

Sono tante le modalità espressive dei dipinti,delle sculture, delle installazioni e delle fotografie e tutte capaci di coinvolgere i visitatori sia per l'impatto emotivo che per la precisione e la bellezza delle rappresentazioni.

Particolarmente coinvolgente è stata anche la video-performance dell'artista Rosy Losito realizzata il giorno dell'inaugurazione, ma ogni opera presente riesce ad imporsi all'attenzione : dalla grande installazione dell'artista Bianchi  alle rappresentazioni  degli altri 40 artisti,importanti esponenti dell'arte contemporanea.

La mostra è visitabile fino al 30 novembre ed è un'occasione per apprezzare l'arte contemporanea.

Sede: Latina Scalo, Via Carrara 12/A, Consorzio per lo Sviluppo Industriale 

lunedì 5 ottobre 2015

Monte Padiglione. Monti Carseolani



A cavallo di Lazio e Abruzzo i Monti Carseolani posso regalare bellissimi paesaggi ed incontri inaspettati.
E' una domenica di settembre e mentre sulle zone costiere piove, tra queste montagne si affaccia un forte sole settembrino quasi estivo.

Per arrivare sul Monte Padiglione m.1627 si parte dal bel paese di Verrecchie (Aq). Da subito il sentiero si rivela interessante per la presenza di bacche rosse mature di rosa canina. I cespugli sono numerosi lungo tutta la parte iniziale del sentiero ed insieme al sole rendono allegro e colorato il percorso.

Ma la vera sorpresa deve ancora venire! Arrivati in un piccolo pianoro nei pressi del passo chiamato Passo delle Fossette,punto di incrocio di svariati sentieri,avvistiamo nel cielo un grande uccello in volo lento, dalle ali  subito si fa individuare come un rapace . Mentre ancora lo osserviamo ecco che dalle chiome di un gruppo di alberi arrivarne un altro e poco dopo, in rapida successione, altri ancora fino ad un totale di sette.

Volano lenti sopra di noi e così possiamo identificarli come grifoni . E' una grande emozione perché è raro vedere così tanti rapaci volare bassi e lenti in montagna!! Siamo in silenzio...sperando che quell'incanto possa durare ancora a lungo! Infatti i grifoni rimangono qualche minuto per poi allontanarsi in direzione est.

Riprendiamo il cammino per affacciarci sul Passo delle Fossette. Da quì il grande pianoro della Valle della Dogana si mostra verde e disseminato di cavalli al pascolo. Di fronte la lunga cresta del Monte Vallevona chiude uno scenario di montagna davvero molto bello!

A questo punto si riprende la salita per percorrere la cresta del Monte Padiglione fino alla sua cima dove una  croce nuova  in acciaio, dalla forma stilizzata,  corona la vetta.

Altri paesaggi si aprono alla vista mentre si consuma il semplice panino che sulla cima di una montagna acquista un "sapore speciale".

martedì 22 settembre 2015

Slow Food all'EXPO di Milano



Nell'ambito dell'EXPO di Milano  alla fine del decumano c'è il grande spazio occupato da Slow Food.- www.slowfood.it

 Il tema  dell'Expo "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita" trova negli spazi di Sloow Foood i temi e gli argomenti più significativi .

La spettacolarità di molti padiglioni è in questi spazi ribaltata nella semplicità delle aiuole con le coltivazioni tipiche, l'eccezionale potenza visiva delle immagini presenti in tanti padiglioni è negli spazi espositivi di Sloow Food sostanziata da un gran numero di contenuti che in vari pannelli spiegano la visione di Sloow Food e il punto di vista dell'Associazione.

Sloow Food è un'associazione internazionale, fondata in Italia da Carlo Petrini, in vent'anni di attività si è diffusa in molte parti del mondo ed ha ampliato le ramificazioni dell'associazione . Sloow Food fin dall'inizio si è opposta all'imposizione a livello planetario di un unico modello di gusto e alimentazione esemplificata dai Fast Food imposti dalle multinazionali della Ristorazione.  

