giovedì 22 maggio 2014

Mostra: "Brasile.Appunti di Viaggio 2"


Presso iI Palazzo Caetani di Sermoneta si è inaugurata il  17 maggio la mostra "Brasile: Appunti di Viaggio 2 " della fotografa Lucia Finocchito.

La mostra è stata organizzata dall'Associazione "SMILE LAB" recentemente costituitasi a Latina,con la collaborazione dell'Associazione "AMICI DELLA FOTOGRAFIA" di Sermoneta  e del Comune di Sermoneta.

La mostra, che è stata presentata dall'Associazione e illustrata dalla fotografa Lucia Finocchito, presenta fotografie  prese  durante un viaggio recente compiuto in Brasile.

Le foto sono suddivise in quattro temi: I bambini, Gli Anziani, Le città e l'Ambiente Naturale.
Sono fotografie particolari dove risaltano in modo accentuato i colori e i contrasti, realizzando così una sorta di "fotopittura", come la stessa fotografa ha spiegato.

Le foto delle prime due sezioni che rappresentano bambini e anziani sono di grandissimo impatto comunicativo e mostrano  realtà umane  dove si uniscono,con straordinaria efficacia,le espressioni dei volti rappresentati con i contesti urbani e con le particolari situazioni dove le persone sono presenti.

Attraverso i volti bellissimi ed espressivi, inseriti in contesti molto particolari, si riesce a cogliere la vastità e la complessità della società brasiliana,dove coesistono contrasti e differenze sociali fortissime.

Altrettanto alcune foto che mostrano angoli di varie città brasiliane riescono a mostrare la presenza della ricchezza e della povertà,della modernità e del vecchio,del progresso e della tradizione.

Nelle fotografie naturalistiche la bellissima civetta, come il  coloratissimo pappagallo rappresentano una natura ancora in parte incontaminata e molto diversa dalla quella ,pur bellissima, che siamo abituati a vedere nel nostro Paese.

Le foto sono incorniciate da cartoni con margine irregolare e poste su pannelli ricoperti con carta da pacchi,una scelta che richiama i "ritagli" di vita quotidiana rappresentati nella mostra.
La mostra sarà visitabile fino al 31 maggio .

    

giovedì 15 maggio 2014

Ponte delle Torri di Spoleto e Monteluco



La Rocca Albornoziana si erge sul colle Sant'Elia e domina la città di Spoleto, connotando in modo caratteristico  il paesaggio e lo stesso profilo della città.

.Da sud-est l'imponente mole della Rocca si  unisce in linea di continuità al grandioso  Ponte delle Torri che porta alle pendici del monte detto "Monteluco" (monte del "Lucus" il bosco sacro posto sulla sua sommità.
 Il Ponte fu costruito alla fine del Trecento,probabilmente su una preesistente struttura romana. E' alto 80 metri e lungo 280 ed aveva funzioni acquedotto, come è ben visibile dall'alto.
 Vi si arriva percorrendo la strada del cosiddetto Giro della Rocca, una strada che circonda il Colle Sant'Elia.
 Il Ponte è una delle più imponenti costruzioni di età medioevale e  costituisce uno spettacolo di grande bellezza, un colpo d'occhio sorprendente nel paesaggio.

Dal lato del Monte si trova la costruzione detta "Fortilizio dei Mulini" dove le acque che scendevano dal monte, alimentavano due mulini comunali, prima di andare ad alimentare il condotto del Ponte che  portava l'acqua a Spoleto.

Da qui partono diversi sentieri che portano sulla cima di Monteluco e in altre zone montane.
 Il sentiero che arriva sulla cima di Monteluco presenta , nella parte sommitale, vari punti panoramici, al lato dei quali si aprono grotte dove hanno soggiornato vari monaci eremiti

C'è da ricordare che proprio in queste zone e nella Valnerina abbiamo le prime testimonianze dell'arrivo di monaci dall'oriente, dove era nato l'eremitismo, e proprio a Spoleto abbiamo il sarcofago dei San Isacco ,l'iniziatore del movimento.

Sulla cima di Monteluco è presente un ampio pianoro carsico, è verde ed invitante, è considerata la spiaggia degli spoletini,dove gli abitanti della città vengono a prendere il sole. 

Siamo a 891 m.di altezza e la temperatura è decisamente fresca. Sulla cima di Monteluco un'altra interessante  testimonianza storia e paesaggistica: è il Bosco Sacro il Lucus romano protetto dalla famosa Lex Spoletina, incisa su pietre calcaree e riportata quì su un tabellone.(l'originale è nel museo archeologico della città).
Vicino c'è un Convento francescano e alcune strutture di ristorazione e soggiorno,tra cui l'edificio della colonia estiva per bambini. 

Tutto l'ambiente presenta un fascino particolare : la luce  illumina il bosco dove lecci sempreverdi,dal colore verde brillante, incutono ancora ora rispetto e ammirazione per la maestosità della loro vita che ha sfidato il passare del tempo.
Un  certo mistero  avvolge tutto l'ambiente per  l'antica e misteriosa  "aura" del bosco sacro, e per la spiritualità che si respira con  la presenza delle grotte dove hanno soggiornato monaci eremiti.
La bellezza intensa del paesaggio si arricchisce  con gli squarci panoramici che a tratti si aprono nel bosco e che permettono alla vista di spaziare su tutte le montagne  circostanti,di un verde intenso, quasi affatto interrotte dalla presenza di insediamenti umani.


lunedì 5 maggio 2014

Museo Archeologico Statale di Spoleto



Il complesso del Museo Archeologico Statale di Spoleto,nel centro storico della città, racchiude al suo interno dei tesori d'arte e dei "documenti " storici di grandissimo interesse.
 E' ubicato all'interno dell'ex convento benedettino di Sant'Agata e comprende anche il Teatro Romano.

 La  cavea è ampia, in ottimo stato di conservazione, e dietro la scena si possono osservare resti di colonne provenienti dal Capitolium dell'antica città romana.
Il Teatro che è stato riportato alla luce a metà degli anni '90, è ancora oggi sede di spettacoli.

Il Museo raccoglie testimonianze che vanno dall'età del bronzo al periodo romano. Sono busti,iscrizioni,vasi,corredi funerari provenienti dall'area di Spoleto e della Valnerina.

 Dell'età del bronzo di grande interesse sono i piccoli bronzi votivi, statuette raffiguranti figure maschili stilizzate, a volte  con un elmo.
 Molto interessanti anche i pannelli "didattici" che ripercorrono la storia di Spoleto,iniziando da quella del popolo degli Umbri,i più antichi abitanti della nostra penisola, secondo un'ipotesi storica. C'è poi il percorso storico che vede Spoleto prima "colonia" romana e in seguito "municipium" romano.

Il "documento" più interessante è rappresentato dalle tavole della Lex Spoletina: delle pietre in calcare su cui sono incise delle leggi che riguardano la protezione dei boschi. Furono ritrovate ai confini del territorio spoletino e citano il "lucus" il bosco sacro per i romani.


 Un pannello spiega le varie tipologie di boschi e poi la traduzione della legge incisa su pietra. Nelle parole  "questo bosco sacro nessuno violi,non si trasporti né si sottragga ciò che al bosco appartiene.né si faccia legna se non nel giorno del sacrificio annuo...." si legge una antica legge di tutela ambientale.
  Conforta per tutti quelli che hanno a cuore la tutela del nostro ambiente vedere come la nostra storia antica ci tramandi un valore, mai come adesso, attuale.