lunedì 30 dicembre 2013

Mostra Fotografica "Il Giardino Romantico di Ninfa".Sermoneta


Presso la bella cornice del Palazzo Caetani di Sermoneta è allestita la Mostra delle foto partecipanti al 3°Concorso Fotografico organizzato dal Club della Fotografia di Sermoneta avente per tema: 

"Il Giardino Romantico  di Ninfa" - Premio Lelia Caetani.

Tantissime le fotografie in mostra, con l'indicazione delle fotografie vincitrici e di quelle segnalate.

 Ci si immerge in un'atmosfera magica seguendo i pannelli espositori e visionando le foto. Tutte in qualche modo hanno colto la bellezza dei Giardini di Ninfa,alcune mettendo in evidenza  particolari inconsueti,altre cogliendo gli scorci più affascinanti da una prospettiva insolita o con un'atmosfera particolare.
Foto vincitrice di Lucia Finocchito

Di particolare fascino quelle che hanno saputo cogliere la bellezza dei luoghi, delle piante e dei fiori in un'atmosfera particolare: con la nebbia mattutina  o durante una fitta pioggia.

Alcuni pannelli riportano l'attenzione sulla figura di Lelia Caetani,la realizzatrice del Giardino e ultima discendente della casata dei Caetani, con il racconto di Lauro Marchetti,da anni direttore dei
foto di Cesare Galanti
Giardini  e segretario della Fondazione Caetani : "L'artista giardiniera Lelia Caetani  traduceva nella creazione e composizione del giardino dell'Eden, gli infiniti stimoli assunti in anni di frequentazione di poeti,scrittori,musicisti e pittori..."

La mostra resterà aperta fino al 28 gennaio con ingresso libero

club.fotografia@libero.it
  

giovedì 19 dicembre 2013

La Grande Avventura.Mostra della National Geographic Society



La mostra La grande Avventura celebra i 125 anni della National Geographic Society e i 15 anni della National Geographic Italy.

Lo sfondo della Mostra è il Palazzo delle Esposizioni di Roma che altre volte ha ospitato mostre fotografiche della National Geographic Society.

Attraverso fotografie,pannelli espositivi e schermi televisivi il visitatore ha modo di ammirare la specificità del lavoro della Società , dei suoi fotografi,redattori,tecnici.

La mostra ripercorrendo la storia della rivista, mette in evidenza la "mission" principale della Società: l'esplorazione di ogni luogo della Terra,anche dei più remoti, e la diffusione di una maggiore conoscenza del Pianeta e delle genti che lo abitano.

Nella conoscenza risiede la capacità di sviluppare un maggiore rispetto per la grande varietà di ambienti della Terra e della necessità di rispettarli. Come anche dagli scatti, che colgono le più varie popolazioni, può nascere il senso di comunità e appartenenza alla specie umana,superando le divisioni e le differenze.

Per questo il lavoro della National Geographic Society è tuttora uno dei più importanti veicoli di diffusione e conoscenza culturale.

La mostra rimarrà aperta fino al 2 marzo 2013.

lunedì 9 dicembre 2013

Sentieri del Lago di Albano


Lungo il Lago di Albano si snodano diversi sentieri, i più conosciuti dei quali sono il cosiddetto "sentiero alto" e l'altro che corre in basso con inizio dal versante orientale. Altri sentieri poi salgono e vanno a congiungere entrambi, permettendo di fare una lunga escursione che dà modo di godere dei bellissimi scorci sul Lago e sul paese di Castel Gandolfo che domina il bordo del Lago,soprattutto con la mole imponente del Palazzo del Papa.

Il bacino lacustre occupa uno dei tre crateri  dell'antico vulcano Laziale ,presente ed attivo nel territorio nell'epoca dell'Era Quaternaria.

La ricca vegetazione è  fatta di bosco misto di querce: roverelle e cerri e poi tigli e molto numerosi i castagni.
Camminando infatti si calpestano numerosi ricci di castagne, mentre alzando lo sguardo da più punti i bagliori delle acque del lago colpiscono lo sguardo.

Il lago è ricco di testimonianze storiche, visibili in più punti sono le canalizzazioni in "opus reticulatum" che mostrano gli imponenti lavori di canalizzazione delle acque del lago compiute dai Romani per la costruzione del famoso "emissario" ,costruito nel 397 a.C. per abbassare il livello delle acque ed evitarne lo straripamento.

Alla storia del Novecento,invece,risalgono i piloni che sorgono sulla spiaggia antistante il lungo Lago a cui si arriva dal paese di Albano.

Nelle Olimpiadi del 1960, che si svolsero a Roma, sulle acque del Lago di Albano si svolsero le gare olimpiche di canottaggio e i piloni sostenevano il pontile di attracco.Da allora le acque del lago si sono molto abbassate tanto che sia negli anni 60 che negli anni '70 il sentiero che corre in basso lambiva le acque, mentre ora lo sovrasta di parecchi metri.

