giovedì 3 aprile 2008

Mostra su "L'Ottocento"



La mostra di pittura su l'Ottocento, che si sta tenendo alle Scuderie del Quirinale a Roma, presenta un gran numero di importanti quadri relativi a varie correnti artistiche e ai vari periodi storici dell'Ottocento , un secolo denso di importanti cambiamenti per il nostro Paese.


E così si va dall'epoca della Restaurazione e delle lotte risorgimentali ,che portarono all'Unità d'Italia, al periodo della fine del secolo attraversato da cambiamenti epocali , dalle lotte sociali e dalla nascita della classe operaia, in seguito all'inizio della Rivoluzione Industriale.
Sono molti gli artisti e le opere presentate nella mostra la cui scelta ,in maniera significativa , esprime sia il senso storico del periodo, sia le peculiarità artistiche dei vari movimenti e così si spazia dai ritratti neoclassici di Andrea Appiani alle opere risorgimentali di F.Hayez ,dalle rappresentazioni romantiche della natura della Scuola di Posillipo, alle opere dei Macchiaioli che rispecchiano la realtà sociale dell'Italia Unita.

Molte le opere celeberrime : dal "Ritratto di Bonaparte" di Appiani al "Bacio" di F.Hayez , da "In vedetta" di Fattori a "Ritorno alle Corse" di De Nittis , da "il Quarto Stato" di Pellizza da Volpedo a "La mattanza di Favignana" di Leto .
Nel "Bacio" di Hayez - presentato nel '59 a Brera come simbolo dell'amore da cui nasceva la
nazione - il centro figurativo della composizione non sono tanto le due bocche, che si toccano appena, ma l'inclinazione sensuale del corpo della ragazza che aderisce al corpo dell'uomo - con quell'azzurro brillante del vestito che satura la visione - e le mani di lui che le tengono la testa e il volto, con tutte le sue forze protese verso quella bocca.


Altre mani in evidenza sono quelle presenti nel Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, dietro ai due uomini che avanzano sicuri con lo sguardo fiero e determinato fisso in avanti - simbolo del progresso che avanza - c'è la folla di uomini,donne e ragazzi e molti di loro "parlano " con le mani: con le palme aperte verso l'alto o il basso oppure strette nei pugni , spiegano, dimostrano, indicano oppure esprimono rabbia.


E' un quadro che affascina e cattura : c'è la fierezza della battaglia nei volti dei moderni eroi di un'Italia che cambiava.




Altro quadro particolare , anche se poco noto, è "Prima pioggia" di Luigi Nono , rappresenta
un campo fiorito -probabilmente un camposanto- le montagne sullo sfondo e al centro una donna anziana con il grembiule , china nell'atto di piantare un ombrello vicino a degli stendardi.
Il suo atteggiamento è dimesso , quotidiano e sembra proprio di vedere un'abitante di uno dei tanti paesi italiani, come sempre si incontrano quando si va a visitarli. E' il simbolo di un'umanità
dolente , ma coraggiosa : visita un cimitero e si ripara dalla pioggia e l'artista proprio nel momento di cogliere quei gesti ,così umani anche se così semplici, riesce a dar vita e a rappresentare dei sentimenti universali.


Recensione di Maria Di Tano

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