mercoledì 29 giugno 2011

Galleria d'arte "Il Chiodo" a Sermoneta



Nello splendido scenario del centro di Sermoneta , il paese medioevale sulle propaggini dei Monti Lepini, la Galleria d'Arte "Il Chiodo" ospita ogni anno interessanti rassegne artistiche.La Rassegna porta il titolo di " Arte al Chiodo" ed è curata da Claudio Muolo.

Nello stesso spazio lo "Studio Rame-lampade artistiche" di Claudio e Barbara , espone i suoi lavori di alto artigianato artistico



Gli oggetti utilizzano materiale vario con un recupero di piccoli oggetti presi dalla natura e residui della civiltà che si uniscono ad antiche lavorazione , valorizzandosi.

Le lampade sono composizioni fatte di materiali diversissimi :piccoli cocci di terracotta multiformi, pezzi di bottiglie verdi levigati dall'azione dell'acqua , materiali poveri che si impreziosiscono nelle composizioni , entrando in rapporto con intarsi di rame e merletti antichi che richiamano le antiche tradizioni popolari dell'Italia.


Le lampade sono esposte sia nelle sale del piano inferiore , insieme a monili di rame e pietre ,

sia al piano superiore , dove colpiscono due composizioni. Una è una lampada a muro di grandi dimensioni con forme umane : la struttura è ricoperta di cartapesta e intarsiata di merletti , cocci di bottiglia e rame , l'altra lampada , lavorata con gli stessi materiali, crea un'originale figura che richiama forme preistoriche di raffigurazione.



La Galleria si apre nella piazza principale del paese sotto la Loggia dei Mercanti e ben si inserisce nel contesto di Sermoneta , un paese che ha saputo conservare intatta la sua struttura medioevale con le case in pietra e il famoso Castello residenza per secoli dei Caetani, i principali feudatari del Lazio centro-meridionale.

Il Castello ospita ogni anno dei concerti di musica classica nell'ambito del Campus internazionale di Musica.

mercoledì 22 giugno 2011

Monte Rotonaria.Ernici

abbazia di Trisulti vista dal sentieroI Monaci cistercensi - l'ordine fondato da S.Bernardo di Chiaravalle a Clairvaux,nato nel XII sec.nell'ambito dei nascenti movimenti di riforma religiosa, - realizzavano le loro abbazie alle pendici delle montagne , in luoghi lontani dai centri abitati e dove la bellezza dei paesaggi favoriva l'ascesi spirituale e la vicinanza a Dio.


E così quest'ordine religioso ha realizzato proprio nel Lazio alcune delle sue più belle abbazie che hanno sfidato il tempo ed hanno conservato intatto il loro fascino , pur nello scorrere dei secoli.




Le abbazie di Fossanova , Valvisciolo , Casamari (in provincia di Latina e Frosinone) si uniscono a quella di TRISULTI nel territorio di Collepardo , nello stupire sempre i visitatori e rinnovare nei fedeli la loro fede religiosa.
L'abbazia di Trisulti si trova in un territorio di montagna ricco di particolarità paesaggistiche.

I Monti Ernici fanno da sfondo a questo luogo storico , e l'abbazia si trova proprio allo sbocco della Valle dell'Inferno dove , in gole sempre più strette scorre il torrente Cosa , poco distante ,inoltre, si trovano le grotte di Collepardo , aperte ai visitatori.


Gli Ernici sono una catena montuosa molto bella che attraversa , collegandosi ai Monti parte della vettaSimbruini , il territorio del Lazio confinando con le montagne dell'Abruzzo.


Sono molte le cime che superano i 1500 metri avvicinandosi ai 2000 e molti sentieri che salgono su queste vette , partono proprio dall'abbazia di Trisulti.

Monte Rotonaria è una di queste a 1750 metri di altezza. Si parte dall'abbazia a 825 metri e percorrendo il sentiero , ben segnato, si attraversa prima un bosco di vegetazione mista per poi arrivare fino al valico di Sella Faito a 1665 metri.


Quì in un vasto prato numerose mucche , tutte bianco latte, consumano il loro abbondante pasto, guardate dai pastori del posto.

Ci si inerpica per altri 100 metri e si arriva a Monte Rotonaria , da quì si gode una vista straordinaria sulla Valle dell'Inferno e su tutti gli Ernici.


