martedì 28 dicembre 2010

Chagall.Il mondo sottosopra.Mostra

Chagall:Schizzo per i tetti rossi Le figure fantastiche, i colori forti e tutto l'inebriante mondo immaginifico di Marc Chagall stupisce lo spettatore nella mostra “Chagall. Il mondo sottosopra” allestita presso il Museo dell'Ara Pacis a Roma -www.arapacis.it-.
Il titolo scelto per la mostra mette in evidenza una delle caratteristiche del pittore :”il capovolgimento” delle figure che corrisponde ad una visione “diversa” del mondo ,ad una realtà non convenzionale dove ogni elemento veniva ricollocato e ad un allontanamento dal realismo figurativo che , come lui affermava, lo irritava.


Così all'inizio del percorso espositivo c'è “Pittore con la testa rovesciata” del '55, “La slitta sulla neve” del '44 ,dove ad essere rovesciate sono le case e la luna.
L'uomo con la testa rovesciata” invece è un grande quadro dove ,sullo sfondo di un cielo blù, con toni rossi, una grande figura di uomo seduto ,con un vestito bianco, “rovescia” fino Chagall:Uomo con la testa rovesciataall'inverosimile testa e schiena.
I quadri si susseguono :oli e litografie prevalentemente e così si vedono persone , capre, oggetti , case ,giocolieri e coppie di sposi che “galleggiano” nello spazio , con un turbinio di immagini e di colori forti che stupiscono ed emozionano.
Nella serie di quadri “Nizza e la Costa Azzurra” , il motivo dominante sono i fiori che prendono lo spazio centrale del quadro rendendo solari e allegre tutte le composizioni.
Un bel filmato ,con riprese originali della rivoluzione russa con Lenin e Majakovsij, completa la bella mostra che mette in evidenza alcuni dei momenti più significativi dell'opera di Chagall che affermava: “non vorrei essere simile agli altri,voglio vedere un mondo nuovo”.

lunedì 20 dicembre 2010

Settantotto.78 artisti 78 anni

opere in mostra di M.TrabuccoA Latina si è aperta in questi giorni un'interessante mostra organizzata dalle associazioni “Solidarte” e “Farearte” che presenta opere create da 78 artisti di Latina.
La mostra è dedicata a due importanti artisti di Latina recentemente scomparsi :Sergio Ban e Addis Pugliese.
Le opere sono un insieme di 78 pezzi della grandezza di una mattonella dove gli artisti esprimono la loro personale visione della città di Latina e del suo territorio oppure immagini peculiari del loro “fare artistico”.
La mostra ha come sottotitolo “78 artisti x 78 anni.6240 opere l'Arte dello Scambio” perchè ogni singolo “pezzo” è destinato ad essere “scambiato” tra i vari artisti, tranne un piccolo numero destinato alla vendita. L'evento celebra anche il settantottesimo anniversario della fondazione della città di Latina.
Entrando nello spazio espositivo dell'ex Garage Ruspi, si rimane colpiti dal susseguirsi delle piccole opere poste sul pavimento e dal loro numero e le immagini e i colori rendono animato e scintillante il bianco del pavimento e delle pareti.



Di Marcello Trabucco sono le immagini di Latina ordinate per temi, con la sequenza dei “portici” di particolare interesse.
Di Anna Patanè le eleganti “libellule” , di Pietro Presta la raccolta “Un batter d'ali” che presenta foto ritoccate degli uccelli migratori che popolano i laghi costieri del territorio pontino, con il bellissimo “cavaliere d'Italia” in primo piano.
Di Lanza Marianna invece l'interessante raccolta di foto di particolari delle decorazioni architettoniche della città ,di Roberto Gabriele le belle foto rappresentanti luoghi e genti di terre lontane.
La mostra rimarrà aperta fino al 27 dicembre.

lunedì 13 dicembre 2010

Parco Monti Aurunci:Piana dei Pozzi e Mura di Campello

Parco Aurunci:Pian dei Pozzi Nel sud della Provincia di Latina è situato il Parco Naturale dei Monti Aurunci,-http://www.parcoaurunci.it/- istituito nel '97 con Legge della Regione Lazio, fa parte del vasto sistema di aree protette regionali e comprende sia parte del territorio della provincia di Latina che di quella di Frosinone.
Le sue montagne sono di roccia calcarea e presentano estesi fenomeni carsici con doline , grotte ,pozzi e risorgive.



La vicinanza al mare rende particolari le sue montagne che raggiungono quote anche elevate.
Il versante dei monti che si affaccia sul mare , visibile dalla costa , mostra un aspetto brullo ,del tutto diverso dal versante interno, ricco di vegetazione e alberi .
Partendo dal paese di Itri, con direzione Campodimele, ci si inoltra -dalla località detta San Nicola- nel cuore del Parco diretti verso Pian dei Pozzi e le rovine del borgo medioevale di Campello.
Nella prima parte del sentiero si passa tra cerri e aceri , il cui acceso colore giallo rende il paesaggio suggestivo.


Parco Aurunci:muschio nel boscoArriviamo quindi al pianoro di Pian dei Pozzi , dove si possono osservare un inghiottitoio , diversi pozzi e l'acqua che sgorga in più punti alla base delle alture che circondano la piana.
Gli alberi e le rocce sono interamente ricoperti dal muschio che è particolare con foglie composte ed alto diversi centimetri.


Dopo aver risalito per circa 200 metri la collina, si arriva ad un altura dove si visitano i resti dell'antico borgo medioevale di Campello.
Si nota una sorta di viale di ingresso al paese e poi resti di mura e di costruzioni, una cisterna ed un pozzo ricoperto di pietre ,con ancora acqua al suo interno .
Due porte sono ben visibili con ancora il foro dove si posizionava il palo per la chiusura.
Cerri , aceri di alto fusto e carpini ricoprono tutti i versanti di questi monti e colline e un ambiente così verde è di certo una piacevole sorpresa.



Le grave guide del Parco ci portano poi a visitare il vivaio del Parco ,nel paese di Itri,dove sono messe a coltura tutte le specie di piante e arbusti caratteristici di questa zona.
Annessi al vivaio ci sono poi il “sentiero delle farfalle” e il laboratorio di falegnameria , dove si lavora il legno di faggio, presente nelle zone più alte e la “stramma”, l'arbusto caratteristico di questa zona che , opportunamente lavorato, viene utilizzato per creare oggetti vari,un tempo necessari per la vita quotidiana delle popolazioni di queste zone.

lunedì 6 dicembre 2010

Monte La Trinità.Bassiano

sentiero per monte La Trinità Dal paese di Bassiano, alle pendici dei Monti Lepini,-http://www.compagniadeilepini.it/- si sale in una breve ma piacevole escursione al Monte La Trinità a 861 metri, proprio sopra il paese.

