lunedì 31 dicembre 2012

Mostra di Dino Catalano a Sabaudia

Presso il Palazzo Comunale di Sabaudia, Dino Catalano, l’artista che nella città pontina risiede,espone una raccolta delle sue opere.

Quadri realizzati qualche anno fa più ed opere recenti sono esposte nel bello spazio espositivo del Comune e fanno bella mostra di sé dalle vetrate, dove una festa di colori accoglie i visitatori.

La mostra intitolata infatti “L’elegia del colore” coglie l’aspetto più significativo dell’arte di Dino Catalano dove è il colore che definisce la forma, esprime le emozioni ed esalta i paesaggi.
Nella mostra i quadri sono raccolti in nuclei tematici e così la serie dei nudi, quella delle città, quella dei volti e quella dei paesaggi si alternano sulle tavole.

Nel quadro,senza titolo, del 2009, tastiere di pianoforte, porte, cornici e case sono curve come lo spazio del cielo solcato da segni spessi di colore azzurro.
Nell’opera nessuna linea mantiene la retta e la curva domina in un universo smosso e affollato dove gli elementi si accalcano e confondono in un’affascinante centrifuga.

E’ un mondo di immagini ed emozioni dove le cose perdono la loro essenza per unirsi ad un io indistinto che afferma la sua vitalità.

La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio ed è una bella occasione per conoscere l’opera di Dino Catalano e la città di Sabaudia.

mercoledì 19 dicembre 2012

Monte Gemma tra nuvole e sole

Il Monte Gemma(1457m) nei Lepini Orientali è la terza cima più alta del gruppo, il versante sud da Maenza è meno frequentato rispetto al versante nord , ma più affascinante per le splendide visuali e i panorami mozzafiato.

Anche la morfologia del terreno è diversa quanto è boscoso il versante nord , tanto è aspro e brullo il versante sud, più ripida anche la salita e maggiore il dislivello.

Si prende la strada per Monte Acuto dalla via Carpinetana e arrivati al grande Fontanile si trova l'inizio del sentiero. Dal fontanile, a 755 m.,si sale piegando a sinistra e percorrendo un lungo tratto fino ad arrivare alla sella a Nord del Monte Sentinella.

Da qui il panorama comincia ad essere interessante perché la Catena del Semprevisa si staglia di fronte, incorniciata dalle nuvole che salgono e scendono rivelando d'improvviso le cime più conosciute.

Si sale per un pendio ripido e sassoso fino e per tutta la salita in direzione ovest la punta acuta del Monte Cacume fa capolino dalle nuvole.

La salita dal versante sud del Gemma è quella che meglio permette di osservare il fantastico gioco delle nuvole che con moti incessanti si diradano e si addensano creando fantastici panorami ed esponendo chi sale ad un sole caldo oppure al freddo e all'umidità delle nuvole che li circondano.

Allo stesso modo la cima del Cacume appare e scompare creando molteplici forme.

Dopo una ripida salita,si arriva infine alla cima vicino la quale c'è un inghiottitoio da cui è bene tenersi lontani specie quando c’è neve.Sotto la cima è stata posta una grande croce, se si scende con un anello si costeggia un ampio dirupo roccioso,suggestivo alla vista quando, percorrendo la cresta in direzione sud-est, ci si gira

Siamo ormai avvolti dalla nebbia e le persone camminano in fila indiana , scomparendo nella nebbia dopo una ventina di metri.

Il punto di arrivo è la Chiesetta di San Luca che rappresenta un pregevole esempio di architettura con forme miste dove il portale e le finestre ogivali si affacciano su una rude struttura in pietra, semplice ed essenziale con le piccole torrette che incorniciano la facciata.

Una Lapide sulla parete ricorda il restauro del "Santuario di San Luca" e la sua riapertura al culto nel 1984.



mercoledì 12 dicembre 2012

Mura Poligonali sopra Valvisciolo

Al di sopra dell'Abbazia di Valvisciolo,l'antica abbazia cistercense, alle pendici dei Lepini, nel Comune di Sermoneta, ci sono delle mura poligonali ben visibili.

Si percorre un sentiero che sale proprio dall'Abbazia, usato dai monaci per la coltivazione dei terreni circostanti, per poi inerpicarsi su un ripido sentiero, a tratti più aperto per il taglio del legname, e si arriva ben in vista delle mura.

