mercoledì 30 giugno 2021

Platani e Tigli a Viale Petrarca

 

C'è una strada a Latina che è una vera e propria Galleria verde. E'una strada a doppia carreggiata che arriva sulla Circonvallazione che segna il  Centro della città. Si trova vicino ai Giardini pubblici della città: i "Giardini Falcone-Borsellino" e vicino al Tribunale  ed è quindi una zona semi centrale.

La sua bellezza e particolarità risiede nella triplice fila di alberi :lateralmente ci sono i platani e nello spartitraffico centrale i tigli. I rami degli alberi si uniscono e in primavera ed estate è un vero spettacolo ,un tripudio di verde brillante.

Come una navata di una Chiesa gotica la prospettiva delle due galleri
e porta lo sguardo fino ai Giardini dove altri grandi alberi fanno da  sfondo.

Nelle giornate di caldo afoso fare una passeggiata lungo Viale Petrarca può regalare qualche minuto di fresco e bellezza. La posizione del Viale e la sua ampiezza permettono anche l'incanalarsi del vento che viene dal mare e quindi si può avere ancora più  benessere.

Questo Viale è un esempio dell'effetto positivo degli alberi  sul clima della città e degli effetti benefici del verde urbano sugli abitanti delle città. Senza poi dimenticare quanto gli alberi siano i più potenti produttori di ossigeno e gli unici capaci di depurare le polveri sottili che circolano nelle città.

E' auspicabile che tutto questo venga sempre più riconosciuto e valorizzato dagli amministratori della città e sia da esempio nella progettazione di quartieri o nella ristrutturazione degli stessi.

 

 

martedì 8 giugno 2021

8 giugno Giornata Mondiale degli Oceani

Oggi  8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani.

Gli Oceani, che costituiscono la maggior parte della superficie terrestre, sono da sempre il sistema biologico portante dell'intero nostro Pianeta Blu. Gli Oceani  producono il 50 per cento dell'ossigeno ma numerosi problemi stanno mettendo in forte crisi tutta la vita degli Oceani e dei Mari e con essi l'intero Pianeta.

La responsabilità degli uomini sono evidenti, le cause dei disastri sono  ANTROPICHE.


A partire dall'innalzamento della temperatura terrestre causata dall'aumento della CO2 nell'atmosfera per continuare nella formazione di immense isole di plastica negli Oceani e nei Mari fino al sovrasfruttamento della risorsa ittica con la pesca intensiva e non rispettosa dei tempi di sviluppo e sopravvivenza delle specie ittiche, per continuare con l'inquinamento dei mari e con le catastrofi ambientali dovute al trasporto di petrolio.Il risultato è che  circa la metà delle Barriere Coralline è distrutta e circa il 90% delle specie ittiche si stanno estinguendo.

Anche il nostro Mar Mediterraneo vive grandi difficoltà per l'innalzamento delle temperature e l'invasione di specie "aliene" conseguente alla "tropicalizzazione " del Mediterraneo.

Non ci sarebbe un tale aumento della temperatura dei mari e dell'atmosfera se i Governi delle Nazioni avessero già da anni perseguito gli Obiettivi della riduzione dell'immissione di anidride carbonica e quindi di conseguenza di riduzione dell'USO DI COMBUSTIBILI FOSSILI.

Non ci sarebbero le immense isole di plastica negli Oceani e nei Mari se gli uomini non gettassero i rifiuti di plastica, che poi vanno a finire nei Mari, ovunque e se riducessero l'uso della plastica e soprattutto facessero in maniera puntuale e regolare la RACCOLTA DIFFERENZIATA , concetto che vale ovviamente per tutte le popolazioni della Terra.

Non ci sarebbero Mari e Oceani inquinati se gli uomini non inquinassero senza ritegno anche grazie a INCREMENTI CONTINUI DI  CONSUMO DELLE RISORSE E MANCATE POLITICHE DI  CONTENIMENTO DEMOGRAFICO (per le tante Nazioni che hanno incrementi demografici non  sostenibili  DA PARTE DEL PIANETA).

Non ci sarebbe la quasi estinzione delle specie ittiche se non ci fosse una pesca intensiva e non rispettosa dello sviluppo e crescita delle specie, se non ci fosse da parte dei Paesi più ricchi un continuo aumento dei consumi di pesce da parte delle persone ,incrementato da esasperata attenzione al consumo alimentare che non tiene nemmeno più conto di un consumo  SOSTENIBILE in termini di quantità, che anzi è alla continua 

ricerca di specie lontane dalle proprie tradizioni alimentari.