Il sentiero inizia attraversando un bel parco ,realizzato proprio a ridosso delle abitazioni e continua con una mulattiera,che sale dolcemente ed è suggestiva per il bosco che si attraversa .
E' autunno e il suolo è un tappeto multicolore formato dalle foglie gialle, rosse, marroni della grande varietà di alberi presenti : aceri,ornielli e querce caducifoglie:cerri in particolare.


Sulla cima del Monte c'è l'antico santuario della SS.Trinità ,costruito nel '600 e restaurato nel '900 a cura del popolo bassianese che ,periodicamente, vi sale in processione.
Scendendo un poco si può salire al vicino Monte La Bufala che si affaccia direttamente sulla laghetto di Bassianopianura pontina.
Durante tutta la discesa è visibile il laghetto di Bassiano, un piccolo lago che si forma con le piogge e che è utilizzato dagli animali per abbeverarsi.
A settembre il laghetto è quasi del tutto prosciugato ma ,anche nella piccola pozza, si possono incontrare gli animali.
Ora che è autunno invece il laghetto è pieno d'acqua e la sua visione, confusa tra il bianco delle nuvole che si abbassano velocemente, è particolarmente suggestiva .
Ad un certo punto emerge tra la nebbia una persona anziana che , con passo sicuro , si muove alla ricerca dei suoi cavalli, con una simpatica cadenza dialettale ci suggerisce la via più sicura e veloce per ritrovare il sentiero , confuso tra la nebbia.
Al ritorno è piacevole fare una passeggiata nel bel paese di Bassiano, che conserva una bella cinta di mura medioevali .

lunedì 29 novembre 2010

Carlos Amorales."Remix" mostra

Amorales:Drifting star Presso il Palazzo delle Esposizioni-http://www.palazzoesposizioni.it/- si sta tenendo un'importante mostra dell'artista messicano Carlos Amorales, che espone per la prima volta in Italia.
Per questa mostra Carlos Amorales ha accostato opere, realizzate nel corso di vari anni, e consistenti in varie installazioni affiancate le une alle altre ed in parte sovrapposte.


Nella sala grande è posta “Drifting Star”:dal soffitto pendono frammenti neri, figure poligonali dalla forma irregolare ed appuntita, sono numerosissimi(750) e saturano l'ambiente, immobili e di un nero scintillante.
Sulle pareti per tutta la loro altezza, corre un enorme disegno a matita “El estudio por la ventana” che consiste in segni , fili che si intrecciano , senza apparente soluzione di continuità , in volute e giri senza fine.
Nelle sale laterali ,invece, c'è l'installazione “Black Cloud”, nella prima sala Amorales:Black Cloudci sono uccelli neri alle pareti che si mischiano, nella parete di fondo, con un impressionante sciame di farfalle , anch'esse nere, applicate a rilievo.


Nella sala laterale ,le farfalle diventano sempre più numerose ed invadenti andando a coprire, oltre le pareti, anche la bianca porta di sicurezza.
L'effetto sullo spettatore è notevole e sembra di essere capitati nel film “Uccelli” di Hitchcock .

L'ultima delle piccole sale ,oltre le farfalle, ha al centro degli espositori di cartoline con immagini nere : forme,figure e semplici disegni,su fondo bianco. E' il cosiddetto “archivio liquido” l'insieme di immagini del personale archivio dell'artista.
Come spiega il pannello informativo “l'artista ha conquistato la scena internazionale per la sua
sorprendente capacità visionaria”.

lunedì 22 novembre 2010

Sentiero Geologico di Rocca di Cave

sentiero da GenazzanoNel cuore dei Monti Prenestini esiste un percorso ricco di affioramenti paleontologici e di grande importanza geologica.
Il percorso unisce il paese di Genazzano con quello di Rocca di Cave e ,soprattutto nella parte finale, presenta reperti di grande importanza geologica ed infatti nel paese di Rocca di Cave è stato realizzato il Museo Geopalentologico-http://www.hipparcos.it/ dedicato al grande alpinista “Arturo Desio”.
Il Museo -gestito dal Comune in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Geologiche dell'Università Roma Tre-, presenta un'ampia raccolta di frammenti di varie rocce importanti e dalle forme più varie ed affascinanti , provenienti sia dall'Italia che da paesi Rocca Colonnaextraeuropei.




Il Museo è ubicato nella Rocca dei Colonna ,risalente al X secolo in ottimo stato di conservazione ed anche la ristrutturazione ha mantenuto l'originaria struttura medioevale.
Annessa al Museo c'è anche una stazione di osservazione astronomica che effettua osservazioni della volta celeste serali ed anche diurne, disponibili per gruppi di visitatori e scuole.




Il sentiero inizia dal bel paese di Genazzano e risale con dislivello costante e continuo il fianco della montagna per un totale di circa 600 metri di dislivello.
Durante la salita si incontrano alberi di castagno di grandi dimensioni , alcuni cavi , sono a volte isolati , come “antichi patriarchi” ed incutono rispetto e meraviglia.
Il paesaggio risplende dei colori autunnali, che sempre rendono le montagne più affascinanti.
Sotto i piedi c'è un soffice tappeto fatto delle lunghe foglie dei castagni che si mischiano con i ricci carichi di castagne, ci fermiamo a raccoglierne alcune fino a quando cominciamo a notare gli affioramenti sulle rocce di calcare che attirano tutta la nostra attenzione.
Come ci spiega la nostra guida il tratto più ricco di sedimenti è costituito da fossili appartenenti ad una scogliera corallina del periodo Cretacico(epoca Turoniana :circa 75 milioni di anni fa). affioramenti geopeontologici
Compaiono fossili di esacoralli coloniali mesozoici . Rimangono a volte le cavità di abitazione di questi coralli simili a celle di alveare o ramificati ,si vedono anche, anche resti di “rudiste” (bivalvi a forma di cono).


