lunedì 30 gennaio 2017

Lungolago di Fogliano,lato Via del Mare-Latina


pantano Cicerchia
Il Lago di Fogliano,all'interno del Parco Nazionale del Circeo, nel lato che costeggia la Via del Mare ed in prossimità di Capoportiere, presenta un'entrata al lungolago che,attraversando il canale allacciante Cicerchia ,permette di seguire un sentiero molto suggestivo che costeggia il lago sulla destra e un'area agricola-boscosa  alla sinistra.

In questa area è stato inoltre realizzato un progetto relativo al Programma Comunitario LIFE+ "Rewetland" riguardante la realizzazione di "Ecosistemi filtro nel Parco nazionale del Circeo" Area Pantano Cicerchia.

Il lago offre nei mesi invernali una vista spettacolare popolato com'è di centinaia di anatre migratrici.

Lo sguardo indugia sull'acqua catturato com'è dal luccichio dell'acqua colpita dal sole,ma d'improvviso, inaspettatamente, girando lo sguardo a sinistra appare un'ampia zona paludosa al di là di maestosi alberi di eucalipto. 


Lungo lago di Fogliano
Questa improvvisa visione riporta alla mente l'antica configurazione del territorio pontino: le Paludi che per tanti secoli hanno caratterizzato questi posti.Queste sono zone paludose molto ampie,tra le più grandi di quelle che ancora rimangono all'interno del Parco, nella Foresta Planiziaria di Sabaudia.-www.parcocirceo.it

Lungo questo sentiero, in poche decine di metri,  si possono ammirare luoghi di grande pregio e fascino paesaggistico: il lago costiero di Fogliano popolato di anatre, maestosi alberi di eucalipto,dei veri patriarchi della natura e le paludi che ancora rimangono a ricordarci come a volte la natura ritorna spontaneamente alle sue primitive forme.



Allacciante Cicerchia

I tuffi di piccoli svassi chiamati "tuffetti", mi accompagnano nel percorso di ritorno verso l'uscita, pervasa di quel senso di gratitudine che spesso tocca l'animo degli uomini, quando riescono a ritrovare il contatto con la natura.   

lunedì 16 gennaio 2017

Museo della Città di Terracina e Mostra di Laura Marcucci Cambellotti

Inaugurato a maggio 2016 e collocato nel Palazzo storico della Bonificazione Pontina, voluto da Papa Pio VI Braschi,il Museo della Città di Terracina, ancora poco conosciuto, si rivela non solo una piacevolissima sorpresa,ma un vero scrigno di tesori d'arte e di emozioni.

Ubicato in Piazza Santa Domitilla vicino alla Cattedrale di San Cesareo,il Museo della Città di Terracina è composto da varie sezioni : la sezione archeologica molto ricca  si trova al secondo piano, ma  molte statue sono collocate anche  al piano terra, dove si trova la sezione scientifica dedicata agli studi sull'illusionismo ottico,con pannelli esplicativi e  riproduzioni sperimentali che ciascun visitatore può provare e sperimentare.

Nel primo piano c'è invece la sezione dedicata alla Bonifica delle Paludi Pontine e al Papa Pio VI Braschi che fece proprio della città di Terracina il centro politico,amministrativo e tecnico dell'opera di Bonifica e che fece realizzare edifici e strutture che trasformarono la città  in senso urbanistico-territoriale.
Al primo piano si trova anche la bellissima mostra "Visioni.Tra incanto e realtà"  di Laura Marcucci Cambellotti.L'artista che
completò la sua formazione artistica  a Roma ,visse con la sua famiglia tra Latina e Terracina.
 Figlia di uno dei fondatori delle scuole rurali delle Paludi Pontine, sposò il figlio di Duilio Cambellotti,uno dei più importanti artisti dei primi decenni del XX sec.
Duilio Cambellotti, aveva  rapporti di amicizia con la famiglia  dei Marcucci,  realizzò  sculture e affreschi destinati alla città di Latina e dedicati proprio alla natura e ai paesaggi agrari del territorio pontino.
La mostra presenta dipinti con autoritratti e ritratti di famiglia,nature morte e una serie di bellissimi arazzi cui l'artista si è dedicata negli ultimi decenni. Di grande bellezza e impatto sono tutte le opere ma quelle che hanno per soggetto i territori pontini spiccano su tutte, come l'arazzo dove il profilo del Monte Circeo definisce il paesaggio marino, con lunghi steli di esile vegetazione ,la spiaggia dorata e il mare. Paesaggio che è ancora adesso quello della spiaggia di Latina.

La mostra rimarrà nel Museo della Città di Terracina fino al 7 febbraio. 

lunedì 9 gennaio 2017

La Villa di Mamurra.Parco di Gianola


L'altura costiera di Gianola e del Monte di Scauri costituisce un complesso orografico delimitato ad occidente dalla spiaggia di S.Janni e ad oriente dall'insenatura del "Porto di Gianola",verso oriente il promontorio termina con il "Monte d'Oro" sulla spiaggia del borgo di Scauri,dove un'altra villa romana venne attribuita a Marco Emilio Scauro.
Il promontorio è una propaggine del vicino e retrostante massiccio dei Monti Aurunci,lì dove il Monte Redentore si affaccia sul golfo di Gaeta.
In questo punto indicato Porto di Gianola ,la tradizione indica un Tempio di Giano al culmine dei ruderi romani di una grande villa.
 I resti più evidenti e riconoscibili sono quelli della Villa di Mamurra, un formiano arricchitosi come prefetto dell'esercito romano,nel corpo dei genieri.
La Villa di Mamurra si presenta come un edificio complesso con terrazze digradanti verso il mare,la cisterna delle trentasei colonne e resti della scala con volta che arrivava al mare e alla grotta della Janara,un luogo estremamente suggestivo con gradini intagliati nella roccia e nella grotta resti di intonaco e l'evidente presenza nei tempi antichi di una scultura.


In corrispondenza della cisterna delle Trentasei Colonne vi era un "balneum".Il ritrovamento di tubuli fittili per riscaldare l'ambiente danno la certezza della presenza di ipocausti e quindi la piscina può essere identificata come "calidarium".

Tutto il complesso è inserito all'interno del bellissimo Parco Regionale detto Parco di Gianola e Monte di Scauri.- www.parchilazio.it/gianola.