Lungo il sentiero alto,nei pressi del Convento di Palazzolo, si aprono numerose cavità, delle grotte di una certa profondità, in gran parte scavate artificialmente e che nell'Ottocento sembra fossero il ricovero di briganti,il più famoso dei quali fu il brigante Gasbarrone,nativo di Sonnino e chiamato il "re dei monti" perchè nelle sue razzie spaziava dai Monti Ausoni ai Lepini ,ai Simbruini fino alle località più vicine a Roma come i Pratoni del Vivaro.


lunedì 18 novembre 2013

Palazzo dei Consoli.Gubbio



Quando si entra a Gubbio oltrepassando la cinta muraria,l'elegante profilo del Palazzo dei Consoli svetta sugli altri edifici, caratterizzando con la sua bellezza e maestosità la città di Gubbio.
E' considerato uno dei più bei palazzi pubblici d'Italia e la sua elegante e possente struttura definisce il profilo della città medioevale.
Sorge nella Piazza Grande  di fronte al Palazzo del Podestà e l'ampia scala a ventaglio e l'elegante merlatura guelfa, con gli archetti ogivali sottostanti,sono gli elementi di spicco nell'edificio che è in stile gotico ed è alto più di 60 metri.

All'interno, in un succedersi di strette scale e ampie stanze, è collocato il Museo Comunale.
 Il Museo contiene una ricca collezione archeologica, dipinti di scuola umbra e una raccolta di ceramiche.
L'opera più importante conservata nel Museo è rappresentata dalle Tavole Eugubine,uno dei più importanti documenti storici dell'antichità. Sono sette tavole di bronzo su cui, in lingua umbra, sono descritti estesamente dei riti religiosi.

Bellissima anche la raccolta di ceramiche che espone pezzi di varie epoche storiche,da quelle più antiche del XIV sec.,alle ceramiche del XIX sec. fino alle ceramiche di  artisti contemporanei. Particolarmente affascinante è la produzione rinascimentale "a lustro rosso e dorato" della bottega di Mastro Giorgio Andreoli.

giovedì 7 novembre 2013

Monte Fontecellese.Monti Simbruini



Una rosa in metallo sopra un mucchio di sassi corona la cima del Monte Fontecellese nella catena dei Monti Simbruini.
Siamo nella zona nord della catena e la località di partenza del sentiero è la frazione di Villa Romana a 826 m.s.l.m

Una prima tappa è la località  San Martino a 1069 m. dove c'è una piccola chiesetta sulla sommità di un'altura da cui si gode del bel panorama della Piana del Cavaliere.
Nel salire si attraversa un bosco con querce - roverelle e cerri - con dei cespugli con fiori bianchi che attirano l'attenzione. E' il biancospino una pianta preziosa per le sue qualità e molto usata in fitoterapia.
Altri fiori bianchi attirano l'attenzione: sono quelli della rosa canina diffusa e presente lungo il percorso,alimento prelibato per gli orsi bruni,presenti sulle montagne del Parco Nazionale d'Abruzzo, fornisce all'uomo importanti quantità di vitamina C,i frutti infatti ne contengono più di ogni altra pianta in natura.

Nelle ampie radure,utilizzate per il pascolo, delle macchie di viola attirano gli sguardi. Sono le piante di eringio montano i cui fiori spinosi formano delle composizioni stellari particolarmente belle.
Arrivati sulla cima dopo l'ultimo tratto più ripido, la vista spazia e si possono ammirare le grandi montagne dell'Appennino centrale, il vicino Velino e le montagne dell'Abruzzo.
 Montagne,radure,boschi di querce e di faggi presenti nei Simbruini sono protetti dall'istituzione del Parco Regionale dei Monti Simbruini   www.parks.it/parco.monti.simbruini. www.simbruini.it .
Il Parco che si estende per circa 30.000 ettari e che comprende i sette comuni laziali di  Jenne,Subiaco,Camerata Nuova,Cervara di Roma, Filettino,Trevi, Vallepietra contiene  una grande varietà di ambienti: cime superiori e vicine ai 2000 metri, pianori carsici ed estese faggete.


lunedì 28 ottobre 2013

Palazzo Ducale di Gubbio



Il Palazzo Ducale di Gubbio,con la sua possente mole, si svela piano piano salendo dalla centrale Piazza Grande, costituendo, insieme al vicino Duomo, uno dei nuclei più importanti della struttura medioevale di Gubbio.

Il Palazzo Ducale fu fatto costruire nel 1476 dal duca Federico da Montefeltro, su disegno di Giorgio Martini di Siena. L'edificio fu fatto costruire sulle preesistenti strutture murarie del vecchi palazzo comunale.