Sloow Food promuove "un cibo buono,pulito e giusto per tutti". Promuove un cibo che rispetti le tradizioni e le coltivazioni tipiche dei luoghi, un'alimentazione più sana e gustosa,  lontana
 dall'industria alimentare e dall'agricoltura industriale ed anche una giusta retribuzione del lavoro degli agricoltori e allevatori in ogni parte del pianeta.  

Tra i pannelli  l'enorme omone di mais esemplifica e sintetizza le conseguenze dei cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni a livello dell'agricoltura e dell'allevamento industriali.


Sloow Food, come una quercia con svariati rami, opera con i Progetti di : "L'Arca del Gusto", "Presidi Sloow Food", "I Mercati della Terra", "Gli Orti di Sloow Food" e le Comunità "Terra Madre", www.terramadre.org  tutte operano per un'agricoltura ed un allevamento "sostenibili" per il nostro pianeta  e per l'educazione e la formazione delle giovani generazioni e delle comunità di operatori del settore:agricoltori,allevatori,pescatori,artigiani,cuochi e ricercatori.

lunedì 31 agosto 2015

Mostra "Mito e Natura".Milano Palazzo Reale


La Mostra "Mito e Natura" allestita all'interno del Palazzo Reale di Milano è uno dei più importanti eventi culturali realizzati in occasione dell'EXPO di Milano.


E' una mostra davvero eccezionale che presenta circa 150 pezzi pregiati provenienti da importanti collezioni dei musei europei, tra cui un'importante numero proveniente dal Museo Archeologico di Napoli.

E' un viaggio affascinante attraverso le rappresentazioni di elementi di natura che si legano ai miti dell'antica Grecia e della cultura romana.

La ceramiche attiche e quelle italiche,molte di produzione apula, si alternano nelle vetrine e su questi pregiati vasi è possibile ripercorrere vicende legate agli antichi miti classici.

 In tutti si può notare come le vicende di eroi e divinità si leghino agli elementi naturali,alle piante, ai pesci,agli animali, con la presenza dominante delle piante. Tutto dimostra agli uomini del nostro tempio come nell'antichità  "la natura" fosse presente e partecipe della vita degli essere umani, come la "natura" fosse elemento di ispirazione e di processi simbolici particolarmente importanti.

La mostra è organizzata con una serie di percorsi tematici  come  "La natura come segno e metafora", "La natura coltivata dono degli dei", "Il giardino incantato" o "Nature morte e nature vive di Pompei", solo per citarne qualcuno.
Tra i pezzi più belli si potrà ammirare l'affresco della "Casa del Bracciale d'oro" di età giulio-claudia,proveniente da Pompei, ed anche la lastra tombale proveniente da Paestum raffigurante "Un giovane  si tuffa nel mare", oppure l'Anforisco detto vaso blu con gli "Eroti vendemmianti".

La mostra si potrà visitare fino a gennaio 2016.

lunedì 17 agosto 2015

Il Principe della duna costiera: Il Giglio marino

Sulla duna costiera fioriscono in primavera una quantità di fiori: il silene rosa,il carpobrotus fucsia,la medicago marina gialla .

C'è un fiore,invece,  che fiorisce tra luglio e agosto,quando il sole è più forte : è il Giglio di mare - Pancratium maritimum.
Con i suoi fiori bianchi impreziosisce la duna, dove, proprio alla sua altezza, la sabbia  comincia ad alzarsi, per ricoprirsi poi di cespugli di ginepro coccolone,fillirea e smilax aspera.

Ed ecco che tra la sabbia e il mare questo delicato fiore bianco spicca tra il verde delle altre piante "pionere",lo si può notare scendendo sulla spiaggia ed anche uscendo dall'acqua.
Così bianco e delicato appare come un principe che rimane isolato nella sua bellezza,dominando su tutto.

Il  Giglio di mare è una specie di giglio bulboso della famiglia delle Amaryllidaceae, ha un profumo intenso e il suo frutto è una capsula contenente semi neri.I suoi semi galleggiano, così la sua diffusione avviene anche grazie alle correnti marine.