E' una calda giornata e dalla cima della Rocca si possono osservare quasi tutte le catene montuose del Lazio , indicate anche da incisioni, con il nome dei Monti e la direzione, lungo tutto il cornicione della terrazza più alta della Rocca .
Sono molto evidenti i Colli Albani ad est, i Lepini a sud-est ed i Simbruini ad ovest, di tutti si riescono a distinguere le cime più alte sulle quali molti di noi sono saliti.

lunedì 15 novembre 2010

Teotihuacan.Mostra

mostra sulla città di Teotihuacan
La mostra allestita al Palazzo delle Esposizioni -http://www.palazzoesposizioni.it/-,sulla città di Teotihuacan nel Messico,accoglie il visitatore con le riproduzioni della “testa del Serpente Piumato” già sulle scale esterne ,per proseguire all'interno con scenografie affascinanti che accompagnano i numerosi oggetti e sculture provenienti dall'antica città-stato di Teotihuacan.
La lontana e antica civiltà mesoamericana si materializza così sotto gli occhi dello spettatore
ed una civiltà lontanissima scopre e rivela i suoi miti ,la sua religione ,la raffinatezza delle sue realizzazioni artistiche.


La città di Teotihuacan -sorta nel II sec.a.C.- dominò il Centro America prima degli Aztechi,arrivando all'acme del suo splendore tra II e VI sec.
Nella prima sala l'affresco “Murale degli Animali mitologici” stupisce per le strane forme degli animali (teste di leone con corpo di uccelli,pesci deformati) e per la brillantezza dei colori: azzurro e arancione ,realizzati con stucco e pigmenti vegetali.
Giaguaro che emerge dal portale piumato

Nelle sale si susseguono i reperti : acroteri di tempi, vasi antropomorfi e zoomorfi,utensili
conchiglie strombus (usate come strumenti)e flauti, grandi sculture , piccole statuette e rappresentazioni delle divinità più importanti.
Alcune sculture e oggetti sono più strani e affascinanti: le sculture architettoniche: teste del Serpente Piumato-dal tempio omonimo-la grande scultura ,individuata come il “Marcatore per il campo da gioco della palla”- gioco praticato dagli abitanti della città- o la scultura della sala centrale:”Giaguaro che emerge dal portale piumato con stelle associate al pianeta Venere” o le figure umane con cavità sul petto.


Tra le scenografie più belle delle varie sale c'è la grande foto di chicchi di mais che copre un'intera parete permeandola di una calda luce dorata e l'ingrandimento di un frammento di ossidiana verde che trasmette una luce metallica e brillante alla sala.
La mostra rimarrà aperta fino al 27 febbraio

lunedì 8 novembre 2010

Lago di Fogliano.Parco del Circeo

lago di Fogliano Il lago di Fogliano è il primo dei quattro laghi costieri che fanno parte del Parco Nazionale del Circeo -http://www.parcocirceo.it/-, e costituiscono la “zona umida” del Parco ,facente parte delle Zone Umide di interesse Internazionale individuate dalla “Convenzione di Ramsar” come luoghi importanti per la sosta, lo svernamento e la nidificazione degli uccelli migratori.


Si trova nel territorio del Comune di Latina ed è ricco di ambienti interessanti quali : , la Casina Inglese,l'Orto Botanico con all'interno la Villa Signorile e la chiesetta di Sant'Andrea.
C'è poi un ricchissimo Museo Ornitologico con tantissime specie di uccelli , la maggior parte migratori, che hanno popolato da sempre questo lago.
Una delle cose più belle è il “lungo lago” un sentiero che costeggia il lago per quasi tutta l'estensione del lato interno .




E' pomeriggio e una luce tersa e limpida illumina tutto,i raggi del sole si riflettono sull'acqua,creando un bellissimo gioco di luci intermittenti, per prima cosa mi accolgono dei vecchia darsena del lagogermani reali :il maschio con il caratteristico collare verde smeraldo, seguito da tre femmine colorate delle tante sfumature di marrone.
Camminando si costeggiano dei bellissimi eucalipti , alcuni secolari, che riempiono l'aria con la loro intensa profumazione. Si arriva poi vicino alla zona di pascolo delle bufale,che si allevano da qui fino a Sabaudia (zona Bufalara) .
Sono animali molto belli e pacifici che amano,d'estate, rinfrescarsi nelle pozze d'acqua che si creano nel fango. Guardano i passanti con uno sguardo fisso quasi fossero incuriosite .




Alla fine del lungo percorso,che è anche ciclabile, c'è un punto da cui si possono osservare meglio gli uccelli migratori che sostano nei punti meno frequentati e così nella stagione invernale, muniti di un binocolo ,si può osservare il bellissimo spettacolo degli uccelli migratori ,tra cui anche i fantastici “fenicotteri rosa”.

lunedì 1 novembre 2010

Museo Emilio Greco di Sabaudia

Emilio Greco Nel Palazzo Comunale di Sabaudia c'è un Museo dedicato ad Emilio Greco che amava questa città e racconta come un giorno ,proseguendo a sud di Astura ,scoprì la bellezza delle dune di Sabaudia e vi rimase legato per tutta la vita.
Il museo si apre con una frase dell'artista: “L'arte? L'arte nasce da un moto sincero dell'anima, come acqua limpida di una sorgente che non può essere inquinata”.
E' una frase molto bella da leggere proprio qui a Sabaudia, città che ha con l'acqua un rapporto speciale, adagiata com'è sul lago e il mare.


Il museo raccoglie alcune sculture ed un consistente numero di acqueforti , di cui la maggior Emilio Greco:parte sono disegni denominati “commiati” che mostrano due volti ,uno maschile ed uno femminile uniti e vicinissimi.
Nella I^ sala c'é “Nudo” un'acquaforte del '67 che rappresenta un nudo di donna. La donna è seduta , il dorso è una linea curva sottilissima, è seduta con una mano sul volto, le parti interne del corpo e il volto sono scurite con un reticolo di segni.
“Immagine d'amore” è un'incisione a punta di diamante su pietra litografica del 1972. La donna si stringe all'uomo, è una bellissima immagine che rappresenta atteggiamenti amorosi dolci e passionali. Le parti più scure fanno risaltare il chiaro del corpo femminile, contornato con un segno lieve e sottilissimo.
Altri soggetti :Nudi di donna , colombe e gabbiani e “dormienti”, completano la bella e delicata raccolta.

lunedì 25 ottobre 2010

1861.I pittori del Risorgimento

La partenza dei coscritti nel 1866 di G.Induno La mostra “1861.I pittori del Risorgimento” che si sta tenendo presso Le Scuderie del Quirinale -http://www.scuderiequirinale.it/ raccoglie famose e importanti opere di artisti che hanno rappresentato gli ideali,le lotte e le battaglie del Risorgimento.
La mostra si apre con “Masaniello che chiama il popolo alla rivolta” una scultura bellissima ,piena di forza e dinamicità e ,attraversando le sale, si viene immersi nell'epoca storica risorgimentale,con abbondanza di suggestioni e notizie.


