giovedì 15 maggio 2014

Ponte delle Torri di Spoleto e Monteluco



La Rocca Albornoziana si erge sul colle Sant'Elia e domina la città di Spoleto, connotando in modo caratteristico  il paesaggio e lo stesso profilo della città.

.Da sud-est l'imponente mole della Rocca si  unisce in linea di continuità al grandioso  Ponte delle Torri che porta alle pendici del monte detto "Monteluco" (monte del "Lucus" il bosco sacro posto sulla sua sommità.
 Il Ponte fu costruito alla fine del Trecento,probabilmente su una preesistente struttura romana. E' alto 80 metri e lungo 280 ed aveva funzioni acquedotto, come è ben visibile dall'alto.
 Vi si arriva percorrendo la strada del cosiddetto Giro della Rocca, una strada che circonda il Colle Sant'Elia.
 Il Ponte è una delle più imponenti costruzioni di età medioevale e  costituisce uno spettacolo di grande bellezza, un colpo d'occhio sorprendente nel paesaggio.

Dal lato del Monte si trova la costruzione detta "Fortilizio dei Mulini" dove le acque che scendevano dal monte, alimentavano due mulini comunali, prima di andare ad alimentare il condotto del Ponte che  portava l'acqua a Spoleto.

Da qui partono diversi sentieri che portano sulla cima di Monteluco e in altre zone montane.
 Il sentiero che arriva sulla cima di Monteluco presenta , nella parte sommitale, vari punti panoramici, al lato dei quali si aprono grotte dove hanno soggiornato vari monaci eremiti

C'è da ricordare che proprio in queste zone e nella Valnerina abbiamo le prime testimonianze dell'arrivo di monaci dall'oriente, dove era nato l'eremitismo, e proprio a Spoleto abbiamo il sarcofago dei San Isacco ,l'iniziatore del movimento.

Sulla cima di Monteluco è presente un ampio pianoro carsico, è verde ed invitante, è considerata la spiaggia degli spoletini,dove gli abitanti della città vengono a prendere il sole. 

Siamo a 891 m.di altezza e la temperatura è decisamente fresca. Sulla cima di Monteluco un'altra interessante  testimonianza storia e paesaggistica: è il Bosco Sacro il Lucus romano protetto dalla famosa Lex Spoletina, incisa su pietre calcaree e riportata quì su un tabellone.(l'originale è nel museo archeologico della città).
Vicino c'è un Convento francescano e alcune strutture di ristorazione e soggiorno,tra cui l'edificio della colonia estiva per bambini. 

Tutto l'ambiente presenta un fascino particolare : la luce  illumina il bosco dove lecci sempreverdi,dal colore verde brillante, incutono ancora ora rispetto e ammirazione per la maestosità della loro vita che ha sfidato il passare del tempo.
Un  certo mistero  avvolge tutto l'ambiente per  l'antica e misteriosa  "aura" del bosco sacro, e per la spiritualità che si respira con  la presenza delle grotte dove hanno soggiornato monaci eremiti.
La bellezza intensa del paesaggio si arricchisce  con gli squarci panoramici che a tratti si aprono nel bosco e che permettono alla vista di spaziare su tutte le montagne  circostanti,di un verde intenso, quasi affatto interrotte dalla presenza di insediamenti umani.


2 commenti:

afinocchito ha detto...

Come hai molto bene descritto è un luogo di testimonianza di un antica saggezza che vedeva negli alberi e nella natura in generale una ricchezza da preservare. È scolpita in solenne latino arcaico (semi-umbro), su due cippi. Risale al III secolo a.C. Eccone il testo: « Honce Loucom ne qus violatod neque exvehito neq. Exferto quod loucu siet neque cedito nesei quo die res de anua fiet eod die quod rei dinai caviat sine dolo cedetod sei quis violasit love bov piaclum datod seisquis scies violasit dolo nalival iovei bovid plachi datod et a CCC moltai suntod eius piacli moltaique diactor cexator eit ». Che tradotto significa: Questo bosco nessuno violi né sradichi, né porti via ciò che al bosco appartenga, né tagli se non in quel giorno in cui il sacrificio (res sacra) annuo si faccia; in quel giorno, purché serva per la res divina, cavi senza dolo e tagli. Se qualcuno violerà (questa legge), a Giove un bue per il sacrificio darà. Se alcuno scientemente, violerà con dolo, a Giove un bue in sacrificio darà e assi trecento di multa avrà, ed al suo sacrificio espiatorio e della multa, il Dicator esattore sarà.

Mary ha detto...

Grazie del testo!molto interessante