La duna costiera è un paesaggio davvero bello che caratterizza il litorale laziale da Latina al Circeo, per permettere la sua conservazione è necessario che ogni persona collabori evitando di calpestare la duna ed accedendo al mare tramite le passerelle in legno.
Il calpestio infatti impedisce la nascita e l'esistenza della vegetazione e di conseguenza,poichè è la vegetazione che trattiene la sabbia, l'esistenza stessa dell'ambiente delle dune costiere.


Questo ambiente per la sua bellezza e particolarità è tutelato dal Parco Nazionale del Circeo www.parcocirceo.it , costituendo uno dei vari habitat del Parco, insieme ai laghi costieri,alla foresta planiziaria,al Promontorio del Circeo e all'isola di Zannone.

lunedì 10 agosto 2015

Mostra "1914-1918 La Gran Vera".Moena



Nel bel paese di Moena ,il centro più importante della Val di Fassa, si può visitare durante tutta l'estate 2015 la mostra-evento "La Gran Vera" che a cento anni dalla guerra, vuole ricordare la Prima Guerra Mondiale e rendere omaggio alle genti ladine e trentine che vissero la tragedia della guerra, prima come soldati sul fronte "orientale" e poi sui territori del Trentino quando, con l'entrata in guerra dell'Italia si aprì il "fronte meridionale".

La prima parte della mostra è dedicata alla guerra nei territori della Galizia,dove gli uomini abitanti i territori ladini e trentini furono mandati a combattere nelle file dell'esercito austro-ungarico. Tutti questi territori erano infatti parte del territorio dell'impero austro-ungarico. Il fronte Galiziano è illustrato con  dati statistici, fotografie e una bella galleria di quadri di pittori di guerra austriaci.

Un'intera sezione della mostra è dedicata alla "Trincea" il luogo che caratterizza la Prima Guerra Mondiale. Le trincee sono ricostruite con scenografie realistiche contenenti le strutture,gli oggetti e manichini rappresentanti soldati con le  uniformi reali. Immagini dell'epoca, filmati e testimonianze arricchiscono la suggestione delle scenografie, immergendo i visitatori nelle situazioni concrete vissute dai soldati e donando partecipazione emotiva.

Interessante risulta anche la sezione dedicata
alle uniformi,dove si possono osservare gli abiti di guerra dei vari reparti dell'esercito italiano e austriaco,con i nomi dei diversi battaglioni e corpi d'armata.

Tutta la mostra risulta interessante ed emozionante ed è ben sintetizzata dalla scultura in legno"Memorial Galizien-Dolomites" dell'artista Federica Cavallini posta nella piazza di Moena.  

martedì 21 luglio 2015

Chioschi e smilax sulla spiaggia di Latina

La spiaggia di Latina una volta arrivati a Capoportiere si dirama portando a due litorali, quello di sinistra è antistante al lago di Fogliano che finisce con il canale di Rio Martino.

Questo lungomare,totalmente libero da costruzioni,  è caratterizzato dalla presenza della duna mediterranea con la sua vegetazione.Questo ambiente, che è parte integrante del Parco del Circeo  insieme al lago di Fogliano, inizia proprio quì  da Capoportiere per continuare per circa 26 km finendo sotto  il promontorio del Circeo.

Lungo questo litorale, di grande  bellezza  per le alte dune ricche della vegetazione caratteristica, non sono consentite  costruzioni, ma solo esistono delle strutture in legno che vengono rimosse alla fine della stagione estiva.

Sono i cosiddetti Chioschi dove un servizio bar e ristorazione con tavoli sulla pedana in legno coperta permette delle  " soste" piene di fresco e suggestione.
Ci si siede di fronte al mare con la brezza marina che colpisce il viso, a pochissima distanza ,da grandi cespugli verde brillante. Ci si stupisce a vedere questa vegetazione così ricca e rigogliosa nonostante il caldo del sole estivo e i venti marini.