Siamo sul lato del Monte Corbolino e più in basso di questa zona era situato l'antico sito archeologico di Caracupa.
In queste zone tra il 1901 e il 1902 furono effettuati degli scavi e fu portata alla luce una necropoli con 80 tombe con corredo funerario , con materiale di pregevole fattura.-www.sermoneta.net/dintorni.html-

Mura poligonali sono ben visibili già all'inizio del sentiero che ad un certo punto arriva su un piazzale dove
è stata messa una grande croce, proprio sullo sperone roccioso al di sopra dell'Abbazia di Valvisciolo.
Da quì si spazia con la vista sui paesi posti sui monti circostanti e su tutta la pianura pontina.

Ed ecco quindi a destra molto suggestivo il paese di Norma arroccato sulla roccia,
a sinistra invece il profilo di Sermoneta dove spicca la mole del castello,riconoscibile in un angolo in lontananza il naso della Maga Circe ,il Picco Circe del Monte Circeo.
Nella pianura proprio sotto Valvisciolo si riconoscono bene la torre di Ninfa e i laghi dell'Oasi di Ninfa e Pantanelle.

Il vento gelido di questi giorni di dicembre taglia il viso e la sosta si fa più breve ,si prosegue quindi sul sentiero immergendosi nella fitta vegetazione che un pò protegge dal freddo.

La visione dei resti di queste mura poligonali davanti ai quali si arriva poco dopo incuriosisce e stupisce,i massi richiamano alla mente le più grandi mura ciclopiche dell'antica Norba e confermano il fatto che siamo in un territorio ricco di testimonianze storiche con ancora diversi luoghi da scoprire e spiegare più approfonditamente.



mercoledì 5 dicembre 2012

"Biennale di Arte Contemporanea. 80 artisti per 80 anni"

Biennale di Arte Contemporanea. 80 artisti per 80 anni” è il titolo della mostra organizzata dall’Associazione SOLIDARTEwww.latinasolidarte.it - (solidarietà nell’arte solidarietà con arte) nei locali dell’officina L.U.C.E. in Via Umberto I°.

A due passi dagli storici palazzi di Latina, la mostra, che prevede un premio intitolato all’artista scomparso Sergio Ban, viene organizzata, per la seconda edizione, in occasione dell’anniversario della Fondazione della città .

L’esposizione vede un grande coinvolgimento di artisti conosciuti e affermati e di giovani talenti.
Ogni artista espone 32 tavolette di piccolo formato e sei di queste verranno poi scambiate con altri partecipanti.

E così un colorato caleidoscopio di forme e colori anima i locali dell’ex officina che, con le sue stesse nude pareti, dove si individuano le tracce degli attrezzi da lavoro, contribuisce all’idea di contemporaneità che trasuda dalle piccole tavolozze.

Aspetti e frammenti dell’architettura razionalista, che caratterizza gli edifici di fondazione della città, insieme a composizioni di diverso genere: decorative, astratte, fotografiche e figurative, colorano e animano il vasto pavimento dell’officina.

Uniche nella loro individualità, ma in relazione sinergica l’una con l’altra, formano una sorprendente varietà di immagini e colori.

Una bella mostra, aperta fino al 29 dicembre, che merita di essere vista

martedì 27 novembre 2012

Parco Aurunci.Altopiani di Campello

La visita del Parco degli Aurunciwww.parcoaurunci.it- riserva sempre belle sorprese e panorami inaspettati.

L’aspetto brullo dei Monti Aurunci, come si presenta dal versante che si affaccia sul Golfo di Gaeta, si ribalta visitando il versante interno a nord-est.

Una folta vegetazione, riccamente variopinta in Autunno, caratterizza colli, vallate e pianori.
Siamo in una zona carsica e sono presenti diverse doline, inghiottitoi, pozzi e fonti.

La persistente umidità crea suggestivi anelli nebbiosi che compaiono improvvisamente tra un colle e l’altro, coprendo ampie zone, specie quelle più basse.
Si cammina sempre su un folto tappeto di foglie dove spiccano i colori accesi delle foglie degli aceri presenti in misura molto consistente, insieme alle scure e lombate foglie delle querce.