L'interno è visitabile e nel piano superiore vengono allestite mostre temporanee,entrando c'è il bellissimo cortile circondato da tre lati da un portico su arcate sovrastato da un armonioso e ordinato alternarsi di finestre, divise da eleganti lesene.

Il primo piano permette di visitare ambienti che conservano la struttura originaria con preziosi mobili in legno e dipinti di varie epoche.

Interessante nel piano inferiore è la visita alle strutture murarie preesistenti che permette di addentrarsi negli scavi effettuati,  l'emozione e la sensazione che se ne ricavano sono  proprio quelle di  entrare nel mezzo in un cantiere archeologico.

La parte più interessante del Palazzo Ducale è la fedele ricostruzione dello Studio di Federico Da Montefeltro, attualmente al Metropolitan Museum di New York.

Lo studio, capolavoro assoluto dell'arte ebanista, è stato ricostruito fedelmente da artigiani di Gubbio.

La fedelissima ricostruzione mostra la bellezza delle decorazioni e delle raffigurazioni realizzate alternando ed incastrando tra loro diversi tipi di legno, dimostrando  l'immutabile eccellenza degli ebanisti di Gubbio attraverso i secoli.

mercoledì 16 ottobre 2013

Mostra Mercato "Autunno alla Landriana" 2013




L'annuale mostra-mercato florovivaistica "Autunno alla Landriana",si è svolta dal 4 al 6 ottobre nella consueta bellissima cornice dei Giardini della Landriana - www.landriana.com

I Giardini sono presso Tor San Lorenzo (Ardea),sul litorale laziale, sono estesi per oltre 10 ettari e presentano una grande varietà di ambienti,dalla Valle delle rose al Giardino degli Aranci, dal Giardino degli Ulivi al "prato blù",dal Viale bianco alla vasca spagnola.

La mostra che si svolge ad ottobre presenta piante,fiori e sementi relative ad essenze autoctone e di altri territori.

Importanti florovivaisti di tutta Italia sono presenti all'importante mostra. Così i visitatori, appassionati di piante e fiori, possono godere della vista di bellissimi fiori, odorare gli intensi profumi delle piante aromatiche, ammirare piante rare e ricevere consigli da esperti qualificati.

Bellissime ninfee fuoriescono da vasconi pieni d'acqua, gruppi di astree azzurre e bianche rallegrano la giornata  insieme ad un tiepido sole che fa dimenticare il nubifragio della notte  appena passata.

Un'enorme tavolata di zucche, variopinte e multiformi, rappresenta una delle attrazioni più belle , proprio dietro le belle zucche le piante che si nutrono d'aria le Tillandsie http://it.m.wikipedia.org/wiki/Tillandsia,  cresciute sopra delle "rose del deserto", fanno bella mostra di sé sopra un bancone.


tillandsie
Ma tantissime sono le attrazioni legate al mondo dei fiori e piante, come delle realizzazioni artigianali, dei profumi, il miele e dei libri deliziosi per argomento e per veste tipografica.

Un'altra bella Mostra Mercato di Giardinaggio si tiene in primavera: "Primavera alla Landriana" ed è un'altra bella occasione per visitare questi bellissimi Giardini.

  

lunedì 7 ottobre 2013

Sentiero Botanico Dos Capel-Gardoné




Dal paese di Predazzo nella Val di Fiemme l'impianto di risalita del LATEMAR permette di effettuare una grande varietà di sentieri tra questi il sentiero botanico Dos Capel-Gardoné.

Si può iniziare arrivando fino al Passo Feudo (impianto di risalita Gardoné -Passo Feudo) da quì piegando a destra  si percorre l'interessante  sentiero geologico Dos Capel alla fine del quale , dalla capanna Buse di Tresca, è visibile il cartello che indica il sentiero botanico.

Il sentiero botanico si percorre in questo modo in discesa con un percorso a tratti  ripido, ma il sentiero è davvero una sorpresa e una gioia per gli amanti dei fiori. Fiori  rari e di alta montagna compaiono ai bordi del ripido sentiero iniziando dai rossi fiori del rododendro che abbelliscono anche i pendii rocciosi.

Il rododendro é un fiore che si trova nelle Alpi e Dolomiti,alcune specie negli Appennini e spesso emerge con il suo colore rosso tra i ripidi pendii rocciosi, rendendo i luoghi aspri e duri come dei giardini fioriti.

