mercoledì 17 dicembre 2014

Orti urbani.Biennale di arte contemporanea .Solidarte

Orti urbani è il nome  della III edizione della  Biennale d'arte Contemporanea.82 Artisti per 82 anni.Premio Sergio Ban  organizzata quest'anno dall'Associazione SOLIDARTE- www.latinasolidarte.it

di Giuseppe Coluzzi
Ed è davvero una fioritura di natura nel cuore del cemento, un orto di arte e di piante nel mezzo del palazzi del centro storico di Latina.

 La sede è uno spazio particolare (locali della vecchia tipografia Ferrazza),sconosciuto finora e nascosto tra i negozi della centralissima Via Oberdan a Latina.
 Un portone rosso si apre permettendo l'entrata in uno spazio vastissimo dove, in lunghi viali sono disposte le variopinte mattonelle colorate della mostra,  cui partecipano molti artisti di Latina.

di Dino Catalano
E così i colori  dinamici delle mattonelle di Dino Catalano si accostano ai piccoli schizzi di paesaggio dai tenui colori pastello di F.Martelli ed alla profondità figurativa delle immagini di G.Coluzzi.
Tanti gli artisti presenti, ciascuno con un contributo originale al tema, e spicca nel mezzo delle mattonelle artistiche la presenza di un gioiellino di natura mediterranea : un rettangolo di piante aromatiche odorose e vivaci.

Anche quest'anno la mostra prevede un premio dedicato a Sergio Ban,l'importante artista di Latina prematuramente scomparso. Una sua bellissima opera  si può ammirare alla fine dei viali odorosi e colorati.
A corredo della mostra ci sono una serie di eventi artistici musicali e conferenze,la mostra sarà visitabile fino al 29
dicembre
Un ringraziamento va  all'Associazione Solidarte  che ha regalato alla città di Latina quest'evento culturale ,molto partecipato , un bel fiore nel cuore della città.


venerdì 28 novembre 2014

Franco Fontana. Mostra Antologica al "Factory 10" di Latina



A Latina Presso la sede di "FACTORY 10"www.factory10.it ,l'associazione che da diversi anni organizza Corsi di Fotografia,Reportage,Cinematografica, rendendosi protagonista anche di diverse iniziative culturali,   si è aperta la Mostra Antologica di Franco Fontana.

Franco Fontana è un  fotografo italiano famoso nel mondo,  le sue foto sono esposte nei principali Musei di Arte Contemporanea in Europa.

Il colore e  gli scorci urbani sono due dei protagonisti  delle  fotografie presenti nella Mostra.

 Nei  paesaggi urbani  la presenza umana, spesso solitaria, interagisce con le architetture delle città americane realizzando delle  singolari  rappresentazioni affascinanti  e a tratti inquietanti  , in cui  perfette e grandiose  costruzioni sono lo sfondo  di donne e uomini colti nella fissità di gesti e atteggiamenti.   

 I paesaggi naturali   marini affascinano nella loro semplice nudità, mentre i paesaggi    agricoli stupiscono  con le inaspettate geometrie  di  linee e colori.

Nella Mostra di Latina angoli di città statunitensi si accostano a spettacolari fotografie di paesaggi agricoli delle regioni del sud Italia:Basilicata e Puglia in particolare.
 Il giallo dei campi di grano si espande in larghezza a perdita d'occhio sovrapponendosi al  verde dello sfondo e al blu intenso e turchese del  cielo, in uno spazio  aperto e senza che alcuna presenza umana venga a turbare l'assolutezza degli spazi.

Nella Foto che mostra i Tetti di Praga il colore rosa fucsia delle cupole e dei tetti,presi dall'alto, donano alle elaborate architetture un carattere  assolutamente unico e l'architettura diventa  un quadro barocco.

Un'interessante intervista al fotografo di Modena è visibile in un'altra sala delle di Factory a coronamento della bella mostra antologica, che sarà visitabile fino al 7 gennaio.

venerdì 14 novembre 2014

Mostra di opere di Escher al Chiostro del Bramante


Presso  Il Chiostro del Bramante a Roma, fino al 22.02.15, è visitabile la mostra di opere   dell'artista olandese  C.M.Escher.

 Escher grafico e incisore realizzo' opere particolarissime caratterizzate  dall'originalità della rappresentazione dello spazio, con uno sconvolgimento dimensionale che pure mantiene un suo ordine e precisione nella rappresentazione.