Il pianoro detto “delle lance”, a causa di un’antica battaglia, si caratterizza per la presenza di curiosi muri a secco disseminati , probabili resti di antiche case.


Tutta la zona prende il nome di Altopiani di Campello dall’antico insediamento medioevale di Campello.
I resti dell’antico borgo sono molto interessanti, si possono notare resti di mura e costruzioni, una cisterna, un pozzo e le porte, con ben visibili i fori per i pali che le chiudevano.

Salendo sulla cima del “Colle”, un bellissimo panorama di monti, colline e pianori si distende davanti la vista, con l’alta cima del Monte Petrella a sovrastare tutto.


La Piana dei Pozzi all’ora del tramonto è già ricoperta da un anello circolare di nebbia.
Al lato nord è situato un inghiottitoio di cui si vede l’imbocco.
E’ una zona molto suggestiva , con i massi e gli alberi completamente ricoperti di brillante muschio verde… tutto intorno bianche mucche corrono, un po’ intimorite alla vista delle persone.

lunedì 19 novembre 2012

Alberi "Patriarchi".Festa degli Alberi

I “patriarchi” è il nome che viene dato agli alberi ultracentenari…mentre a volte sono segnalati, altre volte li incontriamo casualmente, ma tanto più ne siamo ammirati e colpiti!


Nella zona tra Bassiano e Sermoneta se ne possono incontrare molti ! Il più famoso è il cinquecentenario leccio che si trova davanti al convento di S.Francesco a Sermoneta, sorretto da alcuni sostegni in legno …stupisce per l’enormità della sua circonferenza!

Un altro si trova sotto Valvisciolo ,non segnalato e all’interno di un terreno con una curiosa “casa rotonda” c’è un pino di dimensioni colossali: il possente tronco dal diametro di 5 metri e una chioma bellissima e stupefacente ! dispiega in alto la sua rotondeggiante chioma verde che svetta da grande distanza!

Più in alto ai piedi del Semprevisa ,invece, percorrendo un sentiero che costeggia e attraversa il “Fosso S.Angelo” ad un certo punto…. in una zona ricoperta di brillante muschio verde dei lecci enormi detti “ a candelabro” per la particolare forma ,si mostrano agli escursionisti che, pur abituati alla bellezza della natura , rimangono “incantati” di fronte a questi ultracentenari “patriarchi”!!


Tutti possiamo gioire della bellezza e benefici degli alberi, sia facendo delle passeggiate in natura sia  nelle nostre città e difenderli dai continui  “attacchi” cui vengono sottoposti!!!

La Festa dell’Albero” si celebra ogni anno il 21 novembre, e mai come in questi tempi vanno sottolineati gli enormi benefici che gli ALBERI apportano alla Vita degli uomini, la stessa vita sulla terra è messa in serio pericolo dalla deforestazione e dagli incendi che ogni anno distruggono migliaia di ettari di alberi e vegetazione.



 "In nome di un principio fondamentale ossia che prioritaria è la SALVAGUARDIA dei beni culturali,paesistici e naturali."( Antonio Cederna)
www.archiviocederna.it

lunedì 12 novembre 2012

Mostra di Lorenzo Indrimi .Latina

Presso la Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea di Latina si è tenuta una bella mostra dell’artista Lorenzo Indrimi.

Lorenzo Indrimi nasce a Roma nel 1930, considerato un epigono della Scuola Romana, è conosciuto anche per essere l’autore di illustrazioni della Divina Commedia esposte nel braccio di S.Pietro nel 1980.

L’artista è da sempre legato alla città di Sabaudia e al territorio pontino sia per l’amicizia con Emilio Greco sia per avervi dimorato per un periodo, rappresentando in noti quadri le mareggiate sul litorale pontino.

Nelle opere esposte a Latina Lorenzo Indrimi presenta quadri in cui il colore crea le forme,opere astratte in cui scorci di colore irrompono in campiture a volte monocromatiche a volte bicromatiche, creando suggestive immagini che “pescano” nel profondo dell’osservatore, suscitando emozioni e sensazioni.

Il blu è certamente il colore dominante, un blu intenso che richiama la profondità del mare.

In una delle opere, un acrilico su tela del 7.4,12, una luna “stranamente” bassa emerge dal blu intenso della notte e da bianche e sfumate nuvole e rischiara con una luce intensissima il lato della finestra.