Anche la rossa nigritella compare tra l'erba,la nigritella è un fiore raro,officinale, è una specie minacciata, pertanto protetta  che si trova tra i 1200 e i 2700 metri di altezza.
"garofani superbi"

Più avanti ecco i delicati myosotis, comunemente noti come "nontiscordardime", compaiono all'improvviso tra i ciuffi d'erba,vicini ai bei "garofani superbi"
dai caratteristici petali sfrangiati.
Ciuffi di silene vulgaris  costellano la parte mediana del sentiero, i fiori del silene vulgaris hanno un calice rigonfio che i bambini si divertivano a far scoppiare con un rumore secco e scoppiettante e poiché  questi fiori secernono molto nettare sono molto ricercati da afidi e api.

"silene vulgaris"
Continuando la ripida discesa ci si avvicina infine alla foresta di conifere dominata dai cimbri e i larici d'altura fino ad arrivare in vista della Malga e del Rifugio Gardoné.

giovedì 26 settembre 2013

Parco del Monte Cucco.Sentiero "Spaccatura delle Lecce"

Nel Parco del Monte Cucco(PG) -www.parks.it/parco.monte.cucco/index - poco più su del paese di Sigillo,una particolare formazione rocciosa, nota come "Spaccatura delle Lecce" emerge dalla fitta vegetazione : una cresta frastagliata che si alza nel mezzo del bosco.


 Si sale da Sigillo verso la Val di Ranco e dopo circa 1Km i caratteristici cartelli in legno segnalano la presenza di sentieri. Dopo aver lasciato l'auto si percorre il sentiero costeggiando il torrente delle Gorghe.
Lungo tutto il percorso sono presenti postazioni per esercizi ginnici con attrezzi in legno.

Man mano che si prosegue le Creste appaiono sempre più imponenti e ben visibile la grande spaccatura che caratterizza le rocce.

E' una muraglia rocciosa che, per la sua maestosità e particolarità aveva suscitato la fantasia delle popolazioni che vi vedevano l'azione del dio Vulcano che aveva le sue fucine proprio nel Monte Cucco.

Arrivati a ridosso della muraglia il sentiero 13 prosegue a sinistra in ripida ascesa fino ad arrivare alla sommità della cresta rocciosa, in un balcone naturale che prende il nome di "Orto della Cicuta" per la presenza abbondante di quest'erba velenosa.

Alberi di bosso e alloro emergono dalle pareti rocciose rendendo il luogo ancora più  interessante tanto da farlo classificare come SIC - luogo di interesse comunitario-.


lunedì 16 settembre 2013

Parco Naturale "Paneveggio Pale di San Martino"


 
Nel Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino (Trento)- www.parcopan.org - tra i tanti ambienti naturali di incomparabile bellezza,il sentiero Natura "Marciò" permette ai visitatori di ogni età e condizione fisica, di immergersi nel cuore della Foresta e vivere l' esperienza gioiosa e rilassante che il passeggiare a contatto con la natura sempre procura.

Il sentiero parte dal Centro Visitatori "Terra Foresta" e costeggia il torrente Travignolo.Questo torrente si origina da un ghiacciaio nella catena nord delle Pale di San Martino per poi scorrere tra le rocce dolomitiche della Val VenegiaNel passato era usato per il trasporto del legname, funzione dalla quale probabilmente prende il nome.
 
.La Foresta di Paneveggio è dominata dall'Abete Rosso (picea excelsa) e lungo il dolce sentiero sono collocati interessanti pannelli didattici che spiegano le caratteristiche degli alberi, del sottobosco e degli animali.

La Foresta di Paneveggio è detta anche "foresta dei violini" perché il legno dell'abete è utilizzato per gli strumenti musicali che hanno la cassa di risonanza.

La Foresta di Paneveggio è popolata da 5 diverse specie di picchi, tra cui il più diffuso è il picchio nero e sui tronchi di abete sono visibili i piccoli fori prodotti dal becco del picchio che scava per cercare gli insetti xilofagi che mangiano il legno.

I maestosi abeti e i larici di 30-40 metri riempiono di aria pulita i polmoni dei visitatori e i semplici rumori della natura, tra cui domina lo scorrere dell'acqua, pervadono i sensi,mentre un intenso odore di bosco accompagna nel percorso.

venerdì 6 settembre 2013

Museo Geologico di Predazzo. Val di Fiemme



"Questa è la chiave delle Alpi...sede dei fenomeni geologici più svariati e meravigliosi".La frase è di Leopold von Buch uno studioso che nei primi anni dell'800 esplorava la Val di Fiemme e la Val di Fassa.

Le Dolomiti -patrimonio dell'umanità- hanno suscitato da sempre l'interesse degli studiosi e nel Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo-www.muse.it-, la prima sezione ripercorre la storia dello studio di queste zone.

La seconda sezione è "Geologia delle Dolomiti dove vengono illustrate le trasformazioni che, attraverso le epoche della storia, hanno portato alle piattaforme carbonatiche sottomarine ora pietrificate nelle grandiosi e stupefacenti vette Dolomitiche.

