Il paese di Cori alle pendici nord-occidentali dei Monti
Lepini è un luogo di particolare bellezza e ricchissimo di vestigia e monumenti
storici che richiamano l'antichissima origine del paese :l'antica Cora facente
parte della Lega Latina .
Il paese, anche dopo che la lega latina perse nel
conflitto con la nascente potenza di Roma, rimase sempre una città di grande
rilievo e importanza,tanto da diventare città
federata di Roma cioè città alleata e non sottomessa.
I monumenti di Cori furono, nel corso dei secoli
seguenti, rappresentati da molti importanti artisti che hanno, con le loro
raffigurazioni e stampe, contribuito alla "fama" artistica della
città.
E così tra le rappresentazioni più significative spiccano
i disegni del Tempio di Ercole di Antonio e Giovanni Battista da Sangallo il
Giovane,realizzati a Cori negli anni 1514-1520, e nelle tavole di Giovanni
Battista Piranesi che, nel 1764, rappresenta le mura "ciclopiche"
poligonali e il Tempio di Ercole.
E proprio questi due monumenti, tra i tanti presenti a
Cori, rappresentano meglio l'immagine della città lepina. Il Tempio di Ercole è
situato nella parte alta della città,nell'area sud-orientale dell'Acropoli,
orientato a sud. Gli archeologi utilizzano la definizione Tempio "detto"
di Ercole, perchè non sono stati ritrovati documenti diretti dell'attribuzione,
ma solo testimonianze storiche "indirette",attribuibili alla
storiografia locale e risalenti al XVII e XVIII sec.
Il
Tempio è di ordine dorico,con quattro colonne sulla fronte e due ad ogni
lato,le colonne sono sormontate da un'architrave con fregio dorico di triglifi
e metope. Alla fine dello spazio si erge la "cella " del tempio con
l'iscrizione dedicatoria ai due dumviri,magistrati locali,M.Manlio e L.Turpilio.
Al
lato occidentale si innalza il campanile,la sola parte della chiesa di SS.Pietro e Paolo, rimanente
dopo i bombardamenti del 1944. Particolarità importante è che il campanile
originariamente occupava l'interno della cella,per poi essere demolito e
ricostruito nel 1842 all'esterno del tempio.
I
due edifici costituiscono nella loro vicinanza un "unicum" particolare , anche se la snella sagoma del
Tempio vista isolata dal campanile, conserva un fascino eccezionale.
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