Il primo ambiente del Museo ,di fronte all'entrata, riporta le riflessioni dell'artista e alcune sue poesie scritte nella città di Sabaudia,luogo da lui particolarmente amato e nel quale soggiornava spesso.
"..un giorno che proseguii con la macchina lungo la Litoranea oltre Torre Astura e Foceverde,andai a sbattere diritto sulle dune del lungomare di Sabaudia.Ne fui folgorato e pensavo a quelli che vanno a finire alle Maldive,a Honolulu:è bello conoscere il mondo,ma bisognerebbe prima conoscere il proprio Paese".
Nelle poesie è presente l'immagine delle dune, del mare e l'orizzonte marino incorniciato dalle isole pontine, tutti elementi che danno all'artista serenità e forza.
"Affondano nella sabbia / le mie radici d'albero in cerca di linfa."
"Ore e ore a contemplare il mare/fino al tramonto:/come fossi sulla tolda d'una nave .
Il temuto declinare del sole /che chiude l'arco luminoso del giorno
è momento angoscioso per me,altrove./Ma qui l'avvicinarsi delle tenebre,/
mi dà solo un dolce brivido che dura /fino a quando argentea s'alza la luna."
Sabaudia,agosto 1983
La visita prosegue ammirando i tratti leggeri,appena accennati,che delineano figure femminili o volti di donna e uomo accostati nelle tante litografie intitolate "Commiato".
C'è poi la sala che riporta in grandezza naturale una delle porte del Duomo di Orvieto realizzate da Emilio Greco.
Ci sono poi le grandi sale dove le famose sculture di donne trovano un adeguato spazio espositivo , si può ammirare cosi la Grande Bagnante e la figura di Donna Accovacciata, come i volti e i busti femminili, ed anche il bue accovacciato ,le cui fattezze emergono appena dal grande blocco di pietra.Nell'uscire lo sguardo cade su un
tabellone non notato prima: "Qualcosa di me"...e la frase sull'arte,
bellissima, è la degna sintesi dell'arte e dell'umanità di Emilio Greco: "...L'arte? L'arte nasce da un moto
sincero dell'anima,come acqua limpida da una sorgente che non può essere
inquinata"
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