La terza sezione è dedicata ai Minerali originatisi dall'antico vulcano presente a Predazzo.

La quarta sezione riguarda, invece, le Miniere presenti a Predazzo e dintorni fin dal Medioevo.

Bellissime rocce, fossili, orme pietrificate di dinosauri costituiscono il fascino di questo Museo che offre inoltre diverse attività culturali e didattiche frequentate da numerosi bambini.

indirizzo mail: muse.predazzo@mtsn.tn.it

giovedì 29 agosto 2013

Rifugio Torre di Pisa.Gruppo del Latemar



Tra le tante montagne e gruppi rocciosi delle Dolomiti che da sempre affascinano e stupiscono i visitatori per la  bellezza e grandiosità delle catene montuose,  si trova una  particolarissima formazione che è stata  chiamata "Torre di Pisa".

La roccia infatti ha proprio la forma di una torre pendente, incredibilmente perfetta nella sua forma geometrica. Si trova nel Gruppo del Latemar a 2515 metri, vicino c'è il Rifugio chiamato proprio  "Torre di Pisa".

Saliamo da Predazzo in Val di Fiemme in una giornata caldissima, nel pieno della "bolla africana" che non ha risparmiato neanche il Trentino e che ha provocato un  gran caldo, non mitigato nemmeno dai 2000 metri di altezza.

Si arriva percorrendo il sentiero n.516   che inizia dal Passo Feudo dove c'è l'arrivo della seggiovia del Gardoné  .Ormai la montagna è priva di vegetazione e il sentiero inizia con delle colonne fatte di lastre di ardesia, roccia dominante, poste una sull'altra fino a formare alte torri,un po' l'anticipo di quella "Torre pendente" che tutti andiamo ad ammirare.

E' una salita che nella prima parte non presenta difficoltà, pur salendo in modo costante e con pendenza media, con un panorama mozzafiato sulla valle di Predazzo. 

Un folto gruppo di adolescenti e bambini toscani sale accompagnato da adulti ed è simpatico osservarli mentre anche i più piccoli si arrampicano, spronati dai ragazzi che li accompagnano.

Nella seconda parte del sentiero davanti lo sguardo si ergono i torrioni rocciosi che si innalzano a picco, il sentiero diventa più difficoltoso, con maggiore pendenza e qualche passaggio "esposto". 

Durante la ripida salita d'improvviso uno stormo di "gracchi" neri- dei corvidi di alta montagna- si alza tutto insieme.

Sono arrivata quasi in prossimità della cima e proprio sotto e a lato del Rifugio "Torre di Pisa", i gracchi sono fermi    in gruppo, i tanti escursionisti gli passano vicino,  lasciandoli imperturbabili.

Poco sopra il Rifugio, fatti pochi passi, si può ammirare la
bellezza
 della torre pendente che nitidamente si distingue vicino ad altri pinnacoli rocciosi.


 

giovedì 22 agosto 2013

Il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme


Cavalese,il bel  paese  "capitale" della Val di Fiemme in Trentino, conserva nel suo centro uno storico e particolare palazzo: il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme.

Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme
L'edificio un tempo sede di Tribunale e residenza estiva del vescovo-conte di Trento è ora sede di un museo e oggetto di visite guidate che riescono a trasportare i visitatori indietro nel tempo nei secoli del Medioevo, quando la Comunità della Val di Fiemme ottiene dalla massima autorità della Regione del Trentino-il vescovo conte di Trento- l'autonomia legislativa e amministrativa cedendo quella giudiziaria.

Gli affreschi, collegati con la funzione giudiziaria della sala del Tribunale,rendono vivi ed efficaci i racconti della giovane e preparata guida. Così si possono ammirare gli affreschi allegorici rappresentanti la Tenacia,Carità e Prudenza che indicano le qualità necessarie al giudice per espletare le sue funzioni,  mentre quelli degli schiavi, sempre nella stessa sala,invitano  gli imputati ad un atteggiamento umile.

Cavalese
Diverse sale,specie quelle adibite a residenza estiva, presentano quadri di pittori della Scuola di Fiemme attiva dal '500 all'800, mentre altre sono dedicate a Carlo Utenberger,pittore nativo della Val di Fiemme,che arrivò a dirigere l'Accademia di Vienna.

Una particolare emozione  creano le prigioni create nell'800,le celle sono rivestite in legno,per le sue proprietà termiche, e recano incise date e frasi dei condannati, molti dei quali  disertori al tempo della dominazione austriaca.

Anche la facciata del  Palazzo è molto bella e reca gli stemmi delle casate dei vescovi-conti di Trento,succedutisi nei secoli.

giovedì 1 agosto 2013

NaturArte nel Borgo di Fogliano


Nel bellissimo Borgo di Fogliano che si affaccia sul lago di Fogliano,nell'ambito del Parco Nazionale del Circeo -www.parcocirceo.it-,si sta svolgendo l'VIII edizione di NaturArte a cura dell'Associazione Fogliano Arte.