Nelle sue opere troviamo forme  di animali ,uccelli ,farfalle , spazi architettonici  classici o complicate sovrapposizioni architettoniche.
 Gli spazi architettonici sono rappresentati con un  complicato ma simmetrico e ordinatissimo intrecciarsi di elementi.
  Le scale sono dominanti in molte rappresentazioni e spesso animate da figure umane, manichini  non soggetti alla forza di gravità.
Prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group , in collaborazione con la Fondazione Escher, la mostra si propone di mettere in evidenza l'originalità e la particolarità della visione della natura dell'artista e intellettuale Cornelis Maurits Escher.

venerdì 31 ottobre 2014

Giorni Verdi al Parco di Pantanello di Ninfa.2014



Passerella in legno sull'Ambiente Palude
L'Istituto Pangea http www.istpangea.it onlus di Sabaudia- l'istituto di educazione e formazione ambientale operante da anni nel Parco del Circeo- e la Fondazione Caetani www.fondazionecaetani.org/pantanello.php che gestisce il Parco di Ninfa e quello di  Pantanello , hanno organizzato delle Giornate Verdi al Parco Pantanello.
Sono delle visite guidate gratuite che hanno lo scopo di avvicinare le persone alla conoscenza al Parco di Pantanello e di avvicinare
Stagno grande dal capanno di osservazione
 e sensibilizzare più persone possibile alla conoscenza dell'ambiente naturale.

Viale dei Carpini
La partecipazione alla prima giornata verde effettuatasi il 25 ottobre è risultata una magnifica esperienza e le piante, i fiori, gli uccelli e i piccoli abitanti degli ambienti hanno realizzato, attraverso le parole della bravissima guida, un animato e fantastico racconto dove la Natura non è stata più lo sfondo delle vicende umane , ma la Protagonista del più ammirevole dei racconti quello della Vita.

Cinque gli stagni che si sono creati nell'area rinaturalizzata del Parco di Pantanello, due i magnifichi viali alberati ,quasi navate di una Chiesa gotica, il Viale dei Carpini e il Viale dei Noci . Una lunga passerella in legno attraversa l'ambiente detto la Palude che circondata dalle cannucce e dalla vegetazione tipica degli stagni, porta i visitatori  a toccare con mano e a percepire con tutti i sensi la tipicità dell'ambiente della palude, che una volta ricopriva gran parte della Pianura Pontina.

L'osservazione delle piante, l'osservazione dell'avifauna attraverso gli steccati e i capanni, sono stati accompagnati dall'ascolto dei versi degli uccelli registrati e riprodotti e così i versi delle anatre e quello dell'altra avifauna  sono riecheggiati con tutte le loro sfumature,affascinando i grandi e i piccoli.


Le Giornate Verdi che dureranno con un calendario vario e molto interessante possono essere frequentate fino al 20 dicembre   http://www.h24notizie.com/news/wp-content/uploads/2014/10/Giorni-Verdi_calendario.pdf                  e costituiscono dei  viaggi  affascinanti nella NATURA  

venerdì 24 ottobre 2014

Disegni di Giovanbattista Tiepolo ai Musei Capitolini

Una bellissima mostra di disegni di Giovanbattista Tiepolo si può visitare nelle sale dei Musei Capitolini a Roma.
Giovanbattista Tiepolo ,uno dei più grandi pittori del '700, operò a Venezia eccellendo come pittore e grafico .
Sono tantissime le sue opere presenti nei musei europei e la mostra allestita ai Capitolini presenta circa 90 disegni realizzati in preparazione dei suoi dipinti.

I disegni  e le opere mostrano la grande progettualità messa in atto dall'artista e lo studio attento della prospettiva, della luce,del colore oltre che l'acutezza rappresentativa e la meticolosità nella rappresentazione delle figure umane.

Il percorso espositivo è diviso in 4 aree tematiche: Idea e Progetto; Caricatura ed Esotismo; Visioni dell'Arcadia; All'Antica.

Sono presenti nella mostra ai Musei Capitolini ,oltre diverse sue opere famose anche alcuni dipinti dei suoi figli Giandomenico e Lorenzo che lavoravano con lui nella bottega veneziana.

Alcune delle opere esposte sono: Adorazione dei Magi,La fuga in Egitto,Mago con scimmia,San Girolamo in preghiera,L'Olimpo.