Le opere hanno anche un valore documentario, in quanto testimonianze dirette degli avvenimenti, da parte di pittori che partecipavano in prima persona agli eventi.
E' il caso ad esempio de “La battaglie della Cernaja” di Gerolamo Induno ed anche del piccolo quadro “Trasteverina uccisa da una bomba” che lo stesso pittore raffigurò per testimoniare i bombardamenti delle truppe francesi a Roma nel 1849.


La mostra si divide in sezioni corrispondenti alle fasi più importanti degli eventi storici e così ci sono quadri relativi agli episodi del 48/49 , le battaglie della II^ Guerra d'Indipendenza, L'Impresa dei Mille e la conquista di Roma del 1870 Insieme ai grandi imponenti quadri che raffigurano delle battaglie, come "La battaglia di Magenta"
o “La presa di Varese” , ci sono opere che rappresentano i riflessi degli avvenimenti tra le classi popolari come “Lettera dal Campo” del 1859 o “Il racconto del ferito” .

Tra i quadri di più grande impatto è “I bersaglieri alla presa di Porta Pia” del 1871 di Michele I bersaglieri alla presa di porta PiaCammarano. I bersaglieri arrivano di corsa ,in un nugolo di polvere, con la baionetta alzata , vengono verso lo spettatore e quasi sembrano uscire dalla tela. Il volto è determinato , gli occhi fissi e la bocca in atto di gridare qualcosa.

lunedì 18 ottobre 2010

"Grande Venezia".Mostra fotografica e cartografica

La Mostra “Grande Venezia.Terre e Genti ,fino a Istanbul e Alessandria” presente al Palazzo delle Esposizioni ha fatto parte del Festival della Letteratura da Viaggio- http://www.festivaletteraturadaviaggio.it/-
L'edizione di quest'anno del festival ha avuto come tema “Verso l'Oriente” e per questo motivo che è stata dedicata a Venezia ,“porta d'Oriente” per l'Europa, questa mostra cartografica e fotografica.

Venezia estendeva la sua influenza sulla costa istriana, dalmata,montenegrina fino a Corfù,Creta e Cipro.
Nella mostra sono presenti carte geografiche dal XVI fino al XIX secolo rappresentanti la penisola balcanica e il Medio Oriente.

Le fotografie presentano un'ampia panoramica di luoghi e di momenti di vita e quotidianità delle popolazioni abitanti in queste zone.
Colpiscono le foto prese sulla Striscia di Gaza che rappresentano momenti di svago e divertimento di ragazzi sulla spiaggia ,oppure la foto di una donna che cammina veloce e solitaria vicino al Muro costruito tra Ramallah e Gerusalemme.


Bellissima la foto della “salina” in Siria con le persone che passeggiano tranquille sopra l'immensa distesa bianca.
Molto bella anche la foto del “ballo” dei Dervisci a Istanbul. Sono dervisci di religione sufi che praticano la danza per raggiungere l'estasi religiosa.
La mostra è nello Spazio Fontana del Palazzo e l'ingresso è libero.

lunedì 11 ottobre 2010

Lago di Paola.Sabaudia

gabbiani sui piloni nel lago Il lago di Paola -detto anche di Sabaudia- è uno dei 4 laghi costieri che si trovano sulle coste del Tirreno ,tra i Comuni di Latina e Sabaudia.

I laghi:Fogliano,Monaci,Caprolace e Paola ,fanno parte del Parco Nazionale del Circeo-http://www.parcocirceo.it/- e rivestono una grande importanza ambientale perchè luogo di sosta e svernamento di numerose specie di uccelli migratori.
Essi infatti sono anche inseriti nella Convenzione Internazionale di Ramsar, per la tutela ambientale.
Il lago di Sabaudia poi è sede di scuole di vela , di canottaggio e di gare internazionali.
Il lago di Paola ha conservato la sua antichissima conformazione geologica ,risalente al periodo seguente le glaciazioni, con vari bracci che erano antichi fiumi che scendevano dalle montagne.
E' un ambiente bellissimo ,circondato dalla vegetazione del bosco e nella parte centrale dalla città di Sabaudia.

Prendo in affitto una canoa e mi avvio,sono sola ed è fantastico perchè questo mi permette di immergermi totalmente nell'ambiente naturale.
Il silenzio è totale , anche i gabbiani , solitamente gracchianti, sono silenziosi e guardano assorti l'acqua , appollaiati su vecchi piloni di legno. Solo il verso degli uccelli nel bosco rompe ogni tantobosco sulle sponde del lago il silenzio.
Sulle rive cespugli di fillirea e tamerici toccano l'acqua, non c'è vento, né brezza eppure un pioppo tremulo muove le sue foglie ,come mosse da un comando meccanico.
Passo vicino a gabbiani ed aironi cinerini appollaiati su piloni di legno , due cormorani si alzano in volo radente come mi avvicino.
La pagaia fa un rumore leggero , così come la canoa che scivola sull'acqua con un dolce sciabordio.
Ritornando verso il porto-canale di Torre Paola,dove si affittano le canoe, un altro spettacolo avvincente: la mole imponente e verdissima del Monte Circeo che si innalza proprio alla fine del lago.
Questo lago è da anni oggetto di conflitti per dei progetti di porti e costruzioni che ne snaturerebbero l'importanza naturalistica,ambientale e paesaggistica.

lunedì 4 ottobre 2010

Mostra "Visi Comunicanti" a Sabaudia


Negli spazi museali del Comune di Sabaudia, si sta tenendo in questi giorni la mostra “Visi comunicanti” con le foto di Marco Delogu e la proiezione del film-documentario Piccola America del regista Gianfranco Pannone.
La mostra è stata organizzata dall'Associazione “Sabaudia per Sabaudia” l'associazione culturale che è impegnata in un'opera di conservazione della struttura “razionalista” della città.
Le foto mostrano i volti delle persone che sono venute a bonificare le terre pontine negli anni trenta.
Ai visi “antichi” degli uomini e delle donne di queste zone si affiancano le immagini di lavoratori indiani, che da decenni sono impiegati nei campi come braccianti.
I Volti sono segnati ,a volte, da rughe profonde dei “solchi” come quelli che con fatica queste persone hanno creato nella dura terra , un tempo palude, che sono venuti a bonificare e rendere fertile.

