martedì 26 febbraio 2013

Piazza Santa Restituta.Sora


La città di Sora (Frosinone) è posta sotto le alte montagne tra  il Lazio dall'Abruzzo e per chi dalla piana di  Frosinone o dalla Pianura Pontina si reca in Montagna per escursionismo o per sciare è l'ultima città che si incontra prima di iniziare la salita che conduce al Passo di Forca d'Acero che divide Lazio e Abruzzo.

E' un passaggio obbligato e a volte frettoloso,tranne per la pausa caffè e pasticcini,che si possono gustare nei bei bar della città.

Se ci si ferma invece nel centro storico si ha la sorpresa di vedere un'affascinante città il cui centro si snoda tra il fiume Liri che l'attraversa,lo sfondo delle montagne innevate che la sovrastano e i bei monumenti, ricchi di testimonianze artistiche e storiche.

Piazza Santa Restituta è uno dei punti più belli! L'ampia piazza ha lo sfondo della Chiesa di Santa Restituta,alle spalle il Lungo Liri, quasi di fronte il bel palazzo del Collegio dei Gesuiti del XVII sec. e in alto,proprio di fronte, la caratteristica sagoma della Chiesa Madonna delle Grazie sullo sperone roccioso che sovrasta la città.

La Chiesa di Santa Restituta ha una storia travagliata e particolare perchè è stata distrutta tre volte: una dall'esercito di Federico II,che poi ha disposto la ricostruzione,e altre due da due terremoti: quello del 1654 e quello del 1915.

Nella bella facciata romanica, dominata dall'ampio rosone, è murato il Privilegio di  Carlo d'Angiò,documento attestante l'affrancatura di Sora dal governo dispotico di un feudatario francese,oltre un frammento di bassorilievo raffigurante la dea egiziana Iside rinvenuta a poca distanza da Sora.
La Santa a cui è dedicata,una nobile romana,santa e martire è la protettrice della città che le dedica anche una festa annuale a maggio.

 Una forte scossa di terremoto ha colpito Sora  pochi giorni fa,domenica 24 febbraio un gelido vento proveniente dalle montagne innevate sferza la città che sembra assopita e calma dopo la grande paura .

martedì 19 febbraio 2013

Area Naturale dei Gricilli


Percorrendo con il treno la zona ai piedi dei Lepini ad un certo punto lo sguardo si ferma su dei laghi biancastri che appaiono d'improvviso e colpiscono per il loro colore. Sono i laghi dell'Area Naturale dei Gricilli,composti di acque solfuree di un colore tra  il verde chiaro e il bianco latte.

 L'Area Naturale dei Gricilli,ai piedi dei Lepini,  in epoca romana nota come Paludes Pomptinae,  nel Novecento  è stata oggetto di importanti opere di bonifica idraulica nell'ambito dei lavori della Bonifica Pontina.

I Gricilli è  uno  dei gruppi acquiferi carbonatici carsici dei Monti Lepini,l'ultimo dopo quello di Ninfa e delle Sardellane.
I Gricilli sono generati da fenomeni di sprofondamento dei depositi fluvio-palustri quaternari della Palude Pontina.

La grande importanza naturalistica di questa zona è riconosciuta dalla Comunità Europea che l'ha inserita come SIC all'interno della Rete Natura 2000.

Vi sono piante nane,particolari specie vegetali acquatiche come la "lenticchia d'acqua" e idrofiti radicanti come "la lingua d'oca".

Sono inoltre presenti la testuggine palustre europea e uccelli come il martin pescatore,il falco di palude, il beccapesci, il tarabusino.
Il Diversivo Ufente attraversa proprio l'area dei Gricilli, il bacino di 3,5 Km q dove ci sono i laghi, ed è un canale  che permette alle acque delle precipitazioni e delle sorgive, che una volta allagavano l'area, di defluire  verso il fiume Ufente.

Mentre leggo i numerosi cartelli che spiegano le particolarità del territorio e delle specie vegetali e animali , un'ampia sagoma nera mi passa sulla testa  alzandosi in volo : è un falco di palude di grandi dimensioni!

.E' difficile incontrarne uno ed infatti quest'area protegge proprio diverse specie di uccelli rari,quì presenti, e le caratteristiche geologiche del luogo.

Vi si arriva prendendo le Migliare 47 o  48 al lato dell'Appia, nel territorio  di Pontinia. 

