venerdì 24 settembre 2021

La Valle di Suio

La Valle di Suio ha un suo fascino selvaggio e antico: il fiume Garigliano, che la percorre, scorre sempre diverso, alternando tratti più placidi a tratti più impetuosi.

Fiume Garigliano

 Il colore verde è dappertutto: dominante e rilassante : e' verde l'acqua del fiume e sono verdi gli alti alberi e la folta vegetazione che  accompagnano il  suo fluire.

La Valle di Suio è costellata di sorgenti solfuree con una forte componente di zolfo. Qui diversi stabilimenti termali utilizzano queste preziose acque per percorsi di benessere e per curare varie malattie.

La strada provinciale che attraversa la Valle passa al lato di


colline sulla sinistra e della campagna ricca di vegetazione e aranceti sul lato destro.

Suio ha un fascino selvaggio e i colori e gli odori caratterizzano questo luogo, accanto al verde brillante si aprono a tratti macchie di marrone per la vegetazione bruciata durante questa calda estate,l'odore di zolfo poi è sempre presente.

fiume Garigliano

Quando ci si immerge nelle acque delle piscine termali i getti di acqua massaggiano il corpo e inebriano le narici.

Siamo nel Lazio,nella provincia di Latina, e Suio è nel Comune di Castelforte,ultimo paese della regione nell'estremo confine, segnato dal fiume Garigliano, con la regione Campania.

Queste terre hanno vissuto sofferenze e devastazioni durante l'ultimo conflitto mondiale,la linea Gustav passava proprio qui, ed è qui a Castelforte e San Cosma e Damiano che è stato sfondato il fronte tedesco con combattimenti corpo a corpo nei due paesi,a cui è stata conferita la
Medaglia d'oro al Valor Civile. Un po' più a nord nei paesi confinanti della Provincia di Frosinone la popolazione ha subito le violenze dei reparti di soldati "marocchini" presenti nell'esercito alleato.

La pandemia,moderna guerra,non ha piegato le persone e la vita rinasce in questo angolo del Lazio,regione in prima linea nell'impegno alla vaccinazione, e tante persone affollano le piscine termali e gli alberghi.

lunedì 6 settembre 2021

Chiesa di Santa Giuliana di Vigo di Fassa

 

Il campanile della Chiesa di Santa Giuliana di Vigo di Fassa




svetta tra il verde del bosco di conifere nel quale è immerso e arricchisce il paesaggio di questa parte delle Dolomiti ,ben visibile anche dal fondo valle dove scorre il fiume Avisio.

La Chiesa sorge su un luogo di culto preistorico detto "Ciaslir de Vich" un primitivo insediamento delle genti retiche -antichi abitanti di questi luoghi. Gli studiosi hanno definito queste località "castelliere".

Il culto di Santa Giuliana fu introdotto dai primi evangelizzatori ed è presente la citazione della sua esistenza in un documento del 1237.

La chiesa fu edificata durante il XV sec., le tegole della guglia sono rossiccie ,colore ottenuto con la polvere di arenaria rossa estratta ai piedi del Latemar.

La pianta della Chiesa sembra rispecchiare la traiettoria del sole con direzione principale est/sud-est e ovest/sud-ovest.

Sulla parete sud della Chiesa è presente un grande affresco raffigurante San Cristoforo con il bambino. Secondo gli studiosi i dipinti dei Santi Cristoforo e Giorgio servivano a proteggere le costruzioni dal pericolo di inondazioni,pericolo sempre presente nelle Valli alpine.

Vicino alla Chiesa di Santa Giuliana è presente una piccola cappelle dedicata a San Maurizio


Alle spalle della Chiesa inizia un sentiero che attraversa un bosco di conifere dove,come lampi di luce, emergono bellissimi fiori di montagna. Il sentiero porta fino alla Station de Vael e al Rifugio Roda de Vael.