
Domenica 23 Novembre. Dopo un breve viaggio arriviamo in una delle tante belle zone dei Monti Simbruini. Fa freddo oggi, scendiamo dalla macchina e veloci mettiamo scarponi e cappelli.
Iniziamo il percorso ,da subito in ripida salita, il cielo è grigio plumbeo, il freddo tagliente , le foglie ghiacciate scricchiolano sotto i nostri piedi come croccanti sfogliate che si frantumano in bocca , il loro suono accompagna i nostri passi.
Il ghiaccio, mischiandosi alla terra e al fango, forma cristalli dalle forme strane e impensabili.
Percorriamo una cresta, circondati dai faggi e affondando nel tappeto di foglie, quando ad un tratto un rumore forte , scrosciante e improvviso ci colpisce risuonando
con forza nel silenzio ovattato. Ci fermiamo, indagando intorno, e sotto di noi intravediamo dei cinghiali che corrono veloci tra gli alberi.
E’ sempre bello incontrare degli animali in montagna, perche’ non è una cosa abituale in quanto fuggono la presenza dell’uomo, e così contenti riprendiamo a camminare, il freddo attanaglia le gambe , ma assaporiamo lo stesso la bellezza del paesaggio, quando ad un tratto davanti a noi , poco distante appare all’improvviso un grande branco di cinghiali, una trentina, grandi e piccoli , corrono veloci anche loro, ma poi sentono le nostre voci sorprese e ,quasi obbedendo ad un segnale nascosto, tutti si fermano immobili , quasi pietrificati. Sono un vero spettacolo incredibile , i più piccoli ci inteneriscono nella loro obbediente immobilità e il tutto sembra quasi irreale , come stessimo vedendo una foto.
Non facciamo in tempo a riprenderci che di nuovo un forte e strano rumore ci fa fermare , è un suono ritmato come qualcuno che batte sul legno, alziamo lo sguardo e davanti a noi ecco la sagoma di un uccello, un picchio muratore , con la sua caratteristica pancia rossa, che percorre rapido tutto il tronco dell’albero che stava battendo, si fa guardare per un paio di minuti e poi vola via quasi sdegnato.
Incantati e contenti riprendiamo il cammino e a mano a mano il ghiaccio cede il posto alla neve che , arrivati sulla cima, imbianca tutto.
A quel punto le nuvole si diradano ed un sole caldo illumina ogni cosa, intorno a noi catene di montagne si susseguono , cime svettano più in alto ed i boschi sono pennellate di grigio e marrone.
Poco dopo iniziamo la discesa che ci riserva altre belle e golose sorprese…
Iniziamo il percorso ,da subito in ripida salita, il cielo è grigio plumbeo, il freddo tagliente , le foglie ghiacciate scricchiolano sotto i nostri piedi come croccanti sfogliate che si frantumano in bocca , il loro suono accompagna i nostri passi.
Il ghiaccio, mischiandosi alla terra e al fango, forma cristalli dalle forme strane e impensabili.
Percorriamo una cresta, circondati dai faggi e affondando nel tappeto di foglie, quando ad un tratto un rumore forte , scrosciante e improvviso ci colpisce risuonando
con forza nel silenzio ovattato. Ci fermiamo, indagando intorno, e sotto di noi intravediamo dei cinghiali che corrono veloci tra gli alberi.

E’ sempre bello incontrare degli animali in montagna, perche’ non è una cosa abituale in quanto fuggono la presenza dell’uomo, e così contenti riprendiamo a camminare, il freddo attanaglia le gambe , ma assaporiamo lo stesso la bellezza del paesaggio, quando ad un tratto davanti a noi , poco distante appare all’improvviso un grande branco di cinghiali, una trentina, grandi e piccoli , corrono veloci anche loro, ma poi sentono le nostre voci sorprese e ,quasi obbedendo ad un segnale nascosto, tutti si fermano immobili , quasi pietrificati. Sono un vero spettacolo incredibile , i più piccoli ci inteneriscono nella loro obbediente immobilità e il tutto sembra quasi irreale , come stessimo vedendo una foto.

Non facciamo in tempo a riprenderci che di nuovo un forte e strano rumore ci fa fermare , è un suono ritmato come qualcuno che batte sul legno, alziamo lo sguardo e davanti a noi ecco la sagoma di un uccello, un picchio muratore , con la sua caratteristica pancia rossa, che percorre rapido tutto il tronco dell’albero che stava battendo, si fa guardare per un paio di minuti e poi vola via quasi sdegnato.
Incantati e contenti riprendiamo il cammino e a mano a mano il ghiaccio cede il posto alla neve che , arrivati sulla cima, imbianca tutto.
A quel punto le nuvole si diradano ed un sole caldo illumina ogni cosa, intorno a noi catene di montagne si susseguono , cime svettano più in alto ed i boschi sono pennellate di grigio e marrone.
Poco dopo iniziamo la discesa che ci riserva altre belle e golose sorprese…