domenica 9 novembre 2008

Recensione Mostra "Etruschi.Antiche necropoli del Lazio"



Mostra “Etruschi.Antiche metropoli del Lazio.”

Si è aperta in questi giorni al Palazzo delle Esposizioni a Roma una bella mostra su “Etruschi.Le Antiche metropoli del Lazio.” La mostra ,organizzata dalla Regione Lazio ,con la partecipazione del Ministero dei Beni Culturali, presenta alcuni capolavori dell’arte etrusca suddivisi per città di provenienza : Veio,Cerveteri,Vulci e Tarquinia.
I capolavori provenienti dalle necropoli e dai santuari delle più importanti città dell’antica Etruria,
sono presentati insieme ad altri manufatti , caratteristici dell’arte, della cultura e della società etrusca. E così si trovano insieme alla grande varietà di ceramiche, oggetti in bronzo, spade elmi e scudi , ex voto in terracotta, statue , antefisse e protomi.
Diverse e tutte interessanti le ceramiche : le tipiche nere in bucchero, produzione caratteristica degli Etruschi realizzata con una particolare tecnica di cottura, e poi bellissimi vasi attici a figure nere e rosse con le rispettive “imitazioni” etrusche , che presentano un minor rigore e precisione del
tratto e delle figurazioni e una qualità decisamente inferiore della vernice nera.
Tra le tante bellissime, cito l’hydria attica a figure rosse con Adone e Afrodite del Pittore di Meidias e la diversa, più vivace e “chiassosa”, ma altrettanto bella pelike apula con “Giudizio di Zeus sul destino di Adone”.
Ma ciò che si impone come forme originali e particolari della civiltà etrusca sono le diverse antefisse con Gorgoneion, le teste di sfinge , con la caratteristica piegatura all’insù della bocca e degli occhi – realizzate in nefro,materiale tipico dell’Etruria – e poi il prezioso bronzetto da San Pietroburgo, raffigurante un leone con la bellissima criniera incisa e cesellata.
Spettacolari poi sono le ricostruzioni : una è della tomba Francois di Vulci con diapositive a grandezza naturale degli affreschi che rivestivano le pareti, l’altra è del tempio di Apollo di Veio
con i rivestimenti di lastre decorate del timpano, le antefisse che decoravano la parte finale dei coppi, e le statue acroteriali di Apollo,Eracle e Latona, di quest’ultime statue rimangono impressi nella mente , per la loro forza espressiva,il bellissimo volto di Apollo e le lunghe scattanti gambe di Eracle teso nello sforzo “della contesa con Apollo per il possesso della cerva” .
La mostra rimarrà aperta fino al 6 gennaio ed è certamente un’esposizione da vedere.

Recensione di Maria Di Tano


Pubblicata sul quotidiano "Il Nuovo Territorio" di Latina il 5.11.08

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