giovedì 27 agosto 2020

Castello di Pacentro

 

Castello di Pacentro


Il Castello di Pacentro è considerato il castello più antico d'Abruzzo, sembra infatti risalire al  VII sec.

Viene chiamato anche Caldoresco perché appartenente ai nobili Caldora. Nel secolo VIII Pacentro e il castello rientrano nel  territorio del Ducato di Spoleto diventando sede del "gastaldo" - una delle cariche più importante della struttura sociale e politica dei ducato Longobardi.

Tra il XIV e XV sec. ass

Torre del fantasma

Sala degli stemmi


ume l'aspetto definitivo con le tre torri che lo caratterizzano.

Arrivo nel paese di Pacentro in una assolata mattinata di agosto,rimaniamo piacevolmente colpiti dal paese che si trova alle pendici della Majella ,a metà strada tra Passo S.Leonardo e Sulmona. Il paese è ordinato,fresco e un lungo corso lo attraversa dall'inizio del paese fino al Castello che si trova nella parte più alta. Il paese è  conosciuto perché terra di origine della cantante Madonna e del ministro statunitense Mike Pompeo.

E' l'estate del 2020 caratterizzata da timori,speranze e "mascherine". Tutti si mostrano attenti e rispettosi delle regole in questo bel paese abruzzese e tra i visitatori del Castello "Caldoresco".

Il Castello,famoso nei secoli per la sua bellezza,deve gran parte del suo fascino alle tre alte torri dette: del Re, dell'Assedio e del Fantasma.

La Torre del Fantasma presenta sulla muratura delle sculture con volti umani, tra cui anche Giacomo e Giovannantonio Caldora.

Si visita il Castello percorrendo i vari piani interni tramite le passerelle che li collegano. All'interno c'è un'ampia sala rettangolare arricchita con ricostruzioni di stemmi nobiliari di grandi dimensioni. Tutta la sala è di grande suggestione.

Tra fine Quattrocento ed inizi del Cinquecento gli Orsini fecero costruire tre bastioni circolari due dei quali a protezione delle Torri,una delle Torri: quella del Re, può essere visitata e la vista del paesaggio di Pacentro e dei monti circostanti dall'alto della torre è davvero affascinante.

martedì 18 agosto 2020

Eremo di S.Onofrio al Morrone

L'Eremo di S.Onofrio al Morrone è uno dei più importanti siti posti nelle cavità dei monti del Morrone e della Majella e tutti riconducibili all'eremita Pietro da Morrone poi divenuto Papa con il


nome di Celestino V.

 

 

La località si trova vicino Sulmona nella zona detta Fonte dell'Amore. In questo luogo è posta la grande Badia Morronese: L'Abbazia di S.Spirito al Morrone e da qui salendo sulle pendici della montagna si può raggiungere l'Eremo di S.Onofrio.

Si può raggiungere l'Eremo in due modi o percorrendo un sentiero CAI segnato che parte poco più avanti dell'Abbazia e risale le pendici della montagna o percorrendo la strada asfaltata che porta ad un parcheggio più in alto.

In entrambi i casi si deve poi prendere il sentiero che in circa mezz'ora porta fino all'Eremo e alla Chiesa che vi è stata costruita.

Quest'Eremo è visibile anche dalla strada a chilometri di distanza ed è impressionante vedere la costruzione "incastonata" nella roccia.

All'interno della costruzione oltre la Chiesa vi è la "grotta" di Celestino V. Un portico precede la Chiesa e l'edificio.

E' un ambiente suggestivo ricco di spiritualità e immerso nella natura.

Pietro da Morrone prima di diventare Papa con il nome di Celestino V aveva iniziato insieme ai suoi discepoli la costruzione dell'Abbazia dello Spirito Santo che sarebbe poi diventata Casa madre della Congregazione nel 1293.

La Regola dell'Ordine fondato da Pietro da Morrone era ispirata a quella di San Benedetto e si caratterizzava per un forte legame con la natura.

Lo stesso Pietro ottenne il riconoscimento dell'Ordine recandosi personalmente al Concilio di Lione del 1274.

mercoledì 12 agosto 2020

Bosco della Lama Bianca alla Majella

 

Alle pendici della Majella un'escursione semplice e bella è quella nel bosco della Lama Bianca.

Vari sentieri percorrono il bosco ma tutti arrivano alla Fonte Lama Bianca.Qui c'è una Fonte con una grande area attrezzata per picnic. E' stato predisposto dal Corpo Forestale anche un sentiero percorribile con carrozzine ,con dislivello moderato e terreno battuto.

Il paesaggio è quello tipico delle faggete appenniniche : la bellezza dei faggi e la loro altezza, il muschio che cresce sugli alberi e sulle rocce affioranti,felci rigogliose e le altre specie vegetali.

Ogni tanto sulle rocce disseminate sul terreno si possono vedere le tipiche foglioline dell'erba capelvenere. "Adiantum capillus veneris",il suo nome scientifico, è una pianta officinale e medicinale e appartiene al gruppo delle felci i suoi principi attivi più importanti sono i tannini e i fenoli.

Sono piante tipiche del sottobosco che non amano la luce intensa ed hanno bisogno di umidità per crescere.

Questo bosco è una Riserva naturale che si tro

va nel territorio di S.Eufemia a Majella. Ha una superficie estesa di circa 14 mila metri quadri.

Il sentiero più semplice è quello che inizia dalla Fonte della Fratta.Un altro sentiero per la Lama Bianca- di tipo E- parte invece dall'Orto Botanico di S.Eufemia ed ha un dislivello di circa 600 metri ed una lunghezza complessiva di circa 10 km.