Questi volti trasmettono forza,impegno e serenità . Sono i volti dei contadini della nostra Italia “rurale” ,accomunati a tutte le altre popolazioni contadine della terra , simili ai lavoratori stranieri che lavorano ora su queste terre.
Il film documentario “Piccola America” del regista Pannone si apre con le immagini del bellissimo e noto affresco di Duilio Cambellotti nella Prefettura di Latina.
I vecchi coloni intervistati narrano , con il caratteristico accento veneto ed emiliano, le vicende del loro arrivo e la durezza dell'impatto con i terreni sabbiosi , la malaria imperante e gli atteggiamenti imperiosi dei funzionari.
I volti dei coloni ,in primo piano , sono intervallati dalle inquadrature delle case coloniche loro assegnate con la scritta ONC ed il numero del podere.
Le musiche di Ambrogio Sparagna in sottofondo accompagnano le immagini , sono le canzoni popolari di un'Italia contadina che da nord a sud mantiene intatte le proprie caratteristiche.

lunedì 27 settembre 2010

"Stand up" per la lotta alla fame e alle malattie


Dal 17 al 19 settembre si sono svolte in tutto il mondo le Manifestazioni dello STAND UP(alzarsi in piedi ..contro la povertà).standup@millenniumcampaign.it e http://www.standupitalia.it/
A Latina il 17 negli spazi dell'Oratorio Salesiano.
E' l'affermazione simbolica creata per manifestare a favore del raggiungimento degli Obiettivi del Millennio (Millennium Development Goals) : gli 8 obiettivi fissati nel 2000 dalle Nazioni Unite per la lotta alla povertà, alle malattie e all'ignoranza nel mondo che sono:
1.Eliminare la povertà estrema e la fame
2.Raggiungere l'istruzione primaria universale
3.Promuovere l'uguaglianza di genere e l'empowerement delle donne
4.Lotta alla mortalità infantile
5.Migliorare la salute materna
6.Combattere HIV/AIDS,malaria e altre malattie
7.Assicurare la sostenibilità ambientale
8.Sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo sostenibile
Alcuni DATI:
-nel mondo 1,02 miliardi di persone – un sesto della popolazione mondiale- soffrono la fame;
-22.000 bambini ogni giorno muoiono per fame e malattie collegate;
- 1 miliardo di persone non ha accesso all'acqua potabile.
La data della manifestazione ha preceduto di pochi giorni il Summit delle Nazioni Unite che ha fatto il punto sulla situazione a 5 anni dalla scadenza fissata,cioè il 2015, per il raggiungimento degli obiettivi ed è stato un modo per fare pressioni sui governi nazionali.
Nel 2009 più di 173 milioni di persone hanno partecipato alle manifestazioni dello Stand Up .
Il SUMMIT di New York ha verificato come si è ben lontani dagli Obiettivi a causa del mancato versamento dei CONTRIBUTI PROMESSI da parte delle nazioni più ricche.
Il Summit si è chiuso con un appello di Obama , ma non è stata presa la misura di una microtassa sulle transazioni finanziarie (proposta da Sarkozy)che avrebbe portato ad avere le RISORSE necessarie .

lunedì 20 settembre 2010

Visita alle grotte di Postumia

ingresso delle grotte di Postumia Visitare delle grotte è sempre un'esperienza unica e affascinante , quando poi sono le più grandi d'Europa e le seconde nel mondo, l'esperienza si carica di una varietà di sensazioni ed emozioni.
Le grotte di Postumia sono in territorio sloveno- http://www.turizem-kras.si/ - , nel centro del Carso, ma vicine al confine italiano , consistono in oltre 21 km di caverne e gallerie.
Aperte nel 1819 sono state visitate da più di 32 milioni di visitatori.
Nelle sue grotte abita un famoso anfibio : il Proteus anginus. E' completamente cieco e chiaro e viene mantenuto in una grande teca non più di un mese, perchè soffre la presenza della luce.Corsivo

La visita inizia salendo su dei trenini che trasportano le persone lungo la prima parte di gallerie e grotte.
Il trenino va veloce e le nostre teste quasi sfiorano le pareti basse delle gallerie. E' una strana ma divertente sensazione , un po' visita turistica e un po' parco-giochi.

La velocità rende più fredda la temperatura – costante sui 10 gradi -, non si fa in tempo a riprendersi dall'iniziale meraviglia che il trenino entra in ambienti stupefacenti , dove le stalattiti e le stalagmiti hanno creato una varietà di fantastiche forme, con i colori interno grotte di Postumiaprevalenti del rosso,bianco e nero, formati dal carbonato di calcio che si mischia con altri minerali , manganese e ferro , in primo luogo.


Un salone enorme , scuro e vociante, raccoglie poi i visitatori per gruppi di nazioni.
Ogni gruppo consiste in centinaia di persone e deve seguire compatto la propria guida per la visita a piedi.
Per due , tre volte le luci si spengono e si alzano voci sorprese e impaurite, ma la luce ritorna e lo spettacolo è talmente affascinante che scaccia ogni paura e immagini sempre diverse sorprendono anche i visitatori più indifferenti!

lunedì 13 settembre 2010

"Villa Adriana.Una storia infinita".mostra

Fauno ebbro La mostra “Villa Adriana:una storia infinita” - collocata nel museo di Villa Adriana a Tivoli-http://www.villaadriana.com/,presenta una raccolta di opere qui rinvenute ma esposte in altri musei , a riprova della sistematica opera dGrassettoi “spoliazione” di tutte le statue e gli arredi, operata per secoli a danno di Villa Adriana.
Apre la mostra la statua del “Fauno ebbro” - espressione del tema dell'ebrezza ,tipico dell'età ellenistica-,è in marmo rosso antico che allude al rosso del vino.