Sono delle Installazioni che sono collocate tra il prato e i centenari eucalipti prospicienti gli edifici dell'antico Borgo,una volta residenza dei pescatori di Fogliano e ora sede di Uffici del Parco del Circeo.

Le  Installazioni sono visitabili con ingresso libero dalle 8 alle 21 fino al 4 agosto.

Il tema di quest'anno è "Migranti" ed è stato interpretato dagli artisti presenti  associando le migrazioni degli uccelli a quella degli uomini.

Il lago di Fogliano infatti insieme agli altri tre laghi costieri : Monaci,Caprolace e Lago di Sabaudia fanno parte  della Convenzione Internazionale di Ramsar che tutela l'avifauna migratrice che ha, presso Fogliano e gli altri laghi, uno dei punti di sosta più importanti in Italia, lungo le rotte migratrici e di svernamento per molte specie di uccelli.

Oltre  a questo i quattro laghi costituiscono uno degli ambienti -le zone umide- del Parco Nazionale del Circeo, con il lago di Fogliano vicino al mare e ricadente nel territorio del  comune di Latina.

Le belle Installazioni interagiscono con l'ambiente naturale  dove sono collocate creando un mix suggestivo e affascinante.

"Ali di poeti" di Mimmo Petrella vede degli uccelli dalle lunghe ali posti tra delle alte palme."Unisono"di Sabrina Trasatti crea un movimento di ali di ucelli che si muovono con la brezza con movimenti coordinati.

Particolare  l'installazione "Migranti senza carretta" di Giovanbattista Bianchi con l'utilizzo di plastiche,reti e filiformi sagome umane.

giovedì 25 luglio 2013

Festival Pontino degli Artisti di strada


E' una calda serata estiva e la piccola città di Pontinia,una delle città di fondazione della pianura pontina, mostra un aspetto vivace e animato con attori,pittori,gruppi musicali,mimi,clown,burattinai  che animano le ampie strade e le piazze.

Si sta svolgendo infatti il secondo Festival pontino degli Artisti di strada,organizzato dall'associazione culturale  "Cantiere Creativo" di Pontinia - www.cantierecreativo.biz -

Un'iniziativa nuova,interessante e coinvolgente che, dopo il successo della prima edizione dell'anno scorso, l'Associazione ha organizzato nuovamente con grande successo.

La città di Pontinia diventa uno scenario ideale per  l'abilità,l'allegria e la creatività degli artisti di strada che circondati da un gran numero di persone,famiglie e bambini svolgono le loro performance incuriosendo e divertendo i tanti visitatori.

Anche il Teatro Fellini ospita un'interessante lettura di poesie di testi classici della cultura mondiale  ed una mostra dell'artista L.Tomassi che, con delicati acquerelli, rappresenta alcuni ambienti naturali del litorale e della spiaggia pontina.

Le due grandi piazze del Comune, che ospitano l'uno il Palazzo Comunale e l'altro la Chiesa, sono lo sfondo di vari artisti che ai diversi angoli eseguono le loro esibizioni.Così si può ascoltare  in un angolo l'esibizione degli "Ukulele Estacion Esperanza Group" in un altro  i particolari suoni degli didgeridoo,  gli strumenti aborigeni,   mentre al centro un giocoliere esegue i suoi pezzi tra le risate dei bambini e l 'ammirazione delle persone.  

Allo stesso modo la via principale, contornata dai caratteristici portici tipici dell'architettura razionalista di queste città: Pontinia,Latina e Sabaudia, è piena di artisti alcuni che singolarmente dipingono, altri che invece  recitano improvvisando divertenti gags.

Un gran numero di persone ha poi partecipato alle votazioni sui 20 artisti presenti che l'associazione aveva organizzato in una postazione sulla piazza .E'stata davvero una bellissima iniziativa che ha dato un nuovo volto alla città avvicinando tante persone a tante forme artistiche, dimostrando, ancora una volta, la capacità e la creatività delle Associazioni che svolgono un ruolo importantissimo nel tessuto sociale delle città e paesi italiani.

giovedì 18 luglio 2013

Monte Rocca Altiera.Monti della Meta



Al confine tra Lazio e Abruzzo e all'interno del Parco Nazionale d'Abruzzo,Lazio e Molise -www.parcoabruzzo.it - La Valle di Canneto e i Monti della Meta costituiscono uno dei gioielli  paesaggistici più affascinanti del Centro Italia.

Monte Rocca Altiera sovrasta la Valle di Canneto affacciandosi proprio di fronte al massiccio di Monte La Meta e Monte Tartaro.