 La mostra sarà visitabile fino a gennaio 2015.

venerdì 10 ottobre 2014

Museo della Foresta e dell'Uomo.Val Fondillo

centro visitatori Val Fondillo
Nel Parco Nazionale d'Abruzzo,Lazio e Molise -PNLAM- www.parcoabruzzo.it ,la Val Fondillo costituisce uno dei gioielli ambientali e storici più preziosi.

E' situata nel territorio del Comune di Opi ed è circondata dai monti del Parco.
All'imbocco della Valle si innalza il Monte Amaro  ,frequentato dai camosci.A fondo vale scorre il torrente Fondillo e il sentiero che percorre la valle, lo costeggia.

Di fronte al Centro Visitatori del Parco,nei locali restaurati del'antica segheria, è stato allestito il Museo della Foresta e dell'Uomo, frutto della cooperazione dell'Ente Parco d'Abruzzo e della Sopraintendenza Archeologica d'Abruzzo, è gestito dalla 
cooperativa  SORT    formata da  giovani del posto,con l'ausilio del Comune di Opi e dell'Ente Parco.

E' un bellissimo museo che attraverso pannelli didattici, video ,fotografie ricostruisce la storia del territorio fin dalle epoche più antiche e dai primi insediamenti umani risalenti all'epoca preistorica
( delle grotte preistoriche sono infatti visibili proprio di fronte al'imbocco del sentiero per Monte Amaro).

sentiero della Val Fondillo
Proprio nei pressi del museo, in un pianoro, negli anni '70 fu ritrovata una necropoli dei Sanniti, il fiero e bellicoso popolo abitante l'Abruzzo,il Molise e  le zone montuose della Campania , che si oppose alla nascente potenza di Roma, impegnandola in tre guerre.
interno Museo della Foresta


Il percorso del museo ripercorre quindi gli aspetti della geologia del territorio e le caratteristiche delle sue montagne, gli insediamenti umani dalla preistoria,ai Sanniti,all'epoca romana fino all'età industriale e all'istituzione del Parco. Di grande bellezza e importanza sono tutti i pannelli e i video dedicati agli aspetti naturalistici e quindi ai boschi ,agli alberi e ai loro abitanti :gli animali del Parco a partire dai più caratteristici come l'orso marsicano,il camoscio, il lupo,l'aquila e i falchi. 


Di grande interesse  sono i pannelli che narrano dell'antico rapporto tra l'uomo e gli alberi e i boschi, rapporto ripercorso attraverso i racconti mitologici dei Greci,dei Romani e dei Celti.

Il museo è visitabile ,quasi gratuitamente, tutti i giorni nei mesi di agosto e  settembre.Bei libri e begli oggetti sono acquistabili nel piccolo shop allestito presso la biglietteria . 

venerdì 26 settembre 2014

Monte Rotonaria.Monti Ernici

Il Monte Rotonaria a 1750m,è una cima dei Monti Ernici in provincia di Frosinone.
Abbazia di Trisulti
Vi si arriva abitualmente dal sentiero che parte dall'Abbazia di Trisulti a 825 m e, nella parte iniziale del  percorso, nel punto dove c'è l'intaglio roccioso chiamato "Vado di Porca", vi è un bellissimo punto panoramico su una balza rocciosa "il balconcino" come è chiamato,proprio perchè delimitato da una ringhiera.

Da quì c'è un fantastico panorama e ci si affaccia da una parte sulla valle del fiume Cosa e dall'altra sulla valle del fiume Liri, in mezzo l'abbazia di Trisulti immersa nel verde.
Da qualche tempo un forte movimento d'opinione chiede e si batte per l'istituzione di un  Parco Naturale dei Monti Ernici, riconoscendo a questi luoghi e a queste montagne la bellezza e la purezza dell'ambiente naturale  e il desiderio di salvaguardare un ambiente intatto.

Il sentiero infatti inizia con un  bellissimo esemplare di leccio centenario e prosegue addentrandosi nella Selva Decio, oggetto di una disputa  durata svariati secoli tra i Collepardesi e la Certosa.
Sella Faito
Il sentiero prosegue  passando prima per una zona poco alberata per entrare poi nel bosco Faito, si prosegue  a mezza costa attraverso la faggeta per salire poi più marcatamente fino alla bellissima Sella Faito, antico luogo di ritrovo di pastori che si riunivano intorno ad un aia in muratura.
cima Monte Rotonaria
Da quì un'altra breve salita porta alla cima del Monte Rotonaria con la grande croce di vetta.