Del 136 d.C. è la grande statua di “Sabina Velata” , in marmo pario, rappresenta Vibia Sabina , moglie di Adriano,è raffigurata avvolta nel classico mantello femminile”palla” di stoffa leggera, con posa elegante , raffinata e regale.
Anche il busto di Antinoo il giovane “preferito” di Adriano è di grande bellezza . A lui morto annegato misteriosamente nel Nilo , era stata dedicata la tomba-tempio di Villa Adriana detta “Antinoeion” , il cui obelisco centrale è ora al Pincio a Roma.
Una sezione della mostra è dedicata ai pavimenti in “opus sectile” , un tipo di pavimento formato dall'accostamento di marmi di colori diversi a formare disegni geometrici.
Rappresentò per i romani una sorta di “status symbol” e sostituì i vecchi pavimenti musivi. opus sectile
In questa sezione c'è anche l'interessante carta geografica che individua tutte le cave di marmo presenti nel bacino del Mediterraneo, da cui i marmi affluivano a Roma nel vecchio porto del lungotevere Testaccio.
Nel piano superiore ci sono belle e interessanti statue , tra queste spicca il gruppo raffigurante i fiumi Nilo e il Tevere che è rappresentato come una figura maschile barbata dal bellissimo profilo.

lunedì 6 settembre 2010

Disegni di Modigliani a Palestrina

Presso il Museo Archeologico di Palestrina mosaico nilotico di palestrina(Roma)
http://www.archeologia.beniculturali.it/– sede del famoso mosaico nilotico,
c'è una piccola ma interessante mostra di disegni di Modigliani ("Modigliani.Dal classicismo al cubismo") , posti affianco a busti e sculture classiche , con evidenti richiami e raffronti.

I disegni presenti sono delicati ,leggeri , con le caratteristiche forme allungate e curve dei volti e dei tratti somatici. La mancanza del colore non li impoverisce anzi fa risaltare l'originalità delle forme e dei segni.

Del 1912 è la testa di Cariatide : pochi tratti precisi,il volto ovale allungato, il naso dritto e lungo e gli occhi di taglio orientale. A questo disegno corrisponde il bronzo della testa di Cariatide.
Del 1917 è il bellissimo ritratto di Donna con cappello, del 1900 è “Donna con bimbo in braccio”.
Ci sono poi alcuni ritratti : quello di Marc Toloff, Il ritratto di Tamara , quello di “Oscar Donna con cappello di ModiglianiMiestchassinoff “ del 1915 è realizzato con inchiostro di china su carta.
Le sopracciglia dei volti sono realizzate con puntini che risaltano perchè interrompono la grande fluidità di segni con cui sono realizzati i volti.


Sono poi presenti alcuni disegni di Pablo Picasso raffiguranti piccole figure definite “scene mitologiche”. Ci si stupisce un po' nel guardare la firma sotto questi disegni che , pur nella loro semplicità, recano il segno della ”genialità”.
Completano la mostra alcuni pannelli con fotografie di Modigliani a Parigi e con note biografiche della breve,intensa e tragica vita dell'artista.

lunedì 30 agosto 2010

Salita al Rifugio Vioz


Rifugio Vioz Il Vioz(3645 m) è una delle cime più alte del Parco Nazionale dello Stelvio-http://www.stelviopark.it/-, la salita al Rifugio e al Monte è una delle escursioni più classiche , anche se impegnative, che si tentano in queste zone.
La difficoltà è data soprattutto dall'altitudine che, a partire dai 2900/3000 m., provoca diversi malesseri .
L'escursione inizia dal Rifugio Doss dei Cembri a 2315 m. , il paesaggio è ormai privo di vegetazione, il sentiero è una mulattiera abbastanza comoda che spesso passa su frane e “morene glaciali”, tra rocce ferrose rosso scuro.
Siamo un piccolo gruppo del Cai di Latina, passiamo sotto il cosiddetto “Dente del Vioz” a 2901 , un pinnacolo alto e aspro, poi una piccola targa indica l'arrivo a 3060 m. Alzo il braccio , mi sembra già una vittoria, poiché non sono mai salita così in alto.
Cominciano i problemi con l'altitudine e , nel migliore dei casi, le gambe si fanno sentiero per la salita al Viozpesanti e c'è più affanno.
A quota 3206 c'è il passaggio “attrezzato” del Brich, nel salire ad est si vede il lago di Careser ,dapprima solo la diga , poi tutto il lago.


Poi il sentiero diventa più ripido , la fatica si fa sentire , i passaggi ,a volte, si affacciano su altezze vertiginose.
Incontriamo neve sul sentiero e proseguiamo più piano e con cautela. Ho un momento di paura , ma la nostra guida ,Luca,mi rassicura suggerendomi anche come muovermi su quella neve. passaggio del sentiero durante la discesa
D'improvviso la sagoma scura del Rifugio Vioz mi appare e mi viene incontro una bella ragazza bionda,incontrata all'inizio, che si complimenta con me.
Siamo a 3535 metri , tutt'intorno solo cielo e nuvole , tutte le altre montagne sono molto più basse ed è bellissima la visione dei laghi Careser,Lungo e Marmotta in basso, il massiccio del Cevedale a nord e a sud , sullo sfondo, le Dolomiti del Brenta e la Valle di Pejo.

lunedì 23 agosto 2010

Il cielo estivo stellato

Albireo L'estate è il momento migliore per osservare il cielo stellato, alcune associazioni permettono grazie ai telescopi , ma anche a occhi nudi con l'ausilio di laser, di osservare il cielo e di vedere il bellissimo spettacolo delle costellazioni, dei pianeti e della Via Lattea dell'emisfero boreale.


Una di queste è l'Associazione Pontina di Astronomia -http://www.astronomiapontina.it/ che offre in estate diverse occasioni per osservare le stelle, esperienza bellissima quanto difficile in città dove l'inquinamento luminoso , con l'eccesso di luci che spesso si disperdono verso l'alto, rende impossibile la visione delle stelle.
L'Associazione permette , nell'ambito di manifestazioni organizzate in campagna o al mare, di osservare la volta celeste ed averne piacevolissime sorprese: alzando gli occhi , proprio sulla propria testa , c'è il cosiddetto “triangolo estivo” , un grande triangolo isoscele formato da tre stelle molto luminose:Deneb,Vega,Altair.
La stella Deneb poi fa parte anche della bella costellazione del cigno , facilmente visibile , e ne costituisce la coda , mentre il becco del cigno è un'altra stella bellissima : ALBIREO.
Albireo è una stella doppia e ,con i telescopi dell'associazione- ma ne basta anche uno mcostellazione del cignoeno potente-, si è potuto osservare le due stelle affiancate :una gialla e una blu.
Rovesciando la punta del triangolo si arriva proprio sulla stella polare , la stella isolata che nel nostro emisfero indica il nord .




