lunedì 17 ottobre 2022

Museo del Paleolitico di Isernia



l Museo del Paleolitico di Isernia è un luogo di grande interesse ed eccezionale nel suo genere. E' stato infatti costruito nel luogo del ritrovamento di parti di paleosuolo durante i lavori per la costruzione della superstrada Napoli-Vasto ed ingloba in un grande padiglione proprio l'intera area che è ancora oggetto di scavi e studi . Lo stesso edificio del museo vinse un premio internazionale di Architettura.


Le sale espositive sono ampie e con ballatoi con pannelli illustrativi e con i numerosi documenti "litici" ritrovati. E così frecce di selce ,ciotoli per percuotere,raschiatoi e tutta la grande varietà di pietre lavorate raccontano la vita degli uomini nel periodo del Paleolitico ,il più antico della Preistoria

Particolarmente suggestivi i grandi pannelli in cui sono raffigurati momenti della vita nel Paleolitico ed anche i grandi animali ricostruiti in grandezza naturale.

La datazione del sito di ritrovamento del paleosuolo  "La Pineta" è all'incirca di 600.000 mila anni fa per questo il sito, che risale al Paleolitico Inferiore, è il più grande e complesso insediamento umano del continente europeo.

In questo suolo sono stati ritrovati un gran numero di reperti di parti di animali:bisonti,rinoceronti,cervi


daini,ippopotami e reperti appartenenti a carnivori come :l'orso ,il leone,la iena, che dopo essere stati uccisi venivano portati in questo luogo e lavorati dagli uomini del Paleolitico per estrarne le parti commestibili. Nella Sala "La Pineta" è presente la fedele ricostruzione in gesso del paleosuolo con tutti i suoi reperti.

Sono poi presenti altri oggetti provenienti da altri siti regionali di scavi che vanno dal Paleolitico Inferiore all'Età del Bronzo.

E' un viaggio affascinante e coinvolgente che immerge il visitatore nella conoscenza di aspetti della vita degli uomini del Paleolitico ed anche del grande lavoro che gli studiosi hanno compiuto e continuano a compiere nello scavare,catalogare e collocare i numerosissimi reperti.

lunedì 3 ottobre 2022

RiservaNaturale Orientata Collemeluccio-Montedimezzo-Isernia

 

La Riserva Naturale Orientata della Biosfera - riserva MaB- di Collemeluccio-Montedimezzo è una delle cinque Riserve della Biosfera esistenti in Italia. Le Riserve MaB riguardano il Programma L'Uomo e la Biosfera messo in atto dall'Unesco in 95 Paesi del Mondo ,con lo scopo della conservazione delle riserve della Biosfera ed il miglioramento delle relazioni tra l'uomo ed il suo


ambiente. www.riservamabaltomolise.it

Collemeluccio -Montedimezzo sono due territori distanti circa 15 km,il primo vicino al paese di Pietrabbondante ed il secondo vicino al paese di Vastogirardi (IS), due paesi dell'Alto Molise un territorio dove le bellezze naturali sono diffuse ed incontaminate.

Nel bosco di Collemeluccio ,dove sono stati realizzati diversi sentieri che l'attraversano e permettono una buona fruizione e visione, il nucleo originario e più importante per il suo valore è il bosco di abete bianco,acquistato nel 1628 dalla contessa Meluccio ,alla quale si deve anche l'attuale nome.

All'originario bosco furono poi aggiunti nel 1968 diversi ettari dall'Azienda di Stato per le Foreste Demaniali fino a quando nel 1977 il territorio fu dichiarato Riserva della Biosfera.

La


foresta di Montedimezzo
di proprietà originaria degli Angioni ,fu acquistata nel 1606 dai Monaci Certosini di Napoli.Con l'Unità d'Italia fu incamerato dallo Stato per poi essere trasferito all'Azienda del Demanio Forestale.

Questa Riserva è attraversata da diversi interessanti sentieri,uno dei quali è un sentiero per disabili. Uno dei più interessanti sentieri è quello detto de Re Pejone.

Intraprendiamo il sentiero in salita con la curiosità riguardo il nome,dopo poco dei cartelli esplicativi spiegano che il Re Pejone è un grandissimo faggio ultracentenario,purtroppo recentemente caduto ma che è stato lasciato lì per poterlo ancora ammirare, ed è davvero un grande spettacolo ed una grande emozione arrivare al suo cospetto nonostante non sia più tutto in piedi.

 Il sentiero si inoltra in un bellissimo bosco di faggi,aceri , carpini e abeti bianchi... con dei dolci saliscendi,nel sottobosco ci stupisce la grandezza delle foglie dell'agrifoglio, nelle  radure invece i piccoli frutti dei meli selvatici allietano la vista.

 Ad un certo punto nella parte più marginale della Riserva si incontra uno dei diversi antichi Tratturi che attraversano il Molise,in questa zona il terreno è argilloso e gli scarponi diventano pesanti e ci dobbiamo spesso levare strati di fango dalla suola.


Queste due Riserve sono un fiore all'occhiello della Regione Molise e di tutta l'Italia,andrebbero promosse e valorizzate per fare in modo che più persone possano beneficiare della bellezza dei suoi boschi.