In un'altra tela,sempre dipinta in acrilico, nel blu di ambienti interni si individuano porte che si
aprono susseguendosi in prospettiva definite solo da leggeri variazioni di colore…nel mezzo una linea netta precisa rosso arancio taglia lo spazio sfumato con la concretezza e la precisione della linea.



lunedì 5 novembre 2012

William Ury "Il NO Positivo"

Il 12 Ottobre William Ury, un esperto mondiale del campo della Negoziazione, ha coinvolto e appassionato un ampio pubblico di corsisti venuti a partecipare al Corso “Il No Positivo”, organizzato dalle Società Hi-Performance www.hiperformance.it e Club Mondiale della Formazione www.clubmondialedellaformazione.it .


William Ury , personalità affascinante e carismatica, esperto della MEDIAZIONE, FONDATORE dell’International Negotiation Network, ha partecipato ai più importanti Negoziati di Mediazione in ambito Aziendale e Politico Internazionale.


Il Corso “Il No Positivo” riconducibile nell’ambito della Comunicazione Positiva, ha illustrato i passaggi fondamentali per riuscire ad affermare le proprie ragioni e i propri interessi senza danneggiare i rapporti umani e le relazioni e riuscendo ad ottenere i risultati professionali e personali che ci si prefiggono.


Il riuscire ad affermare i propri NO in ambito personale, familiare e professionale è quindi un’ABILITA’ che può essere appresa come molte altre abilità e capacità nell’ambito della Comunicazione.

Questo è tanto più vero nella nostra epoca in cui le “piramidi del potere” si appiattiscono sempre più e in cui sempre meno viene riconosciuto il principio gerarchico dell’autorità a vari livelli.

Si “negozia” quindi continuamente con i figli, i partner, i colleghi, i dipendenti e nei nostri tempi è sempre più diffuso il desiderio di PARTECIPARE ed essere COINVOLTI nelle decisioni.


“La Negoziazione diventa quindi una COMUNICAZIONE BIUNIVOCA” nel tentativo di trovare
ACCORDI e sono importanti le STRATEGIE utili per affermare le proprie ragioni e interessi : il NO POSITIVO precisamente.

lunedì 29 ottobre 2012

Museo del Parco del Circeo.Giornate della "Biodiversità"



A Sabaudia, il Museo del Parcowww.parcocirceo.it- espone reperti provenienti dai vari ambienti che compongono il Parco del Circeo : i quattro laghi costieri, la duna litoranea, la Foresta Planiziaria, il Promontorio del Circeo e l’isola di Zannone.

I giorni 27 e 28 ottobre sono state le “Giornate della Biodiversità” organizzate dal WWF con i Parchi Nazionali e le Aree Protette e ci sono state tante visite guidate e “attività di campionamento” in tutta Italia.

Anche il Museo del Parco ha organizzato una visita, guidata da un ecologo “interprete” dell’Istituto PANGEAwww.istpangea.it – Onlus che si occupa di ricerca e attività didattiche nel Parco del Circeo.

L’ecologo ha spiegato alcuni particolari caratteristiche degli Ambienti del Parco e la ricchezza di Biodiversità presente, a volte messa in pericolo dall’introduzioni di specie animali non autoctone.

E’ il caso a d esempio delle “Piscine” (antichi ambienti palustri) , dove ci sono salamandre,tritoni e varie specie di tartarughe lacustri,messe in crisi dall’introduzione delle “tartarughe a testa rossa”, vendute nelle fiere.


I settori del Museo -Duna,Foresta.Promontorio,Zannone-mostrano ambienti perfettamente ricostruiti con tanti specie di uccelli, daini, cinghiali,un tasso,  un muflone e la vegetazione tipica, per terra delle teche mostrano la spiaggia con conchiglie e rare stelle marine e anche il terreno della foresta con le mute dei serpenti abitanti dei luoghi.

La competenza e la passione dell’ecologo rendono vivi gli ambienti e, in una mattinata fredda e piovosa, ci si trova immersi nel vivido sole del “Quarto Caldo”o nel fresco umido della Foresta o sulla selvaggia e assolata Zannone tra i mufloni.