Al di sopra di cespugli di fillirea o di ginepro coccolone lo smilax aspera detto  salsapariglia ed anche "stracciabraghe" forma una fitta coltre di foglie dando uno spessore impenetrabile ai cespugli.
Lo smilax aspera appartiene alla famiglia  delle smilacacee.  È una pianta arbustiva dal portamento di una liana  rampicante, presenta delle spine acute e i suoi fiori danno poi vita a delle bacche rosse che giungono a maturazione completa in autunno.

La presenta dello smilax dà bellezza e forza a tutta la vegetazione della duna mediterranea molto delicata e messa a dura prova dalla mancanza di una  manutenzione periodica delle passerelle di legno.
 Le passerelle in legno presenti sul lungomare di Latina e Sabaudia sono uno strumento essenziale per mantenere l'unicità dell'ambiente della duna mediterranea, perché , evitando il calpestio delle persone, permettono alle piante delicatissime della duna di sopravvivere e così di trattenere la sabbia evitandone l'erosione.
Così passando sopra le passerelle si possono ammirare anche i cespugli di smilax molto rigogliosi presso alcuni chioschi.



martedì 7 luglio 2015

Monte Tremoggia. Parco Regionale del Gran Sasso

Il vasto altopiano di Campo Imperatore  è caratterizzato dal lungo profilo degli alti Monti che lo sovrastano . 
Una lunga cresta unisce Monte Aquila,Brancastello, Monte Prena e Monte Camicia e più indietro il Monte Tremoggia,la cui cima non è visibile dalla piana.

piana di Campo Imperatore
Ma la salita a  Monte Tremoggia è bella e affascinante soprattutto dal valloncello e dalla pineta che sovrastano Fonte Vetica.(1683 m.)

Fonte Vetica è un'antica sorgente. Poco sopra c'è un rifugio/ ristorante con annesso un campeggio,dove, coloro che intendono salire sui Monti Tremoggia e Camicia, soggiornano la sera.

 Nei pressi si trova la zona in cui punti di ristoro fissi vendono salumi, insaccati, formaggi e carne fresca  da cucinare all'esterno.

stella alpina
Un tabellone, posto vicino alla fonte e al parcheggio, ricorda ai visitatori che siamo all'interno del Parco Regionale del Gran Sasso e Monti della Laga www.gransassolagapark.it/   , descrivendo le caratteristiche naturalistiche della zona.

Si sale al lato della pineta, da un valloncello tra rocce e rigogliosa vegetazione. Si arriva quindi ai prati verdi che caratterizzano la Sella di Fonte Fredda a 1994 metri.
 Da qui girando a sinistra  si percorre il ripido crinale,ma facile ed erboso, che sale fino alla cima del Monte Tremoggia. Lungo il percorso tanti fiori abbelliscono e rendono interessante il sentiero. Tra il giallo intenso dei "doronici" e altri fiori variopinti,spiccano, piccole e "quasi protette" dai sassi, delle "stelle alpine".

Sulla cima c'è una croce con su incisa una bella frase  e un mucchio di sassi con su scritto l'altezza del Monte Tremoggia : 2350 m. E' una cima particolare perchè costituita da un piccolo pianoro erboso costellato da fiori belli e preziosi: delle genzianelle dall'intenso blu e le campanule azzurre blu della genziana "clusii" .


Sperone "Dente di Lupo"
Lo sperone roccioso detto Dente di Lupo è ben visibile poco prima di arrivare alla cima,mentre la discesa,con i bei cuscini di silene acaule, si può effettuare dal sentiero che attraversa il Vallone di  Vradda che da Fonte Vetica porta fino alla cima del Monte Camicia.

martedì 23 giugno 2015

Monte Etra . Massiccio del Sirente

Nel massiccio del Monte Sirente il Monte Etra,nel versante occidentale, risulta una vetta molto interessante ed affascinante da raggiungere con un sentiero escursionistico, tracciato dal CAI.
Gole di Celano

Vi si arriva attraversando prima il paese di Celano e poi più in alto quello di Ovindoli (L'Aquila) per poi prendere la strada che attraversa la Valle d'Arano. Dal ponticello situato all'imbocco della valle d'Arano si prende la carrareccia che risale dolcemente per circa 4 km andando in direzione est.

