Il castello di Sermoneta si erge maestoso e imponente sulla
sommità della collina nelle propaggini sud dei Lepini.
Maschio del castello di Sermoneta |
Visitiamo il castello nell'ultima domenica di Ottobre , c'è
un vento fortissimo che quasi impedisce di camminare. Oltrepassati i ponti
levatoi e ammirati i due portali di ingresso,avanziamo a fatica nel cortile interno,
la grande piazza d'arme.
Nel procedere a piccoli passi sferzati da un
vento eccezionale che il giorno dopo ha
portato devastazione e sciagure
nel Lazio e in altre regioni,ho sentito di capire cosa provano gli abitanti di Trieste quando la bora imperversa.
nel Lazio e in altre regioni,ho sentito di capire cosa provano gli abitanti di Trieste quando la bora imperversa.
Nella piazza d'arme tre lecci ultra-centenari, piantati alla
fine dell'800 ,muovono le loro chiome incessantemente, scossi dal vento
impetuoso, hanno resistito e potranno essere ammirati ancora, mentre i
bellissimi pini che ornavano la vicina
città di Terracina, sono stati buttati giù il lunedì dopo da una terribile
tromba d'aria.
Ingresso del Castello di Sermoneta |
Dalla porta socchiusa per ripararci dal vento, ascoltiamo le
spiegazioni della guida, ammirando la forza e l'eleganza delle forme. Il castello fatto costruire dalla famiglia
dei nobili Annibaldi passò poi nelle
mani dei Caetani,insieme ai possedimenti di Ninfa, ai tempi importante centro
medioevale.
Il castello si trova su un'altura e permetteva il controllo
delle strade ,insieme ad altre importanti torri.
Quando divenne Papa Alessandro Borgia fece scomunicare i
Caetani, togliendogli tutti i territori. Così nel Castello di Sermoneta visse
per sei anni la famosa Lucrezia Borgia,resistendo poi altri vi vissero fino alla metà del '700. Periodo
in cui si trasferirono a Roma nel Palazzo Caetani .
due anni dopo la
morte del potente genitore. Papa Della Rovere fece togliere la scomunica ai
Caetani che, rientrati in possesso del castello, vi vissero fino alla metà del '700.
Piazza d'Arme con leccio centenario |
Alla fine del '700 le truppe napoleoniche si impossessarono
del castello di Sermoneta facendo vari danni e coprendo buona parte degli
affreschi. Nell'800 il castello fu affittato e usato come magazzino, venne data
alle pareti la calce viva per igienizzare e così si persero buona parte degli
affreschi.
Il conte Gelasio Caetani,zio di Lelia,ultima discendente dei
Caetani, per 15 anni alla fine dell'800 fa sistemare il Castello. Prima della morte di donna Lelia Caetani fu
creata la "Fondazione Caetani", che ancora oggi gestisce il Castello di Sermoneta e Ninfa e il suo
famosissimo Giardino.
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