giovedì 23 aprile 2009

Monte Romano - Ausoni

monti ausoni

Una giornata sugli Ausoni


Domenica 6 Aprile , è una giornata calda e assolata, finalmente vorrei dire! Siamo dirette , io e la mia amica montanara sugli Ausoni – la catena preappeninica a cavallo tra il territorio della provincia di Latina e di quella di Frosinone . Sono montagne non molto alte, a tratti brulle , ma selvagge e con un fascino particolare.
Il territorio mostra evidenti tracce della storia che ne ha segnato profondamente i luoghi: il carattere brullo e a tratti spoglio fu infatti causato dai disboscamenti voluti dall'amministrazione pontificia del tempo , per debellare il brigantaggio. Tra questi monti si rifugiavano infatti i briganti che rapinavano i viaggiatori che percorrevano l'Appia e la Casilina , le due importanti vie consolari che
sono a lato degli Ausoni. Uno dei sentieri più belli è chiamato infatti “La via dei Briganti” ed arriva sulla cima del” Monte delle fate”, la cima più alta, dal nome fascinoso, quanto misterioso.
Inoltre si ritrovano ,percorrendo i vari sentieri,ma anche in punti alti, fuori-sentiero, i cippi di confine tra i due vecchi stati pre-unitari : lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie. Su alcuni sono ancora visibili i simboli delle due nazioni con delle date.
Monti Ausoni.http://leggerelarte.blogspot.com Monte Romano

Siamo dirette su Monte Romano e partiamo da Sonnino – il bel paese alle pendici degli Ausoni,conosciuto- dalle nostre parti- anche per essere la patria del brigante Gasbarrone, oltre che per essere ancora sede di una intensa attività pastorizia.
Il percorso è nuovo per noi e siamo munite solo di una guida – non molto precisa in verità.
Seguiamo i segni del Cai e poi li perdiamo mentre costeggiamo il fianco di una montagna ,sassosa
brulla e assolata. Ad un certo punto sentiamo il suono delle campanelle delle pecore e sulla cresta intravediamo la sagoma di un pastore. E' distante , ma ho bisogno di informazioni e così urlo chiedendo la direzione, un gesto, a malapena intravisto, ci rassicura nel proseguire.
La vista è però bellissima: a destra il promontorio del Circeo, con il famoso profilo della “maga
incantatrice” , davanti a noi , in lontananza ,le anse del lago di Fondi, a sinistra invece il susseguirsi delle cime degli Ausoni , con la punta aguzza e pietrosa del Monte delle Fate.
Le cioce
Passa ancora una mezz'ora ed ecco una visione d'altri tempi : un altro pastore con i suoi animali che indossa delle cioce , le tipiche calzature di pelle, con tanto di intreccio sulle gambe, che una volta erano le sole calzature indossate dai pastori e che hanno dato anche il nome di Ciociaria
alle zone montuose e collinari del Frusinate.
Le guardo quasi incantata, mentre la mia amica tenta di fare conversazione – in dialetto- con il sorpreso ed anche “abbottonato” pastore . Le avevo viste prima solo nei musei della civiltà contadina, sembrano resistenti, sono sporche di terra e mi chiedo come fa a sopportare i sassi che anche con gli scarponi da montagna si fanno sentire.
Salutiamo il pastore amichevolmente e proseguiamo verso la cima di Monte Romano che ora intravediamo ancora lontano . L'arrivo sulla cima è faticoso per il forte dislivello – un cucuzzolo “a pagnottella” questo monte, ma la soddisfazione è grande!