Durante il percorso ,quando la vegetazione si apre, un'affascinante sorpresa aspetta gli escursionisti ,in basso si vedono le famose "Gole di Celano",dall'alto si nota la fenditura delle montagne e la  stretta  gola che risale la montagna. Percorrendola da Celano,  la gola risulta  uno stretto canyon con grandi massi.

Si arriva quindi alla Bocchetta di Prato del Popolo a m.1607 un piccolo pianoro da dove si diramano vari sentieri. Da qui si prende il sentiero segnato, in direzione sud, che sale decisamente fino ad  arrivare al Monte Savina,la punta più a nord della lunga cresta che porta alla vetta del Monte Etra.

Lungo il sentiero  ad un certo punto si avvistano dei grandi volatili,appena ci passano sopra le teste,possiamo  vederli meglio : sono delle aquile !! ...padrone del cielo e delle montagne!


Una fioritura varia e di grande bellezza è presente lungo tutta la cresta e, una volta arrivati alla cima del Monte Etra a 1818 m., si può godere della vista di un gran bel panorama: la piana del Fucino e di fronte il Monte Serra di Celano che sovrasta il paese di Celano. 

martedì 9 giugno 2015

Fondo della Salsa. Gruppo del Gran Sasso



Fondo della Salsa è il nome della stretta valle ai piedi della parete nord del Monte Camicia nel gruppo del Gran Sasso.

Vi si arriva con un sentiero del CAI che attraversa una faggeta. E' primavera e i faggi hanno appena messo le loro foglie che sono di un verde tenerissimo che rallegra e dà belle sensazioni.

Quest'anno i versanti orientali del Gran Sasso sono stati investiti da nevicate intensissime fino alla fine di marzo e la stretta valle del Fondo della Salsa è ricoperta di neve. Qui fino all'estate c'è un nevaio che si trova ad una quota molto bassa circa 1000 metri e si mantiene per lungo tempo perché sovrastato dalla parete nord del Monte Camicia ed in parte ombreggiato.

Il nevaio quest'anno è molto più esteso e lungo il percorso incontriamo ancora i resti di una valanga che ha distrutto numerosi faggi che avevano appena messo le gemme. Percorriamo un sentiero più in alto che ci permette di sovrastare il Fondo della Salsa sotto la parete nord del Monte Camicia.

Questa parete è stata una sfida per gli alpinisti fin dagli anni '20 del '900 , particolarmente difficile sia per la lunghezza dei tratti verticali,sia per la friabilità della roccia. 

Diversi sono stati gli scalatori che si sono cimentati nella scalata, qualcuno perdendo la vita. Due scalatori abruzzesi Bruno Marsilii e Antonio Panza nel 1934 dopo averla scalata una prima volta non furono creduti e quindi vi ritornarono a distanza di un anno lasciando una maglietta rossa alla sommità della parete , come prova. Su questa vicenda è stato realizzato un bel filmato , intitolato proprio "La camicia rossa del Camicia" - http://www.caipenne.it/index.php/attivita/alpinismo/19-la-maglia-rossa-sulla-parete-nord-del-monte-camicia

Quattro camosci attraversano la neve in fondo, sotto la parete, ricordandoci che questo è il loro regno e qui  si può ammirare con rispetto la grandezza e la bellezza della natura.

lunedì 25 maggio 2015

Museo della città e del territorio di Cori



IL MUSEO della CITTA' e del TERRITORIO di Cori ha la sua sede presso il complesso architettonico di S.Oliva nel centro della città.

Cori è il nome dell'antica città di Cora,uno dei più importanti centri del LAZIO che si opposero alla nascente potenza di Roma nella Lega Latina e anche quando la Lega venne sconfitta, Cora mantenne un importante ruolo ottenendo la condizione di città federata.

Il Museo è composto di sette sezioni cronologiche e tematiche: Geografia del territorio; Preistoria; l'Età Arcaica ; l'Età Romana ; l'Altomedioevo; il Medioevo e l'Età Moderna.