E' difficile non incontrare una coltre di nuvole intorno alla cima e infatti anche questa volta l'affascinante spettacolo delle nuvole che salgono veloci e avvolgono rapidamente la vetta ci affascina  creando un'atmosfera suggestiva , il panorama  compare solo a tratti,mostrando  piccoli angoli con le case del paese di Collepardo e i  boschi in lontananza.



venerdì 12 settembre 2014

Monte Castellaz e Cristo Pensante



Il Monte Castellaz a 2333 m. ha una particolarità che lo rende unico ,sulla sommità è stata posta una statua detta del "Cristo Pensante" che raffigura il Cristo con la corona di spine seduto in atteggiamento  di riflessione e meditazione, al di sotto una scritta che riporta una passaggio di una famosa poesia " che invita a trovare il tempo per pensare e per sorridere..."

Su questo monte, come su molti altri della zona e del Trentino, si possono osservare resti di trincee e muretti realizzati come postazione di difesa e osservazione, quello che rimane come testimonianza visibile della tragedia della Prima Guerra Mondiale,  che l'Italia condusse lungo la dorsale delle  Alpi orientali e delle Dolomiti.

L'aspro paesaggio sommitale del Castellaz si copre spesso di nuvole che lasciano intravedere a tratti le caratteristiche del terreno,di grande suggestione l'arrivo  sulla cima dal sentiero più ripido che sale dal versante ovest, perché tra le nuvole compare e scompare a tratti la statua del Cristo Pensante.

Si arriva al sentiero del Catellaz dopo aver percorso il sentiero della Val Venegia(dal Piano dei Casoni), bellissimo sentiero che permette di ammirare da vicino il bellissimo spettacolo del Monte Mulaz e le cime del Vezzana e del Cimon della Pala.
Ci sono due sentieri che portano al Castellaz,il primo si prende dalla Baita Segantini al Passo Costazza, l'altro poco più avanti dal versante opposto del monte ed  ha una salita più ripida ma affascinante.

Più in basso il sentiero è spesso invaso da pacifiche e "sonore" mucche  e il suono delle loro campane è una bellissima colonna sonora nella magia del paesaggio.

venerdì 29 agosto 2014

Corno Bianco e Corno Nero.Val di Fiemme

Nelle Dolomiti della Val di Fiemme,  tra le tante affascinanti cime che si possono raggiungere , ce ne sono due assolutamente particolari per le loro caratteristiche.
Sono dette  Cime Gemelle e sono il Corno Bianco e il Corno Nero, si trovano l'una di fronte all'altra ed il loro nome  definisce la  loro principale caratteristica : il colore .

 Il Corno Bianco infatti è composto di roccia di dolomia del Serla bianca ed è infatti bianco. Il Corno Nero invece è fatto di porfido quarzifero grigio e rosso ed è scuro alla vista.

Le due cime si raggiungono dalla Val di Fiemme, attraverso il Passo di Lavazé fino al Passo Oclini, oppure dall'altro versante, quello di Bolzano attraverso la Val d'Ega.

Dal Passo Oclini 1989 mt avviene la salita ad ambedue le cime.E' la fine di luglio e il sentiero segnato che sale in direzione nord al Corno Bianco, Weisshorn in tedesco, è molto frequentato.
La salita non è impegnativa in quanto il dislivello è moderato, la vetta è infatti a  2317 mt.
 La parte finale del sentiero presenta qualche difficoltà  per i balzi di roccia e il pietrisco un pò sdrucciolevole. Persone di tutte le età arrivano in cima, tra questi diversi bambini e la piccola cresta che porta alla croce di vetta è affollata.

Il paesaggio che si vede è affascinante oltre al "dirimpettaio" Corno Nero, si notano tutte le principali catene Lagorai,Latemar  e Catinaccio.
Riscendiamo facilmente per  salire al Corno Nero. Il sentiero passa dietro l'abergo del Passo.Mi sorprende vedere quanto poco sia frequentato, ma dopo poco  ne capisco la ragione.
La salita è ripida,l'ambiente severo , roccia a strati scura e rossastra, ma man mano che si sale il panorama si presenta sempre più bello , fino alla croce di vetta adagiata in un leggero pianoro.