La croce in ferro costruita sulla cresta , conserva il quaderno della vetta dove tutti i commenti parlano della nebbia! ..Noi invece siamo stati fortunati perchè possiamo vedere il bellissimo panorama...ed anche il vertiginoso strapiombo proprio sotto la vetta!!!

mercoledì 15 giugno 2011

Mostra di A.Manzetti a Sermoneta

Serie città da salvare Presso La Galleria d'Arte "Il Chiodo" di Sermoneta,nell'ambito della rassegna "Arte al Chiodo 2011", sono in mostra,fino al 10 luglio, i quadri dell'artista Alberto Manzetti.



La mostra porta il sottotitolo "Elogio della leggerezza" ed è una definizione che ben esprime la sensazione che si prova osservando le tele, nelle sale espositive.

Sono quadri appartenenti a varie serie , ma tutte accomunate da una levità di forme e di immagini che aleggiano nel cielo o tendono ad arrivarci, con un complessivo dinamismo dell'intero schema compositivo.


Nella serie "Spazi Urbani" , forme alate e colorate sovrastano case e persone poligonali e squadrate , i cieli in cui spaziano hanno colori delicati o bianchi, con sfumature arcobaleno.



Nella serie "Città da salvare" piccoli palloni,farfalle, uccelli e vele da surf portano in quadro in mostraalto agglomerati di case con tetti acuti e lunghi campanili medioevali.

Sullo sfondo i cieli sono scuri e vi si addensa la tempesta.


Le città vengono salvate trascinandole verso l'alto , ma ..lontano in un mondo diverso , etereo , non ancora conosciuto.


Nella I^ sala del piano superiore ci sono due bellissimi quadri che presentano una fascia di un colore verde chiaro , brillante e magnetico, che risucchia da un prato tetti e alberi.


Accanto a questi altre due tele dove le fasce centrali sono di colore oro e sovrastano una selva di tetti inclinati e colorati , come vele nel vento del mare.


Nella II^ sala c'è un altro bel quadro con una grande figura alata che emerge dal grigio del cielo a intarsi rettangolari e sovrasta un paesaggio di terreni multicolori.


Una trasfigurazione colorata della realtà unita ad una immaginifica leggerezza che tende alla trasformazione e al cambiamento , si uniscono nelle opere dell'artista Manzetti , presenti in questa Mostra.

Chiude la raccolta una serie di piccoli quadri dove immagini di fiori , pesci, profili umani ,richiamano le iconografie delle civiltà precolombiane.

mercoledì 8 giugno 2011

Le Torce .Sonnino

percorso al lato di Monte Romano




Il Sabato che precede l'Ascensione c'è un'antica manifestazione che per una notte illumina i Monti Ausoni .
E' la processione escursione delle Torce, un'antichissima tradizione secolare pagana che si è poi fusa con i riti cristiani , dando vita ad un'originalissima manifestazione-processione, animata da un'intensa religiosità popolare e dalla conoscenza delle montagne.
Fin dal medioevo gli abitanti di Sonnino (Latina) effettuavano una ricognizione dei confini per controllare che non vi fossero state “intrusioni” all'interno del territorio.
Partendo dal paese ,sulle montagne ci si divideva in due gruppi : uno girava a destra ispezionando le montagne che si avvicinano a Terracina , l'altro gruppo andava a sinistra controllando i confini con Roccasecca dei Volsci.




L'escursione/processione attuale ricalca esattamente quel giro, sono molte ore di cammino che culminano quando , al calare del buio,vengono accese le torce che ogni partecipante porta con sé, illuminando nella discesa il lato delle montagne.
La manifestazione è molto sentita e vi partecipano ogni anno centinaia di persone – tra le 400 e le 500- di cui molti giovani che , con qualsiasi tempo affrontano il lungo cammino che inizia alle 14,30 del pomeriggio per concludersi alle prime luci dell'alba.
Lungo il percorso quando si incontrano delle case , gli abitanti offrono acqua,té ,caffé e dolci.




ginestre sul sentieroL'Ascensione viene tardi quest'anno , è il 4 di giugno e la temperatura è elevata.
I “caporali” con i vecchi abbigliamenti dei briganti , di casa da queste parti, o in tuta mimetica ,guidano nei sentieri e danno i tempi.
Canti religiosi riecheggiano a tratti lungo il percorso , mentre risuonano improvvisi e fortissimi
colpi di fucile
, caricati con il granturco che provoca un scoppio più forte ed una pioggia di fiocchi bianchi.
Quest'anno mi unisco al gruppo che fa il giro sul lato destro arrivando sotto Monte Romano.
Si gira poi verso la località detta Cascano – vicinissima al Monumento Naturale di Camposoriano- ed infatti disseminata di formazioni rocciose di varia grandezza. Monte Romano all'imbrunire
Si risale poi nuovamente per poi scendere con le torce accese lungo tutto il fianco della montagna , arrivando alla località di Frasso.




