venerdì 15 settembre 2017

Porta Venere e Torri di Properzio di Spello

Torri di  Properzio
La città di Spello,bellissima cittadina medioevale ad "un passo"da Foligno,è uno dei "gioielli" della Valle Umbra. Fu antico centro umbro prima di diventare colonia romana nel periodo del Triumvirato e di Augusto.Nel  XIV sec. ebbe degli Statuti Comunali,mentre nel XV e XVI sec. fece parte del dominio dei Baglioni di Perugia.

Ha una bella cinta di mura che la circonda e cinque porte che si aprono in varie direzioni. Porta Venere è una di queste, tra le più monumentali e famose di Spello. 
Secondo le ipotesi storiche il nome Venere rimanda alla presenza della statua della dea Venere collocata al di sopra della Porta.
Porta Venere è fiancheggiata da due alte Torri conosciute come Torri di Properzio. Sono Torri dodecagone di epoca medioevali,cilindriche all'interno e un po' avanzate rispetto alla Porta.

Visito Porta Venere e le Torri dopo aver girato tutto il pomeriggio di una calda estate per Spello, è quasi il tramonto e così una luce rosata, dolce e bassa, sull'orizzonte illumina i monumenti. Il calcare rosa di cui sono fatti i monumenti,la tipica pietra locale,  è esaltato nella sua già indubbia bellezza dalla luce del sole dando a tutto l'insieme un fascino particolare.
Mura di Spello

Contrariamente al centro di Spello qui non c'è nessuno e questo aumenta la bellezza del posto.
Dalle mura vicine alla porta fuoriescono le più grandi piante di capperi che abbia mai visto. Degli enormi ciuffi verdi che a cascata scendono dando vita e colore alle mura.

Dopo il restauro avvenuto nel 2014 le Torri di Properzio sono visitabili,anche se io non riesco a visitarle internamente. Una grande curiosità mi rimane
 relativa al nome di Properzio.Così dopo un po' di ricerche su Internet riesco a trovare una versione che spiega il  nome con il poeta latino Properzio e con l'antica rivendicazione della città di Spello come patria del poeta,il quale aveva indicato genericamente nell'Umbria la sua terra natale


Cinta muraria di Spello

venerdì 1 settembre 2017

Parco Regionale di Colfiorito.Foligno

Nell'Appennino centro-occidentale tra l'Umbria e le Marche l'Altopiano di Colfiorito rappresenta uno "scrigno" di biodiversità ed un esempio di integrazione tra agricoltura e conservazione. Infatti l'altopiano, che  comprende una Palude con tutta la vegetazione circostante, è stato protetto con un Parco Regionale e così il Parco Regionale di Colfiorito www.parks.it/parco.colfiorito comprende tutta la palude,i terreni circostanti ed il Museo Naturalistico.

L'altopiano è composto di sette conche e su questi territori si coltivano cereali,foraggi, ma soprattutto due coltivazioni tipiche :le lenticchie e le patate rosse di Colfiorito.
Il Parco è percorribile con un sentiero che gira tutto intorno ala palude. All'inizio del sentiero una passerella permette di osservare l'avifauna e la ricca vegetazione acquatica da punti ravvicinati.
Poco più avanti c'è l' inghiottitoio"Il Molinaccio"
che nei periodi di piena permette il defluire delle acque  che si innalzano fino al livello stradale.

  Nella parte nord ovest il sentiero si alza fino ad un'antica fonte detta "Fontaccia" proprio sotto il paese di Forcatura. Da qui si può godere di un bel panorama: dolci colline che si susseguono,  la palude al centro circondata da una ricca vegetazione .

Si prosegue poi fino ad arrivare ad un capanno per l'osservazione dell'avifauna proprio a ridosso della palude. In questa torrida e siccitosa estate  2017 il livello dell'acqua è diminuita e molte parti sono "desolatamente" secche. Ma grandi aironi cinerini e piccole gallinelle d'acqua si lasciano osservare tra la vegetazione che circonda lo stagno.


Il bel giro continua tra le alte canne fino a tornare al punto di partenza e il bel giro, immersi nella natura, finisce con un pasto a base dei prodotti tipici, nel punto "ristoro" vicino al Museo Naturalistico.