E' bello! La vista spazia e l'aria fredda  sferza il viso.  La vetta è a 2439 mt., l'ambiente severo di alta montagna è silenzioso, nessuna voce  interrompe  il rumore del vento e il panino acquista il sapore  della soddisfazione. Non è difficile fare 720 metri di dislivello in tutto, ma è assolutamente eccezionale salire, ridiscendere e risalire due vette una dopo l'altra.
Le due" cime gemelle" si  guardano silenziose  e impassibili con i loro colori contrapposti, regalando particolari emozioni a chi le scala entrambe.



mercoledì 20 agosto 2014

Dosso Dossi.Mostra al Castello del Buonconsiglio

Nelle magnifiche sale del Castello del Buonconsiglio di Trento è visitabile,con biglietto compreso in quello dell'ingresso al Castello, la mostra di opere di Dosso Dossi, il pittore rinascimentale definito "l'eccentrico del Rinascimento" per la particolarità e originalità della sua opera.

Il pittore che visse e lavorò per gran parte della sua vita alla corte degli Estensi a Ferrara, fu chiamato nel 1531 a Trento dal principe vescovo Bernardo Cles.
 Insieme al fratello Battista fu incaricato di affrescare alcune sale  del "Magno Palazzo" del Castello del Buonconsiglio.

Le opere esposte provengono da diversi dei più importanti musei italiani con alcune opere famose come  la cosiddetta "Bambocciata" degli Uffizi o il "Giove pittore di farfalle".
Insieme alle opere di Dosso Dossi  sono esposti alcuni quadri e disegni di importanti pittori italiani che influenzarono il lavoro artistico del pittore. Così sono presenti il Disegno per l'Adamo di Michelangelo,il Suonatore di flauto di Giorgione e il "ritratto del Cavaliere di Malta" di Tiziano.

Le sale affrescate da Dosso e Battista Dossi sono nel Palazzo Magno, si possono vedere i putti della Sala del Camin Nero,le favole di Esopo nella Stua della Famea,i sapienti e le divinità antiche nella prima sala del Palazzo Magno.

E' un'occasione bellissima di vedere i  capolavori di Dosso Dossi riuniti insieme e presenti nella sale da lui affrescate.
L'esposizione rimarrà al Castello del Buonconsiglio fino al 2 novembre.



lunedì 11 agosto 2014

Lestra Cocuzza "Sentiero della Memoria"

All'interno del Parco Nazionale del Circeo -www.parcocirceo.it- la strada detta "litoranea" congiunge il territorio di Latina,a partire dal borgo di Villa Fogliano, al territorio di Sabaudia per finire sotto al Promontorio del Circeo, nel comune di San Felice Circeo.

La strada  costeggia,da un certo punto, la Foresta Demaniale del Circeo,quello che è stato conservato  della grande foresta planiziaria che copriva tutto il territorio della pianura pontina.

Da questa strada entrano, all'interno della foresta,dei sentieri che permettono di fare lunghe passeggiate e attraversare quasi tutto il bosco.
Uno di questo è  "Il sentiero della memoria"  vicino alla Migliara 53, in prossimità della città di Sabaudia.
La località è la cosiddetta Lestra Cocuzza ed il sentiero porta  ad una zona di grande bellezza ed interesse.

Si arriva in un vasto prato che fronteggia una costruzione  semplice e affascinante nello stesso tempo. Un prato verde la circonda  con posizionate all'interno aiuole fiorite,un cannucceto, delle palme.

La costruzione è l'antica scuola creata da Giovanni Cena e Angelo Celli che iniziarono un'opera di educazione per le popolazioni  dell'Agro Romano e delle Paludi Pontine,creando delle Scuole per i  Contadini delle paludi.

Vivevano infatti nelle paludi, nelle capanne chiamate "lestre", famiglie di contadini che venivano a svolgere umili lavori e lavoro stagionali, spostandosi dagli insediamenti delle vicine montagne Lepini e Ausoni.

Giovanni Cena e Angelo Celli,cui si affiancò poi anche la scrittrice Sibilla Aleramo,colpiti dall'abbandono e dalla miseria in cui vivevano i contadini dell'Agro romano e delle Paludi Pontine , decisero di porre tutto il loro impegno per riscattare queste persone dall'ignoranza e dalla miseria. Crearono così delle scuole che, come indicano i cartelloni del "sentiero della memoria", IN UN PRIMO MOMENTO FURONO DEI CARRETTI AMBULANTI, poi furono posizionate in fienili o all'aperto per poi essere oggetto di apposite  costruzioni, come quella bellissima della Lestra  Cocuzza,costruita nel 1927.
Quì è ospitato  il " Centro di Documentazione sull'Istruzione Scolastica e sull'opera sanitaria delle Paludi Pontine.C.Ortese".
Questo luogo, visitabile  secondo appositi orari, è uno dei fiori all'occhiello delle tante bellezze paesaggistiche e testimonianze storiche comprese nel territorio del Parco Nazionale del Circeo.  
uesti due intelletuali, a cui si affiancò anche la scrittrice Sibilla Aleramo,