E' un percorso che lascia i boschi di lecci sotto Monte Romano per andare incontro ad una vegetazione mediterranea con ginestre , lentisco e odorosissime piante di timo , sui monti che si affacciano sulla pianura.
Consumiamo veloci i nostri panini sulla cima di Monte Castello in mezzo a distese di timo, mentre si prepara un fuoco che servirà ad accendere le torce.




Il percorso che si fa con le torce accese è impegnativo perché la discesa è abbastanza ripida e bisogna stare attenti a non sfiorare chi ci precede e a non lambire con il fuoco la vegetazione.
Da Frasso dove si arriva intorno alle 23 si procede poi lungo il fiume Amaseno arrivando all'alba a Sonnino Scalo , per poi ricongiungersi con il gruppo che scende dalle montagne di Roccasecca.
Anche stavolta la pioggia non ci risparmia nel tratto finale , ma siamo tutti abituati...

mercoledì 1 giugno 2011

Fosso Fioio.Escursione Manifestazione

sentiero e letto del torrenteDomenica 29 maggio c'è stata un'escursione-manifestazione per la difesa del “Fosso Fioio” un lungo Vallone percorso dal torrente Fioio.
Siamo all'interno del Parco dei Simbruini nel Laziohttp://www.simbruini.it/- , il più grande del Lazio , ai confini con l'Abruzzo .






Un parco bellissimo che comprende alte montagne (tre sui duemila metri), pianori spettacolari , come quello di Camposecco ed estese faggete.
Un territorio ricco di biodiversità sia per la flora che per la fauna.





L'escursione-manifestazione era stata organizzata da molte associazioni della montagna e ambientaliste : il CAI Lazio, il WWF, Lipu, Italia Nostra , Trekking Italia, Federtrek ed altre.
Lo scopo era di far conoscere un'ambiente naturale bellissimo ,minacciato dal progetto di costruzione di una strada, presentato dal Comune di Camerata Nuova ed approvato dal Consiglio dei Ministri.



Secondo le intenzioni la strada dovrebbe permettere di arrivare al santuario di Vallepietra,un pellegrinaggio che tradizionalmente si faceva a piedi .
Molto discutibile il beneficio economico per il Comune, che invece potrebbe meglio usufruire di un “turismo ambientale” , con strutture ricettive che permettano di visitare un territorio
bellissimo e di grande valore ambientale.

raduno degli escursionisti



La mattina del 29 maggio il piccolo paese di Camerata si riempie in breve tempo di centinaia di escursionisti , che piano piano zaini in spalla e scarponi ai piedi riempiono la piccola piazza.
Il colpo d'occhio è notevole e c'è una bella sensazione di comunanza e di solidarietà , oltre alla piacevole sensazione di sentirsi numerosi a condividere il piacere dell'ambiente e della montagna.
Dopo una breve spiegazione delle Associazioni organizzatrici , si inizia il percorso che dopo un paio di chilometri entra nella valle del Fioio.




Man mano il bosco si fa più fitto e faggi sempre più grandi compongono con le loro chiome quasi una galleria , mentre il sentiero costeggia il torrente Fioio.
A circa metà del percorso si cammina per un lungo tratto direttamente sul letto del torrente, mentre si stringono le pareti delle montagne e il paesaggio assume l'aspetto di una gola.
Begli alberi di abeti , non autoctoni, intervallano nell'ultimo tratto i faggi mentre comincia ad Fosso Fioioaprirsi la gola , e si formano piccole radure dove i piccoli fiori azzurrini del “nontiscordardime” rendono più variopinto il manto erboso.
Il percorso - lungo circa 10 km -finisce nell'ampia radura a 1200 m.di altitudine , che si trova poco prima della zona detta “Femmina Morta” e qui tutti si fermano a mangiare qualcosa riposando sul prato verde.




Il ritorno avviene più scaglionato e qualche gruppo ritorna passando per Camposecco.
Mentre alla fine nel paese riempiamo i bar , noi tutti speriamo che questa bella valle venga risparmiata dalla distruzione e conosciuta e valorizzata come merita.