Nel territorio del Comune di Anzio sulla costa c'è la
Riserva Naturale di Tor Caldara,-Istituita come Riserva Naturale Regionale alla
fine degli anni '80- un luogo naturale di grande fascino che presenta ambienti
diversi. https://www.parchilazio.it/torcaldara-natura
Qui esistono sorgenti solfuree che nei secoli passati furono
sfruttate con una cava di zolfo gestita dalla Camera Apostolica,organo dello
Stato Pontificio ,nella cui giurisdizione ricadeva il territorio.
Lo zolfo estratto
insieme alla roccia veniva poi scaldato in grandi "caldane" dove si
effettuava la separazione tra roccia e zolfo. Una parte della Riserva infatti è
costituita dalle Cave dove veniva estratto il minerale.
Seguendo l'itinerario
segnato si attraversa prima un bosco di lecci con gli arbusti tipici tra cui
spiccano lo smilax aspera e la rosa sempervirans,detta anche rosa di San
Giovanni.
Dopo poco gli alberi prevalenti diventano le querce con vari
esemplari di farnetto e farnia e soprattutto di sughere, queste particolarmente
suggestive per grandezza e per forma.
Le sughere emergono da un sottobosco con piante tipiche
della flora mediterranea e così oltre allo smilax e alla rosa cominciano ad
apparire piante di ligustro e poi i delicati fiori del "velo della
sposa" e poi avvicinandosi al punto panoramico, che si affaccia sulla cava
vecchia, ecco piante di ginestra e molti esemplari di corbezzoli che da questo
punto dell'itinerario fino poi alla Torre sono numerosi, quelli esposti al sole
presentano già i fruttini con la rugosa forma caratteristica.
Il sentiero scende e destra e così si arriva in un
ambiente particolare, suggestivo che
ricorda quello della Solfatara di Pozzuoli. C'è
una grande parete rocciosa, stratificata alla base con strisce di minerali vari
,macchie del giallo dello zolfo sono cosparse qua e là .
Sulle pareti si
notano i fori degli imenotteri un tipo di api di cui si nutrono degli uccelli
di grande bellezza: i gruccioni, i variopinti uccelli colorati che hanno il
loro nido su questa roccia, lì dove si vedono i fori più grandi. Di fronte alla
roccia la vegetazione di canne palustri
nasconde un piccolo laghetto color verde tenero, qui si notano le bollicine
dove avviene la fuoriuscita dello zolfo.
Si risale tramite una scala di legno e così poco appare in
uno pianoro verde la Torre che si
affaccia sul mare. Al di sotto un'alta falesia sovrasta una piccola spiaggia ed
il mare.
La Torre, costruita sui resti di una preesistente villa
romana, è una delle tante che lo Stato Pontificio fece costruire sulle coste
del Lazio per riuscire ad avvistare i pirati saraceni
per secoli assalirono le popolazioni della
costa, costituendo una minaccia costante.
Il paesaggio è di grande bellezza con la grande macchia
verde della Riserva la Torre Caldara e il mar Tirreno con le insenature di costa.
Il sentiero riprende effettuando una anello che permette di
vedere nel bosco i resti delle trincee
costruite durante lo sbarco di Anzio, qui infatti era stato posto il Comando base
delle truppe britanniche sbarcate proprio su questa spiaggia.
Natura e storia si intrecciano in questo luogo di grande
bellezza.