Il percorso, uno dei due sentieri che salgono sulla sua cima, parte dal Balzo di Canneto a m.1154, dalla provinciale che, dal paese di Settefrati, conduce fino al Santuario della Madonna di Canneto.

Il percorso attraversa in cresta il Balzo con fioriture ed erba alta a caratterizzare il percorso,  a tratti gruppi di rossi gigli montani o di "S.Giovanni" spiccano tra il verde dell'erba.
Si sale in parte attraversoso una faggeta ed in parte su una strada sterrata fino alla Fonte Casalorda a 1713 m.Pacifiche mucche bianche riposano calme sull'erba osservando con aria curiosa gli escursionisti.

Declivi erbosi costellati di rocce caratterizzano il percorso che viene segnalato dalle carte come "Guado delle Capre".

Si sale gradatamente lungo la lunga cresta con l'affascinante spettacolo di Monte La Meta a destra, alzando lo sguardo, e fiori preziosi in basso, ai lati del sentiero, tra le rocce. Sono i grandi fiori "campanulati" della genziana "gentiana clusii" che si alternano alle piccole corolle della  genziana "primaticcia"- gentiana verna-.

Nel tratto finale della salita, invece, viole del pensiero spiccano tra i sassi con la loro caratteristica combinazione di colori : viola scuro,viola chiaro e giallo.
Un mucchio di sassi con rami incrociati contrassegna la vetta di Monte Rocca Altiera a 2018 m.

Da lì la vista spazia potendo ammirare Monte La Meta e Monte Tartaro di fronte,la lunga Valle di Canneto in basso, fino al semicerchio di monti che chiude la Valle ,con il più basso valico di Forca Resuni .
Nuvole scure si addensano velocemente e facciamo appena in tempo a consumare i nostri panini che,all'inizio della discesa, comincia a piovere , uno dei tanti temporali estivi che spesso si incontrano nel pomeriggio sugli Appennini.

giovedì 11 luglio 2013

Opere di Sergio Ban a S.Michele.Sermoneta

Nella prestigiosa e suggestiva cornice della Chiesa di S.Michele Arcangelo a Sermoneta sono in esposizione le opere dell’artista latinense Sergio Ban, prematuramente scomparso.


La mostra è stata  inaugurata nel giorno della nascita dell’artista il 22 giugno.

Sergio Ban che si trasferì dall’Istria a Latina da bambino è stato un artista molto importante la cui attività ha spaziato dalla scultura,alla grafica ai dipinti e all’arredo d’arte.

Le sue opere esprimono un senso di fiaba e danno vita ad un immaginario che rievoca con levità e delicatezza antichi personaggi delle favole e dei miti che si mischiano con oggetti ed immagini di un mondo naturale.

Le sculture in legno levigato sono impreziosite da lame dorate.

Inserti di colori e di pietre trasfigurano la materia impreziosendola e rendendola evocatrice di immagini e storie antiche.

Come nella scultura della lunga piroga dove l’uomo piegato all’indietro dalla forza del vento guarda verso l’altra parte della barca delle forme lunghe, a metà tra canne ed uomini stilizzati. Le forme piegate dal vento suggeriscono “la velocità” di un viaggio immaginario.

Altre volte piccoli disegni di foglie,che sembrano quelle di eucalipto, pianta diffusa nelle nostre campagne, e segni riempiono tutto lo spazio della tela in un vortice prezioso e delicato.

Sergio Ban si è diplomato in scenografia all’Accademia delle Belle Arti di Roma con Toti Scialoja.

 Ha creato un suo laboratorio di arredo artistico realizzando bellissimi oggetti di arredo. Si è dedicato all’incisione calcografica e poi alla grafica realizzando Corsi di Grafica in Italia e all’estero e fondando lo spazio “Grafica Blù”.

Nel 1975 partecipò alla X Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Ha creato,insieme ad altri artisti,le Associazioni “Il Melograno” e MAD,la rassegna d’arte contemporanea.

giovedì 4 luglio 2013

Mostra “Tango” di Massimo Pennacchini




C’è movimento,passione, azione e vita nei quadri dell’artista Massimo Pennacchini in mostra all’ex garage Ruspi a Latina.

I quadri proiettano i visitatori nel mondo affascinante, avvolgente e tenebroso del tango.

La mostra porta infatti il titolo “Tango” e i quadri raffigurano uomini e donne impegnati nel ballo.

Gli uomini e le donne sono stretti, a volte avvinghiati, nelle classiche posizioni del tango e gli ambienti, locali pubblici e stanze private, fanno da sfondo ai sensuali movimenti dei ballerini e, in alcuni quadri, alle loro intime vicende.

Si viene proiettati in altri luoghi ed in altri tempi aggirandosi tra le tele in esposizione : la città di Buenos Aires e la prima metà del ‘900.