giovedì 17 luglio 2014

Visita di S.Maria in Trastevere



E' un giorno di luglio e la piazza di S.Maria in Trastevere si presenta assolata,in fondo alla piazza la bellissima Basilica di S.Maria in Trastevere accoglie nel suo ampio atrio una quantità di visitatori.

La Basilica costruita da Papa Giulio I fu poi ricostruita nel 1140 da papa Innocenzo II.
Nell'atrio  c'è una grande raccolta di epigrafi e si inizia il percorso con questa importante testimonianza storica.  Si entra all'interno e sotto i piedi calpesto il bellissimo pavimento "cosmatesco"con le piccole tessere del mosaico che  creano un fantastico gioco di cerchi e volute multicolori.

Lo sguardo poi è attirato dal fondo della chiesa  dove nel catino dell'abside emanano una forte luce i mosaici dorati del XII sec. Al centro c'è Cristo in trono con la Madonna con a fianco santi e martiri. Più in basso ci sono i mosaici di Pietro Cavallini con Storie della Vergine.

Alzando lo sguardo si vede il soffitto in legno dorato creato nel 1617  dal Domenichino che ha poi dipinto l'immagine dell'Assunta al centro.

Ventuno colonne ,maestosi monoliti di granito, sostengono le tre navate della Chiesa.
Nelle altre cappelle laterali e del transetto altri tesori d'arte arricchiscono la Basilica.

L'ingresso e la vista della basilica provocano una grande emozione condivisa con tanti turisti stranieri e diversi romani che pregano nel silenzio.


Nella piccola stanzetta adibita a piccolo shop  acquisto un bel ventaglio in legno traforato che è stato lasciato la domenica precedente dagli invitati alle nozze del nipote dei reali del Belgio venuti quì a celebrare il loro matrimonio.  
L'arte, la percezione del bello e la spiritualità che quì si vivono  infondono nuova energia e pienezza e questo si percepisce nei volti dei visitatori...e non vi sono costi!!! 

lunedì 7 luglio 2014

Pian della Croce. Monti Lepini



All'interno dei Monti Lepini occidentali il pianoro di Pian della Croce  si presenta come un grande altopiano a 1100 m.di altitudine incastonato tra le montagne dei Lepini occidentali.
Vi si arriva con un sentiero  da San Luca Maenza, e con una strada asfaltata  dal paese di Supino.- www.comunesupino.it
La strada, che si inoltra all'interno delle montagne risalendo fino a quota 1100 m. per circa 9 km, passa davanti alle fonti del "Pisciarello"  e " Canali",entrambe molto frequentate dagli abitanti della zona.

Il panorama, che si ammira durante la salita, è tra i più affascinanti tra quelli delle montagne del Lazio: pendici boscose e salti rocciosi si alternano in un ambiente che, a parte la strada, non vede traccia alcuna dell'uomo e le pendici dei monti mantengono intatta tutta la loro naturale bellezza.

Quando la strada arriva alla fine si entra nel pianoro di Pian della Croce.Il panorama è bellissimo le pendici boscose dei Monti Salerio e Gemma lo circondano a sinistra e quelle del Monte Malaina a destra.

 La strada finisce davanti alla Fonte di Santa Serena dove si abbeverano degli animali. Davanti alla fonte in direzione ovest il pianoro continua per finire con le cime dei Monti e colline che sono alle spalle di Maenza.Lo scenario si chiude con il lungo profilo del gruppo del Semprevisa.
Diverse persone raggiungono  Pian della Croce d'  estate per passare un giornata nel fresco grazie all'altitudine ed alla presenza delle estese faggete.


Salendo poi verso il Monte Malaina ancor più si può ammirare la bellezza di Pian de la Croce,tutto il tratto finale del sentiero infatti percorre il fianco del Malaina che si affaccia sul pianoro, risalendo fino alla cima tra le  fioriture di una grande varietà di  fiori.

giovedì 26 giugno 2014

Da Genzano a Nemi. Giro del Lago di Nemi

Nel Parco dei Castelli Romani www.parcocastelliromani.it una quantità di sentieri attraversano il territorio intrecciando suggestioni paesaggistiche,naturalistiche e storiche. Un insieme di   caratteristiche che rendono estremamente affascinanti  i percorsi.