Il “Grande carro” e “Il piccolo carro” -l'Orsa maggiore e l'Orsa minore- sono chiaramente visibili, come lo è la Via Lattea , la striscia biancastra che attraversa il cielo.
Con sorpresa riesco ad individuare anche le costellazioni dello Scorpione e del Sagittario e certo il raggio laser usato dai volontari dell'associazione è davvero fantastico!
Con il telescopio osserviamo un'altra stella particolare MIZAR, composta da due stelle vicine con in mezzo una più piccolina.
Verso il tardi ecco ,in direzione sud, apparire Giove che possiamo osservare con i suoi satelliti.
Per finire nei giorni intorno al 10 agosto(notte di San Lorenzo), la visione delle stelle cadenti accresce la bellezza dell'osservazione perchè ci mettiamo dentro anche i nostri desideri più intimi...

sabato 14 agosto 2010

Kelly ed Ingres a Villa Medici

      pannelli bicromi di KellyAll'Accademia di Francia a Villa Medici a Roma -http://www.villamedici.it/- è ospitata una mostra di opere del pittore americano E.Kelly poste in confronto con una raccolta di disegni e dipinti di J.A.D.Ingres.
      Come afferma il pannello introduttivo “questa mostra intende mettere in luce il modo in cui la forma nasce dall'insistere sui bordi e i contorni .. e il dualismo tra frammentazione e unità”.
      E così nei 7 grandi pannelli bicromi di Kelly , “curva arancio in rilievo” ecc..,ciò che risalta è proprio il rilievo della parte superiore colorata che crea un'ombra sul bianco, sottolineando “il contorno” del monocromo.
      Nella sala 5 c'è un'ampia raccolta di disegni di Ingres che da una parte consistono in rappresentazioni di volti ben definiti nella loro accuratezza fisiognomica, dall'altra in una serie di “etude” di corpi ,con sequenze di movimenti.
    Particolarmente intenso ed affascinante il disegno “La Pensierosa”, un bel profilo di donna con la bocca socchiusa e gli occhi che guardano lontano che mostrano pensieri e dipinto di Ingrespreoccupazioni.
    Nella sala 6 sono esposti dei disegni di Kelly in rapporto con quelli di Ingres.
    Alcuni volti hanno tratti molto marcati, i “contorni” del viso e degli occhi sottolineati da ripetuti passaggi di matita.



    Spicca tra questi ritratti quello di “Louis Chartier”, dal torso nudo che richiama quello di una statua classica e il bel volto e i capelli ,quelli di un eroe greco. Tutta la potenza del corpo però si rivolge ad un libro che assorbe tutta l'attenzione dell'uomo.Riflessione e pensiero prevalgono sulla forza.
    Nei disegni degli anni '80 ,invece, i volti sono resi con poche linee e con lineamenti asimmetrici.
    La mostra resterà aperta fino al 26 settembre.

    lunedì 9 agosto 2010

    Sentiero dei tedeschi.Val di Sole

    lago di Palù dall'alto delle postazioni militari Il sentiero “dei tedeschi” è un sentiero escursionistico/alpinistico ,all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio-http://www.stelviopark.it/ - che parte dal rifugio Doss dei Cembri -e ripercorre la pista militare costruita dalle truppe austriache e tedesche durante la Prima Guerra Mondiale.
    Il sentiero attraversa la Val della Mite e il versante meridionale dei Crozi di Val di Taviela, costeggia le montagne e si incontrano dei passaggi attrezzati con corde e un torrente con un ponte mobile .
    Siamo un bel gruppo di persone del CAI di Latina, ci si ferma a mangiare su una “forcella” dopo un lungo costone .


    Il percorso è ancora molto lungo ,così il gruppo più consistente decide di scendere mentre un altro piccolo gruppo prosegue guidato dalla nostra guida alpina :Luca .
    La costanza viene premiata ,ad un certo punto, dall'incontro con un gruppo di capre che risale velocemente sui massi per raggiungerci e attorniarci. gruppo di caprette durante il percorso
    Non ho neanche il tempo di accorgermene che una capretta bianca punta le sue zampe anteriori su di me, impaurita e un po' stupefatta tiro fuori del pane avanzato dallo zaino , mentre anche gli altri danno qualcosa da mangiare alle capre , ci divertiamo nel parapiglia anche se io chiedo aiuto. Ci allontaniamo seguiti dal belare di una capra che ci segue per un po'.



    Raggiungiamo così le postazioni costruite dagli austriaci su un punto alto strategico che permette di vedere in basso tutta la Valle e il lago di Palù dall'acqua verde.
    Le postazioni sono costruite con lastre di pietra sovrapposte , sono ancora ben visibili gli spazi lasciati per le mitragliatrici, i cosiddetti “nidi” di mitragliatrice. una delle postazioni militari
    Da qui il panorama è stupendo e ci allontaniamo a malincuore , anche se il pensiero della violenza degli episodi di guerra “macchia” la bellezza dei luoghi.
    In queste zone gli austriaci difendevano e controllavano il territorio dagli attacchi dell'esercito italiano,durante la Prima Guerra mondiale , a Pejo c'è anche un cimitero austro-ungarico.

    Il sentiero prosegue fino all 'anfiteatro morenico della Val Cadini , sembra che la vetta del monte sia qui completamente franata coprendo tutto il terreno di massi di grandi dimensioni.
    Il paesaggio è lunare,impressionante, non c'è forma di vita e solo le venature di porfido rosa e di silicio bianco nella roccia, danno un tono di colore attirando l'attenzione.
    Lungo la discesa si incontrano più in basso delle trincee ricoperte d'erba ma chiaramente visibili.
    Sono in tutto 1000 metri di dislivello per circa 10 km, il sentiero si fa però più dolce e piacevole ,passando tra prati dall'erba alta e boschi ,fino ad arrivare a Pejo Fonti.