Al ritorno ci scarseggia un po' l'acqua- la giornata è veramente afosa! - ed io comincio a desiderare ardentemente un caffè. E così ci avviciniamo alla casa di due famiglie di pastori , viste all'andata.
Chiediamo dell'acqua e poi io – con una buona dose di faccia tosta- chiedo anche del caffè!
Un'altra bella sorpresa ci accoglie : la signora è di una gentilezza e cordialità uniche, ci fa sedere nella sua semplice e pulita cucina e chiacchiera amabilmente con noi, tutto il suo volto e i suoi occhi trasmettono contentezza, apertura , serenità , cose ormai abbastanza rare da vedere nel volto della gente , specie negli abitanti della città! Se non fosse per il lungo percorso da fare resteremmo lì ancora a lungo, ma ce ne andiamo portandoci appresso degli squisiti formaggi , preparati dalla signora con latte di capra e mucca, che si riveleranno ottimi!
Al rientro si passa dal paese di Sonnino , che io percorro fiera, chiudendo i miei onnipresenti bastoncini , con il gesto quasi di un guerriero che rinfodera la spada!
Un saluto ai sorprendenti e selvaggi Ausoni! Alla prossima!

martedì 7 aprile 2009

Mostra di HIROSHIGE .Il maestro della natura

Mostra di opere di Hiroshige presso il Museo del Corso http://www.museodelcorso.it/
a cura della Fondazione Roma Museo
Sezione :Il mondo della natura
La mostra di opere del paesaggista giapponese Hiroshige ci apre una finestra sull’arte del Giappone dell’800 , definita arte ukiyoe (letteralmente mondo fluttuante) che presenta stampe policrome su silografie.
Questo tipo di arte dopo la riforma Meij e l’apertura del Giappone all’Occidente è penetrata in Europa e si è diffusa influenzando anche l’opera di alcuni impressionisti.

Sono raffigurazioni eleganti che ben rappresentano quel senso di armonia tra l’uomo
e la natura presente nella cultura giapponese dell’epoca.
La mostra è divisa in 4 sezioni: Il mondo della natura . Cartoline dalle Provincie. La sezione:Il mondo della Natura di Hiroshige
Via per Kyoto e Nel cuore di Tokyo.

Il mondo della natura

Hiroshige ,definito anche il maestro della natura, rappresenta nella prima sezione animali vari , uccelli , pesci ,piante e fiori. Sono immagini delicate e precise che ci immergono in un mondo naturale , ormai sconosciuto ai più, e così ecco anatre,garzette,fagiani, gru e piante, in quadri dal titolo già affascinante: “ Ortensie e martin pescatore”, “Cuculo sotto la pioggia” , “Quaglie e papaveri””Glicine e occhialino” ,per non citarne che alcuni.
I piumaggi degli uccelli sono rappresentati dettagliatamente nelle loro incredibili e bellissime sfumature di colore, allo stesso modo i fiori e le piante ci colpiscono nella precisione e vivezza dei colori. Sono immagini ormai difficili da vedere in natura che invece per l’occhio sensibile di Hiroshige , nel Giappone dell’800, erano abituali. sezione:Cartoline dalle provincie di Hiroshige

Le Cartoline dalle province
Le “Cartoline dalle province” ci danno un’idea delle abitudini di vita del Giappone , come le raffigurazioni del mercato del riso e del mercato del pesce, con uomini animati e accalorati – come moderni agenti di Borsa in una concitata seduta – o anche come il “Corteo di vessilliferi al seguito di un daimyo”, con i tipici portatori di merci su canne, con i volti affaticati ed il corpo semipiegato dalla fatica.
Anche le rappresentazioni dei paesaggi presentano immagini affascinanti e coinvolgenti come “La spiaggia della danzatrice” con i colori delicatamente sfumati e tratti neri piccoli che definiscono e sostengono le forme.

Le vedute di Edo (antico nome di Tokyo )– capitale amministrativa del Giappone-
completano la mostra e in questa sezione sono presenti le riproduzioni di quadri di Van Gogh ispirati alle vedute di Hiroshige. Sono state realizzate dalla RAI con una speciale tecnica di elaborazione digitale e rendono con grande vivacità lo splendore degli originali di Van Gogh.

Roma ,5.4.09

Recensione Mostra di Maria Di Tano