Uno di questi sentieri compie il giro del Lago di Nemi partendo dal paese di Genzano e ritornandovi dopo aver compiuto il giro del Lago ed essere arrivati al piccolo paese di Nemi, ricco di colori e tradizioni,dove tanti luoghi permettono di godere la bellissima vista del Lago dall'alto.

Il sentiero parte dalla periferia alta di Genzano dopo aver percorso la Via della Lega Latina. Un sentiero prima asfaltato e poi sterrato si biforca permettendo di cominciare il giro. 

Prendendo il bivio a destra si percorre un tratto che offre fantastici scorci del Lago.
Si arriva quindi al bosco dove alcuni cartelli indicano la deviazione della Via Francigena. Questo tratto di sentiero viene chiamato Sentiero Fonte Tempesta per la presenza di un fonte di acqua che scaturisce dai blocchi di roccia  costituita da lava solidificata. A questo punto ci si avvicina al paese di Nemi che ben presto compare oltrepassato l'antico arco romano chiamato Portella.

Si entra al paese ,siamo nel mese di Giugno e ovunque invitanti vaschette di rosse fragoline di bosco si mostrano al di fuori di piccoli negozi di prodotti tipici.

 Il paese di Nemi è famoso oltre che per il bel lago, a cui da il nome, anche per la Sagra delle Fragole che ogni anno celebra questo caratteristico e tipico prodotto della circostante rigogliosa natura.

Il sentiero prosegue scendendo verso il lago poco prima dell'Arco e da qui si può effettuare una deviazione per vedere i resti del Tempio di Diana . Una deviazione più lunga può invece portare al Museo delle Navi che conserva resti di navi romane(, quello che in realtà rimane dopo la distruzione cui furono oggetto da parte delle truppe tedesche in ritirata.)

Per riprendere il giro del Lago invece si deve passare sulla piccola strada asfaltata che dopo circa 1 km  ridiventa sentiero nel bosco, per poi arrivare nuovamente a Genzano   

lunedì 16 giugno 2014

Rocca Albornoziana e Museo del Ducato di Spoleto




Rocca Albornoziana
La Rocca Albornoziana domina la città di Spoleto dall'alto del Colle S.Elia, costituendo insieme all'imponente Ponte delle Torri, un complesso urbanistico architettonico eccezionale.

La Rocca fu fatta erigere,nel 1359, dal cardinale Egidio di Albornoz, incaricato dal Pontefice di risistemare i domini e ristabilire l'autorità temporale del Papa  nello  Stato Pontificio dopo la lunga assenza del papato da Roma, in seguito al periodo della "cattivita" avignonese.

 Avvenne quando,  sotto pressione del re di Francia Filippo il Bello, la sede del papato fu spostata nella città francese di Avignone, dove rimase per circa un secolo.

La Rocca fu ideata come perno del sistema difensivo che doveva assicurare il potere temporale del Pontefice,una volta rientrato a Roma.
La Rocca di Albornoz  ha la forma di un rettangolo con sei torri cilindriche e due cortili interni.
All'interno della Rocca hanno sede la Scuola Europea del Restauro del Libro e il Laboratorio di Diagnostica dei Beni Culturali.

Cortile interno della  Rocca Albornoziana
Si sale percorrendo la via che dalla Piazza del Duomo esce dal paese, la bellezza del paesaggio è uguagliata dalla preziosità e importanza dei reperti presenti nel  Museo del Ducato ospitato nella Rocca Albornoziana.
Il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto testimonia con gli oggetti e gli apparati didattici esposti, la storia del territorio spoletino e poi del Ducato di Spoleto creato nel 570 a seguito della conquista longobarda.

Affreschi della Camera Pinta
Sono esposti corredi sepolture,frammenti architettonici, statue, iscrizioni, manufatti dipinti.


Bellissimo il ciclo di storie cavalleresche  che ornano la cosiddetta "Camera pinta" all'interno della torre maestra, considerato uno dei cicli pittorici più importanti dell'Italia Centrale.

giovedì 5 giugno 2014

Riserva Naturale Regionale Lago di Penne



Il Lago di Penne,  in provincia di Pescara, costituisce un'importante Riserva Naturale della Regione Abruzzo. La Riserva gestita dal Comune di Penne è  stata affidata in concessione operativa e tecnica alla Cooperativa COGECSTRE - riservapenne@cogecstre.com- , con la supervisione scientifica del WWF che ha quì costituito una delle sue prime OASI.

