
Presso il Complesso del Vittoriano si sta tenendo in questi giorni un'interessantissima mostra – ad opera della Regione Lazio e ad ingresso gratuito – su Le Mura Megalitiche del Lazio Meridionale.
La mostra si apre con una bella frase di un importante studioso del Lazio dei primi del '900:
Ferdinand Gregorovius il quale diceva “..Quando vidi queste pietre nere e titaniche conservate così bene , come avessero soltanto degli anni , invece di essere antiche di millenni, la mia ammirazione per la potenza umana divenne molto più grande di quando avevo visto il Colosseo a Roma.”
Il territorio laziale preso in evidenza per la presenza delle mura megalitiche è quello della provincia di Frosinone anche se non mancano riferimenti storici ad al

La mostra presenta una serie di pannelli e foto dei principali siti dove sono presenti tali imponenti mura megalitiche e questi sono : Alatri , Arpino, Ferentino, Cassino , Sora , Veroli.
Sono poi presenti su grandi schermi suggestive proiezioni di foto di queste antichissime costruzioni,

Antiche denominazioni delle mura megalitiche
Queste mura venivano fino a tutto l'Ottocento denominate come: ciclopiche,pelagiche ,saturnie.
Tali nomi derivavano da antichi miti greci e furono coniati dalla cultura ottocentesca.
I mitici Pelagi “uomini del mare” erano una stirpe antichissima abitante della Grecia prima degli Elleni e poi spostatasi in Italia nel territorio che va da Ostia a Minturno.
Mura Saturnie perchè fatte risalire al dio Saturno, dio dell'Olimpo detronizzato da Giove e arrivato in questo territorio sempre secondo questi antichissimi miti.
Mura ciclopiche , denominazione questa più conosciuta e risalente ai mitici Ciclopi fratelli di Saturno che avrebbero costruito tali imponenti costruzioni
Queste mura venivano fino a tutto l'Ottocento denominate come: ciclopiche,pelagiche ,saturnie.
Tali nomi derivavano da antichi miti greci e furono coniati dalla cultura ottocentesca.
I mitici Pelagi “uomini del mare” erano una stirpe antichissima abitante della Grecia prima degli Elleni e poi spostatasi in Italia nel territorio che va da Ostia a Minturno.
Mura Saturnie perchè fatte risalire al dio Saturno, dio dell'Olimpo detronizzato da Giove e arrivato in questo territorio sempre secondo questi antichissimi miti.
Mura ciclopiche , denominazione questa più conosciuta e risalente ai mitici Ciclopi fratelli di Saturno che avrebbero costruito tali imponenti costruzioni
Tecniche Costruttive
Molto interessante è poi la sezione della mostra che spiega la tecnica di costruzione che consisteva nel selezionare le pietre affioranti per poi farle arrivare sul sito prescelto con l'aiuto di slitte , rulli lignei e corde.
Dopo avere anche tagliato le pietre, queste venivano posizionate a secco senza leganti e a questo primo livello , si aggiungeva posteriormente un secondo strato fatto di pietre più piccole e più irregolari, il tutto veniva posto su “declivi intagliati preventivamente con un vero e proprio terrapieno”.
La realizzazione di queste mura dette anche poligonali veniva affidata a delle maestranze che nel corso del tempo si specializzarono sempre più.
Le mura megalitiche si ritrovano anche in altre zone d'Europa - famose sono quelle di Tirinto e Micene- e risultano essere opere spontanee realizzate da etnie diverse ,senza forme di comunicazione tra loro.
Incisioni
Completano la mostra poi diverse opere artistiche quali le incisioni ad acquaforte realizzate da Maria Candidi Dionigi importante artista e letterata romana operante nei primi del '900 a Roma e nel Lazio e altre incisioni e stampe realizzate da altri pittori dell'800: Dodwell e Middleton e sempre raffiguranti le maestose mura megalitiche o il paesaggio circostante i paesi.
Dopo avere anche tagliato le pietre, queste venivano posizionate a secco senza leganti e a questo primo livello , si aggiungeva posteriormente un secondo strato fatto di pietre più piccole e più irregolari, il tutto veniva posto su “declivi intagliati preventivamente con un vero e proprio terrapieno”.
La realizzazione di queste mura dette anche poligonali veniva affidata a delle maestranze che nel corso del tempo si specializzarono sempre più.
Le mura megalitiche si ritrovano anche in altre zone d'Europa - famose sono quelle di Tirinto e Micene- e risultano essere opere spontanee realizzate da etnie diverse ,senza forme di comunicazione tra loro.
Incisioni
Completano la mostra poi diverse opere artistiche quali le incisioni ad acquaforte realizzate da Maria Candidi Dionigi importante artista e letterata romana operante nei primi del '900 a Roma e nel Lazio e altre incisioni e stampe realizzate da altri pittori dell'800: Dodwell e Middleton e sempre raffiguranti le maestose mura megalitiche o il paesaggio circostante i paesi.
Recensione di Maria di Tano