Un luogo da valorizzare e da far conoscere!!  



martedì 12 febbraio 2013

Fiume Ufente.Pontinia


Fiume Ufente


Percorrendo la pianura pontina nella zona a sinistra dell'Appia si incontrano angoli di paesaggio affascinanti che mostrano ,quasi intatto l'ambiente che si è creato con il prosciugamento delle Paludi Pontine.

Questa zona,generalmente depressa, era una volta sede di paludi permanenti.

Un dedalo di canali artificiali,creato con la Bonifica, si interseca o confluisce nei due principali fiumi della zona: l'Amaseno che nasce dagli Ausoni e attraversa al margine sud la pianura pontina e l'Ufente che nasce proprio dai Monti Lepini ed è  il fiume principale che attraversa la zona più depressa delle vecchie paludi.



 
E' un fiume che crea un ambiente suggestivo con l'ampiezza del suo corso, l'alta vegetazione degli argini e le zone agricole,vaste e poco  urbanizzate, che attraversa.

Oltre al fascino del suo ampio e placido corso l'Ufente attraversa anche un'Area naturale tutelata dalla direttiva europea Habitat.

E' l'" Area Naturale dei Gricilli" i caratteristici laghi dalle acque solforose,di colore verde chiaro e dal caratteristico odore intenso dello zolfo.

L'area si trova nel territorio di Pontinia,una delle città create con la Bonifica, nella zona chiamata Codarda.

Al Fiume Ufente si arriva percorrendo le Migliare,dalla 47 in poi.
Le Migliare sono le strade che partono dall'Appia,in corrispondenza delle antiche pietre miliari, e attraversano tutta la pianura pontina fino alla strada pedemontana.

In un'area, particolarmente priva di abitazioni, ad un'ampia curva della strada dove inizia il Lungo Ufente, il cartello di legno e le staccionate segnano l'inizio dell'Area Naturale.

Un ponticello in legno permette il passaggio sulla confluenza del canale Diversivo Ufente nel fiume Ufente vero e proprio.

Ci trova così di fronte a due ampi canali con il Diversivo Ufente che confluisce nell'Ufente vero e proprio.


falco di palude

E' un'aria molto bella e al fascino del posto contribuisce il levarsi improvviso  in volo del falco di palude,una specie rara protetta e presente in questi luoghi.

L'azione dell'uomo, che quì ha creato possenti opere di bonifica, si intreccia con un ambiente naturale fatto di acque, cannucce palustri di oltre due metri  e uccelli che si intravedono tra la vegetazione o si alzano in veloci voli radenti i campi.  




martedì 5 febbraio 2013

Laghetto di Ninfa.Norma


Il laghetto di Ninfa,prospiciente alla torre e ai resti dell'antica città di Ninfa si affaccia ad una curva della strada pedemontana che lo costeggia.

Ci si trova sotto il paese di Norma e a poca distanza dall'abbazia di Valvisciolo.

Il laghetto è formato dal fiume Ninfa e fa parte,insieme a tutta l'area circostante dei "Giardini di Ninfa", dichiarati Monumento Naturale   della Regione Lazio nel 2000 al fine di tutelare tutta l'area storica e naturalistica, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.

La storia del fiume Ninfa e del laghetto iniziano in epoca romana quando in questi luoghi fu costruito un tempio dedicato alle Ninfe Naiadi, divinità delle acque.

Nel VII sec.Ninfa assume più rilievo per la presenza della Via Pedemontana,unica alternativa verso sud a causa dell'impraticabilità della Via Appia, sommersa dalle paludi.
La città di Ninfa,ivi costruita, subì varie vicissitudini fino alla distruzione e all'abbandono.

Tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento la famiglia Caetani costruì quì un grande giardino dove piante autoctone convivono con piante provenienti da varie parti del mondo creando un" unicum" raro ed eccezionalmente bello che si mantiene tale anche per la cura attenta e rispettosa del'habitat e per l'assenza totale di sostanze inquinanti. www.fondazionecaetani.org

Il laghetto, insieme ai vicini laghi del Parco Pantanello, è un luogo di sosta di uccelli stanziali e migratori.

In inverno folaghe e cormorani sono visibili, anche dalla strada, sulle immobili e affascinanti acque di questo piccolo lago che sembra proiettare gli automobilisti di passaggio in epoche remote.