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lunedì 9 gennaio 2017

La Villa di Mamurra.Parco di Gianola


L'altura costiera di Gianola e del Monte di Scauri costituisce un complesso orografico delimitato ad occidente dalla spiaggia di S.Janni e ad oriente dall'insenatura del "Porto di Gianola",verso oriente il promontorio termina con il "Monte d'Oro" sulla spiaggia del borgo di Scauri,dove un'altra villa romana venne attribuita a Marco Emilio Scauro.
Il promontorio è una propaggine del vicino e retrostante massiccio dei Monti Aurunci,lì dove il Monte Redentore si affaccia sul golfo di Gaeta.
In questo punto indicato Porto di Gianola ,la tradizione indica un Tempio di Giano al culmine dei ruderi romani di una grande villa.
 I resti più evidenti e riconoscibili sono quelli della Villa di Mamurra, un formiano arricchitosi come prefetto dell'esercito romano,nel corpo dei genieri.
La Villa di Mamurra si presenta come un edificio complesso con terrazze digradanti verso il mare,la cisterna delle trentasei colonne e resti della scala con volta che arrivava al mare e alla grotta della Janara,un luogo estremamente suggestivo con gradini intagliati nella roccia e nella grotta resti di intonaco e l'evidente presenza nei tempi antichi di una scultura.


In corrispondenza della cisterna delle Trentasei Colonne vi era un "balneum".Il ritrovamento di tubuli fittili per riscaldare l'ambiente danno la certezza della presenza di ipocausti e quindi la piscina può essere identificata come "calidarium".

Tutto il complesso è inserito all'interno del bellissimo Parco Regionale detto Parco di Gianola e Monte di Scauri.- www.parchilazio.it/gianola.

martedì 5 luglio 2011

Valico di Forca Viola.Parco dei Monti Sibillini

paese di Castelluccio dal sentiero


La Piana di Castelluccio di Norcia è circondata dalle alte cime dei Monti Sibillini -http://www.parcosibillini.it/La più alta tra queste è il Monte Redentore che fa da splendido sfondo alla Piana.

Il sentiero che vi sale parte direttamente dal paese di Castelluccio e arriva , dopo una lunga salita, al Valico di Forca Viola a 1936 m.di quota.


Dopo un primo tratto si arriva alla capanna Ghezzi , dove numerose mucche sono al pascolo.

E' una domenica di fine giugno e si incontrano tante persone , queste zone infatti sono tra le mete più frequentate dagli scursionisti del Centro Italia. Molti gruppi provengono infatti dall'Abruzzo e dal Lazio.



Dopo la capanna il sentiero si fa più bello , sia per lo spettacolo della Piana che comincia a colorarsi per le fioriture che l'hanno resa famosa in Italia, sia per la spettacolare visione delle pendici del Monte Redentore.

Il fianco della montagna infatti degrada verso il basso con verdi avvallamenti rotondeggianti.
pendici del Monte Redentore


Questi monti sono particolari , perché privi quasi totalmente di alberi in quanto destinati per secoli alla pastorizia. Questo fatto permette quindi a chi sale di avere sempre lo spettacolo delle montagne davanti agli occhi , ma , per contro, rende la percorrenza particolarmente ardua per l'impossibilità di ripararsi dal forte sole.



Sul sentiero si possono osservare particolari fiori di montagna : "il garofanino superbo o sfrangiato" dal delicato colore lilla e i piccoli myosotis di un azzurro intenso, nella parte più alta ,

mentre invece in basso c'è il "tasso barbasso" , la pianta dalle larghe foglie vellutate , che fiorisce in questo periodo.


Sul valico il vento è fortissimo e per resistere dobbiamo sederci e riposare un pò , il sentiero poi scende da una parte verso il basso per arrivare , dopo un lungo tratto "a mezza costa" ai laghi di Pilato, e dall'altra verso l'alto per salire sulla cima del Monte Redentore.

Scendendo sembra che sia impossibile resistere al vento , ma dopo i primi trenta metri si può proseguire e il panorama è bellissimo e suggestivo con precipizi ,pareti e scarpate con detriti sassosi .