Il Museo è composto di tre piani e quando si passa dal piano inferiore a quello superiore si ha la bellissima sorpresa di entrare nel portico superiore del complesso architettonico della Chiesa di s.Oliva e così possiamo osservare da vicino i capitelli medioevali con la loro caratteristica difformità e con la presenza di volti scolpiti e simboli vari.

Molti i reperti esposti affascinanti e importanti, come le pietre scheggiate di età preistorica., i bronzi e le ceramiche provenienti dalla necropoli di Caracupa/Valvisciolo nel territorio di Sermoneta, la stipe votiva del tempio di Ercole e i tanti ex-voto ritrovati nei pressi del tempio.
Anche le epoche più vicine mostrano importanti documenti storici come quelli relativi alla comunità ebraica di Cori risalenti al 1500, oppure all'intera serie di stampe di G.Battista Piranesi dedicate alle antichità di Cora.
Il Museo è aperto venerdì,sabato e domenica tutto il giorno : www.comune.cori.it
                                                                                                              museo@comune.cori.it

lunedì 11 maggio 2015

Museo della Ceramica di Castelli



Il paese di Castelli alle pendici della parete nord del Monte Camicia del gruppo del Gran Sasso - è famoso in Italia e nel mondo per la sua secolare produzione di ceramiche artistiche.

Girare per le strade del paese è come girare in un museo all'aperto,le numerose botteghe artigiane mostrano all'esterno, o in vetrine, preziosi e lavoratissimi esemplari di ceramiche artistiche.

Nel paese comunque c'è anche il Museo della Ceramica,collocato nella nuova sede, dopo i danni del terremoto del 2009.
 Una giovane e competente guida accompagna i visitatori in un viaggio attraverso la produzione secolare di Castelli,partendo dalle specificità geomorfologiche del territorio, che hanno permesso queste pregiate produzioni per poi spiegare  le varie fasi della lavorazione.

Così  che tra i visitatori, che ascoltano tra i preziosi pezzi in esposizione, si materializza il lavoro dei maestri ceramisti e la grande perizia che li ha portati a realizzare quei capolavori che si possono ammirare nelle vetrine del museo.

Sono esposte  anche le primitive mattonelle che decoravano anticamente la  volta della vicina chiesa di San Donato.La volta, definita la "Cappella Sistina" della Ceramica, è decorata con ben 814 mattonelle in ceramica e quest'ultima decorazione, che presenta soggetti vari e tutti diversi, risale al XVII sec.

Il colore e i paesaggi sono i protagonisti di queste affascinanti  ceramiche.
Il colore passa dal blu intenso della produzione cinquecentesca ai tenui colori pastello settecenteschi, fino al rosso rubino della produzione dell'800.


Nel paese c'è anche il Liceo Artistico Statale per il design "F.A.Grue"   creato per perpetuare la tradizione dei maestri ceramisti ma anche per formare professionisti aperti al mondo e alle nuove tendenze artistiche. 

lunedì 27 aprile 2015

Santuario del Crocefisso.Bassiano


Alle pendici del Monte Carbolino sui Lepini e a 3 km dal paese di Bassiano è situato un luogo suggestivo e carico di spiritualità è il  Santuario del Crocefisso.

Santuario del Crocefisso
E' una costruzione antica legata alle vicende storiche che hanno interessato l'italia e l'Europa nei secoli del Medioevo. Quì infatti sono giunti intorno al 1300  alcuni frati appartenenti ai Fraticelli Spirituali Francescani in fuga per motivi di contrasti religiosi nel loro ordine
 Trovarono rifugio tra queste montagne dove, proprio quì, esisteva un'antica grotta. Costruirono altri ambienti intorno alla grotta,tra cui un romitorio e la Cappella detta delle Palme

Si entra e dopo una prima stanza ci si trova ,dopo poche scale,nella grotta,dove si possono vedere gli antichi affreschi ,tra una parete rocciosa e l'altra.
Un'altra tradizione vuole che in questo luogo trovassero rifugio dei frati Templari in fuga dall'Abbazia di Valvisciolo dopo che l'Ordine dei Templari fu soppresso per volere di Filippo il Bello re di Francia nel 1343 e i frati Templari imprigionati e uccisi.