    lunedì 2 agosto 2010

    "Slippery when wet" di Aaron Young

    un'opera di Aaron Young

    L'opera “Slippery when wet” dell'artista americano Aaron Young, è in mostra presso il MACRO -Museo di Arte Contemporanea di Roma di Via Reggio Emilia- http://www.macro.roma.museum/.
    Si entra in una sala dove, sul pavimento, strisce di pneumatici si intrecciano con forme curvilinee. Ai lati ci sono 4 monitor che trasmettono immagini di quattro luoghi: Roma, Mosca,Versailles e un lago ghiacciato nello Stato di New York.
    Le immagini sono fisse ,immobili , i monumenti sono ripresi dal basso , realizzando quindi visioni inedite, nuove , poi all'improvviso , le immagini si interrompono , si spezzano , diventano sfocate , capovolte, a tratti illeggibili. E intanto si sentono dei suoni forti come di colpi di fucile , di auto che si scontrano , di ferro compresso.
    I luoghi storici e naturali di incantata bellezza , vengono così “inquinati”, rotti , spezzati e annientati dalla moderna civiltà contemporanea che porta in sé la violenza e la guerra e una civiltà urbana sempre più dura e a tratti devastatrice.
    .
    L'artista Aaron Young è nato a S.Francisco nel 1972 e vive e lavora a New York, ha partecipato a numerose mostre e rassegne internazionali di arte contemporanea.

    venerdì 23 luglio 2010

    L'età della conquista

    “L'età della conquista” è una mostra bella e interessante che si sta tenendo presso i Musei Capitolini -http://www.museicapitolini.org/. generale romano in nudità eroica
    E' la prima di una serie di cinque mostre che si terranno ogni anno fino al 2014 , è divisa in varie sezioni e ha il suo fulcro nel rapporto tra Roma e la Grecia che , una volta conquistata, diventa il riferimento culturale principale per Roma.
    L'esposizione presenta dei pezzi molto interessanti provenienti non solo dall'Italia ma anche dal British Museum , dai musei archeologici di Atene, Napoli e Monaco , oltre che da diversi musei italiani.
    Arricchisce il fascino di quest'esposizione il commento ,come sempre ricco di citazioni e rimandi,di Umberto Broccoli presente nell'audioguida gratuita.



    Nella prima sala è interessante la statua in terracotta di Minerva in trono , forata alla base per permetterne, come in seguito le statue dei santi, il trasporto in spalla.
    Il salone con le “teste colossali”- acroliti- trasporta il visitatore in un'altra dimensione , ci si immerge nell'atmosfera carica di suggestione dei miti e dell'arte greca classica, tra i pezzi più affascinanti la testa di Zeus , raffigurato con la barba, proveniente da Atene e la bellissima statua di una Musa. Il tronco è proteso in avanti, la veste un po' increspata ,il volto dai lineamenti perfetti ,immagine della bellezza classica, è fermo, in contrasto con il movimento del corpo .
    Più avanti è interessante anche il contrasto tra i volti/ritratto dei generali romani , posti su corpi perfetti in “nudità eroica”, i generali volevano farsi riconoscere e quindi i volti erano realistici ma si facevano rappresentare secondo la moda del momento con i corpi perfetti di atleti , secondo lo stile della statuaria greca classica.


    Molto particolari anche le casse funerarie etrusche in terracotta provenienti da Chiusi, unafontana a forma di corno ha mantenuto ancora il colore quasi intatto.
    L'ultima sezione “vivere alla greca “ presenta oggetti raffinati , di lusso, come la fontana a forma di corno o il letto a doppia spalliera.
    L'ultimo pezzo ci parla di una Roma ormai cosmopolita che guardava non solo alla Grecia ma anche all'oriente , rappresentato dall'Egitto : e così ecco un bellissimo frammento di mosaico “nilotico” (paesaggio del Nilo) ,dai bellissimi e delicati colori, con alligatore,barca di papiro ,piante e uccelli.
    La mostra sarà aperta fino al 5 settembre.

    mercoledì 14 luglio 2010

    Monte Pontecorvo.Prati di Campoli

    Prati di Campoli Monte Pontecorvo(1596 m) è uno dei monti che circondano , come un grande e verde anfiteatro naturale, l'altopiano di Prati di Campoli a cui si arriva partendo dal bel paese di Veroli http://www.comune.veroli.fr.it/
    Siamo nei Monti Ernici nella provincia di Frosinone.
    La cima più alta di questo famoso comprensorio è Monte Passeggio(2064m.),la più nota forse è Pizzo Deta (2041m), ma vi sono diversi altri monti che , anche se meno alti, sono altrettanto belli e dalla cui vetta si godono bellissime vedute e panorami,uno di questi è Monte Pontecorvo.
    Dai Prati ci sono due vie per salire al Monte Pontecorvo, noi prendiamo Valle delle Vacche ,tenendoci Colle Morello alla nostra sinistra.




    Prati di CampoliSi entra in una faggeta sempre più fitta che copre tutte le pendici di questi monti. Si cammina spesso su un soffice manto di foglie secche , che a volte nasconde qualche ramo su cui si scivola.
    Dopo essere arrivati al vado di Forca Palomba (1542 m)- punto di snodo per una serie di sentieri - ci troviamo Monte Pontecorvo davanti piegando a sinistra in direzione sud-ovest.
    Il sentiero è segnato solo all'inizio poi bisogna proseguire avendo come punto di riferimento solo la direzione sud-ovest, essendo dentro una faggeta senza visibilità.



    Dopo poco cominciamo ad incontrare degli speroni rocciosi di grandi dimensioni e così cominciamo a salirci sopra per avere più visibilità e conferme per il nostro percorso.
    Nessuno di noi è mai stato su questo monte, il meno frequentato tra queste cime. La salita su questi speroni ,con un po' d'arrampicata , si rivela divertente anche se bisogna fare molta attenzione perchè le foglie, tra un masso e l'altro, nascondono ,a volte, dei vuoti dove il piede sprofonda.
    C'è quasi buio , tanto sono fitti i faggi e sembra davvero che questo bosco non sia frequentato da nessuno , nemmeno dagli animali, ma gli speroni rocciosi così grandi e imponenti , che si stagliano improvvisamente davanti alla strada , sono imponenti e affascinanti e rendono davverogiglio rosso montano insolito questo percorso.
    Alla fine arriviamo, dopo un'ultima salita, e sopra ci accoglie la presenza del raro e bel “giglio rosso o di San Giovanni” dal bel colore arancione, sotto la vista dei Prati ,affollati di gente, di fronte i monti dell'altro versante con i due vadi, che portano a Sora uno e Roccavivi l'altro, ben visibili.