Ma c’è qualcosa che va oltre il tempo e i luoghi ed è il gioco dell’attrazione e della seduzione tra uomo e donna che il tango esalta.

La sinuosità e la bellezza dei corpi femminili, come la virilità e la forza dei corpi maschili, sono esaltati dalle pose plastiche nelle quali l’artista rappresenta i ballerini.


Massimo Pennacchini – www.pennacchini.it - è un’artista laziale,nato e vissuto a Velletri, ma la sua fama è di livello internazionale avendo esposto in sedi prestigiose di New York, Londra, Buenos Aires, oltre che,naturalmente, nelle principali città italiane.

La mostra rimarrà aperta fino al 14 luglio



giovedì 27 giugno 2013

Mostra di Vincenzo Balsamo a Latina


L'artista Vincenzo Balsamo di fama internazionale,nasce a Brindisi nel 1935,dove lavora in una bottega artigiana per poi trasferirsi a studiare  arte a Roma .

"Forme in fuga"
Dalla iniziale fase figurativa degli anni '50 passa gradatamente alla forma astratta.

L'influenza del cubismo è quella che più si fa sentire nelle opere degli anni '70.

Dagli anni 2000 in poi la scomposizione delle forme diventa assoluta. Segmenti di forme,linee e segni si intersecano o si confrontano creando un  "unicum" di segni che occupano lo spazio della tela interagendo con il colore.

I colori forti
e  accesi sono dati a volte in modo monocromatico con la presenza di piccole variazioni e sfumature,altre volte invece i piccoli riquadri e le campiture della composizione presentano colori complementari in alcuni casi e contrapposti altri.

Un grande rigore formale li accomuna e costituisce una delle cifre compositive delle opere dell'artista.


"Another day"

A Latina nello spazio espositivo dell'ex Garage Ruspi   i quadri di Vincenzo Balsamo sono esposti sui lunghi pannelli e la forte luce, che caratterizza i locali in un pomeriggio assolato di inizio estate, fa risaltare la forza espressiva delle tele.

"Forme in fuga" -olio del 2009- presenta forme e linee aggrovigliate, come dei grandi geroglifici, ed il titolo "Forme in fuga" ben interpreta la composizione dove le forme si scompongono e si allontanano perdendo la primitiva struttura.

Analoga frammentazione di forme presentano "Dall'alto verso il basso" olio del 2007
ed" Another day" che è caratterizzato
da un fondo azzurro dominante.

giovedì 20 giugno 2013

Monte Revole.Parco Aurunci


All'interno del Parco dei Monti Aurunci www.parcoaurunci.it  un bel monte il Monte Revole-1288 m- si alza dominando il paesaggio che passa dalla Valle Piana agli Altipiani di Campello.

La salita a Monte Revole si può effettuare partendo da Itri ed entrando nel Parco dal Valico di San Nicola.

Dal Valico di San Nicola si percorre un lungo tratto di strada sterrata che attraversa la parte iniziale del Parco.Alberi verdi costeggiano tutta la strada ,fino ad arrivare alla località Calango di San Pietro a 830 m.di altezza.

Si lascia l'auto e si inizia a percorrere a piedi in direzione sud la lunga strada sterrata che attraversa pianori e alture .Siamo nella Valle Piana e le zone prative sono pascoli per mucche. Grandi mucche bianche si incontrano lungo il percorso, sono abituate alle macchine dei visitatori ed anche agli escursionisti e così si inerpicano sulle alture per lasciarci libero il passaggio.

Sono belle mucche e nessuna macchia di colore altera il bianco del manto.A vederle così tra il verde e gli alberi del bosco davvero si rafforza la sensazione di un'armonia naturale tra gli animali e la vegetazione che l'uomo farebbe bene a non alterare in alcun modo.
Si  prosegue fino ad arrivare a Forcella di Campello,quì un enorme cerro arricchisce ed abbellisce il luogo,lo abbracciamo,percependo fino in fondo la grandiosità di quest'albero centenario.

Da qui si sale percorrendo il sentiero che arriva sul Monte Revole dal versante  occidentale.E' una salita ripida ma che si conclude con uno spettacolo bellissimo arrivati in alto: è   l'inizio della lunga e bellissima cresta che porta alla cima

Questa cresta,davvero  di grande bellezza è anche arricchita da una vasta e diffusa fioritura di timo e salvia che oltre a deliziare la vista con la bellezza dei fiori,emana profumi così intensi da essere quasi inebrianti.
Pendici verdissime degli altri monti del Parco si offrono alla vista in direzione est,mentre ad ovest si vede la Valle del Liri con lo sfondo dei Monti Ernici e delle Mainarde.
Si ridiscende dal versante orientale con una discesa più lunga ma più dolce.