Grotta con affreschi del Santuario del Crocefisso
Il nome Santuario del Crocefisso però risale alla presenza di un Crocefisso in legno realizzato del frate Pietrosanti da Bassiano un'artista che realizzò diversi Crocefissi dello stesso stili per alcune chiese del Lazio.

Il Cristo del Crocefisso è rappresentato in modo drammatico con il sangue sul corpo e i segni della sofferenza fisica nel volto. Il frate Pietrosanti usava scolpire dopo giorni di preghiera e pratiche penitenziali intense.


Una strada asfaltata proveniente da Bassiano e dei sentieri provenienti dalla cima e dalla base del Monte Carbolino raggiungono la località che aumenta la sua suggestione proprio per essere immersa nel folto dei boschi.

lunedì 13 aprile 2015

Orto Botanico di Fogliano



Il Borgo di Fogliano è all'estremità nord del territorio del Parco Nazionale del Circeo,nel comune di Latina.
Borgo di Fogliano
Fogliano è il primo dei laghi costieri del Parco e quì  Onorato VII Caetani e la moglie Ada Wilbhram stabiliscono la loro residenza invernale con gli edifici del "casino inglese",la villa padronale, che è del 1867, ed una chiesetta più antica che dimostra come il borgo fosse abitato anche in epoche precedenti,c'erano inoltre le residenze dei pescatori ed allevatori di bufale,essendo Fogliano un centro produttivo di grande importanza.

Il Giardino di Fogliano era uno dei vari giardini creati dai Caetani,tra i quali il più famoso è quello di Ninfa.Il Viale d'ingresso della Villa era fatto da un susseguirsi di pini,eucalipti e rose.

Entrando nel "giardino" ora "orto botanico",si osservano le piante presenti nella zona che fiancheggia la Villa. Quì abbiamo la profumata pianta della canfora della famiglia dell'alloro,disseminate sul terreno ci sono le piante di arance amare,pianta molto usata nei giardini per il suo carattere ornamentale dato dal colore e  dalle foglie sempreverdi.
Interno dell'Orto Botanico
All'incrocio di rami di un vecchio prugno fa bella mostra di sé una pianta particolare :"l'ombelico di venere" la cui forma e la cui consistenza liscia ricorda quella di un ombelico. Il borgo e l'Orto sono curati dalle Guardie Forestali. Quì c'è infatti  il Comando Forestale con alcuni importanti uffici del Parco ,quali quello della "biodiversità".

Le visite guidate al'interno dell'Orto Botanico sono curate dalle bravissime guide dell'istituto Pangea - www.istpangea.it -, il centro di formazione,studi e guide collegato al Parco del Circeo.
Camminando incontriamo un eucalipto cinereo una varietà particolare di eucalipto dalle foglie sempre argentate, arriviamo quindi ad una delle piante più belle e particolari dell'Orto cioé l' araucaria.La pianta proviene dalle Ande e Australia ha delle pigne enormi che cadendo "esplodono" disseminando grandi pinoli sul terreno.
Un'enorme magnolia fa bella mostra di sé poco più avanti,è stata lasciata ad uno sviluppo naturale, pertanto ha sviluppato molti tronchi laterali formando una pianta  eccezionale per grandezza e bellezza.
Pampas all'interno dell'Orto Botanico

Verso il lago altre piante caratteristiche : delle grandi pampas con il loro ciuffo di quasi tre metri ed un gruppo di palme di varie specie. 

Prima della "strage" compiuta anche quì dal "punteruolo rosso",insetto importato e che ha distrutto quasi tutte le palme "canariensis" della Pianura Pontina, quì nell'Orto vi erano 11 tipi di palme. Ed erano proprio le palme a dare quel carattere esotico all'orto e alle rive del lago,sia dalla parte del borgo sia sulla sponda opposta.

Molte altre piante posso essere viste in questo Giardino e le guide introdurranno i visitatori alla scoperta del mondo affascinante e coinvolgente di questo giardino e della sua storia.