 Nel Lago confluiscono il fiume Tavo e il torrente Gallero provenienti dal vicino Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Per  la presenza di  tre Parchi Nazionali e le numerose Riserve Naturali, l'Abruzzo viene definito il "cuore verde" dell'Europa  e arrivando in questa Riserva/Oasi e ascoltando le spiegazioni degli operatori della cooperativa , si capisce perché. Quì si è capito come la natura e l'ambiente siano un Valore fondamentale da rispettare e preservare, non solo per la loro importanza per la vita di una comunità e di un popolo, ma anche per renderli una mezzo di sviluppo per il territorio.



 Si inizia il percorso che percorre un lato del Lago su delle passerelle in legno.
La prima cosa che si incontra sono i capanni per l'avvistamento dell'avifauna, proprio sotto uno di questi delle anatre stazionano intorno a un piccolo stagno . La "moretta tabaccata"," l'alzavola"," i germani" si fanno osservare tranquille, mentre sul Lago  si possono osservare con il binocolo i tuffi dello "svasso maggiore".

Da un altro capanno invece si può osservare la nitticora,l'ardeide simbolo dell'Oasi che quì è presente insieme all'airone bianco maggiore e cinerino
Proseguendo la passerella passa in mezzo a varia e "lussureggiante" vegetazione :è l'Orto Botanico che contiene più di 400 specie vegetali, individuate con delle targhette apposte su pali in legno.

Si arriva quindi al "giardino delle farfalle" dove vari e particolari fiori sono collocati nelle aiuole per permettere lo stazionamento delle farfalle in determinati periodi dell'anno.
Bellissimi fiori e piante, comuni o più rare, sono un vero "paradiso" per gli amanti della fotografia naturalistica e tutti i visitatori presenti si divertono a guardare e fotografare.

Si esce dall'Oasi con un senso di bellezza e rasserenamento che si conserva ancora a lungo e  che è tipico del contatto con la natura.


giovedì 22 maggio 2014

Mostra: "Brasile.Appunti di Viaggio 2"


Presso iI Palazzo Caetani di Sermoneta si è inaugurata il  17 maggio la mostra "Brasile: Appunti di Viaggio 2 " della fotografa Lucia Finocchito.

La mostra è stata organizzata dall'Associazione "SMILE LAB" recentemente costituitasi a Latina,con la collaborazione dell'Associazione "AMICI DELLA FOTOGRAFIA" di Sermoneta  e del Comune di Sermoneta.

La mostra, che è stata presentata dall'Associazione e illustrata dalla fotografa Lucia Finocchito, presenta fotografie  prese  durante un viaggio recente compiuto in Brasile.

Le foto sono suddivise in quattro temi: I bambini, Gli Anziani, Le città e l'Ambiente Naturale.
Sono fotografie particolari dove risaltano in modo accentuato i colori e i contrasti, realizzando così una sorta di "fotopittura", come la stessa fotografa ha spiegato.

Le foto delle prime due sezioni che rappresentano bambini e anziani sono di grandissimo impatto comunicativo e mostrano  realtà umane  dove si uniscono,con straordinaria efficacia,le espressioni dei volti rappresentati con i contesti urbani e con le particolari situazioni dove le persone sono presenti.

Attraverso i volti bellissimi ed espressivi, inseriti in contesti molto particolari, si riesce a cogliere la vastità e la complessità della società brasiliana,dove coesistono contrasti e differenze sociali fortissime.

Altrettanto alcune foto che mostrano angoli di varie città brasiliane riescono a mostrare la presenza della ricchezza e della povertà,della modernità e del vecchio,del progresso e della tradizione.

Nelle fotografie naturalistiche la bellissima civetta, come il  coloratissimo pappagallo rappresentano una natura ancora in parte incontaminata e molto diversa dalla quella ,pur bellissima, che siamo abituati a vedere nel nostro Paese.

Le foto sono incorniciate da cartoni con margine irregolare e poste su pannelli ricoperti con carta da pacchi,una scelta che richiama i "ritagli" di vita quotidiana rappresentati nella mostra.
La mostra sarà visitabile fino al 31 maggio .