C’è davvero da lottare affinché i Parchi e le Aree Protette italiane possano continuare a preservare la Biodiversità Naturale, azione messa in pericolo dalla politica di “tagli” perseguita dai Governi Centrali e Locali.

lunedì 22 ottobre 2012

Visita al Teatro Olimpico di Vicenza

Il Teatro Olimpico,opera notissima di Andrea Palladio, al centro della città di Vicenza, colpisce e stupisce i visitatori ben oltre di quanto la conoscenza fotografica dell'opera può far immaginare.

www.museicivicivicenza.it

Si entra nello spazio chiuso di un teatro e si viene proiettati nella dimensione spaziale e monumentale di un città dell’antichità.

Il fronte della scena è di particolare imponenza con la struttura architettonica della facciata che richiama quella di un edificio rinascimentale.

Nelle aperture poi strade lunghe e strette proiettano in una profondità inaspettata, creata con spazi reali e in parte illusori.

La visita al Teatro Olimpico avviene in una dimensione di tranquilla e pacata vita cittadina, entrando in un antico cortile, all’interno di una struttura fortificata con torre medioevale.

L’ingresso nell’antica platea semicircolare pone subito di fronte al fascino dell’opera che riesce a conciliare la monumentalità e l’accuratezza, gli spazi chiusi e quelli aperti con una sorprendente commistione.

Il Teatro Olimpico è l’opera ultima di Andrea Palladio, rimasta incompiuta alla sua morte nel 1580,
fu completata da Vincenzo Scamozzi autore delle scenografie prospettiche.





lunedì 15 ottobre 2012

Mostra "Cinque secoli di volti".Palazzo Chiericati Vicenza

Nel bellissimo Palazzo Chiericati di Vicenza si sta tenendo la Mostra “Cinque secoli di Volti”

che espone un’ampia rassegna di ritratti e sculture che ritraggono personaggi noti e in vista della città di Vicenza, attraverso cinque secoli dal XVI sec al XX secolo.-www.museicivicivicenza.it


Il Palazzo Chiericati fu progettato da Palladio per la nobile famiglia Chiericati , è stato chiuso per circa due anni per lavori di pulizia e manutenzione dopo l’ allagamento del piano inferiore subito per l’esondazione del vicino fiume Retrone.

Non poteva esserci più bella occasione perché la mostra presenta un’affascinante e ben allestita raccolta di opere incentrate sul tema del ritratto.

In vesti ricche ed opulente i nobili vicentini del’500 accolgono il visitatore e già si comincia respirare un’aria familiare per la precisione ritrattistica dei volti e le sintetiche ed efficaci didascalie che narrano le  note biografiche dei personaggi ritratti .


Si attraversano così le sale cavalcando velocemente i secoli , con i personaggi che sempre rispecchiano le caratteristiche storiche e la temperie sprituale dei tempi .

E così dalle iniziali ,ricche vesti del 500 che incorniciano dei volti di donne raffinate e di solidi uomini d’affare della società rinascimentale vicentina, si passa dalle bianche parrucche in voga nel ‘700 e poi ai brillanti e spavaldi atteggiamenti di personaggi che richiamano lo spirito romantico dell’800.

Uomini e donne della Vicenza dell’800 impegnati nei conflitti rinascimentali e partecipi dell’ideale dell’Unità d’Italia sono ritratti nelle sale  e le loro rappresentazioni sono così realistiche e i volti trasmettono tale carica ideale e sentimento, che commuove il pensiero dei sacrifici e delle fatiche che i patrioti del Veneto dovettero sostenere per coronare i loro sogni di riunificazione all’Italia già nazione unita.

La mostra finisce con le sale dedicate all’artista vicentino Neri Pozza con sculture e belle incisioni rappresentanti la città di Vicenza.







lunedì 8 ottobre 2012

Riparo Roberto.Sezze



Il Riparo Roberto è un’ampia cavità rocciosa lunga circa 20 m., è un sito preistorico esplorato nei primi anni ’50 e descritto da Marcello Zei.

Si trova nel territorio di Sezze-l’antica Setia città latina e poi romana- ed è ben visibile anche dalla Via Appia- www.setino.it (portale fotografico di Sezze)

Si apre su uno sperone roccioso che scende a picco sulla valle stretta e tortuosa formata dal torrente
Briolco.
L’arrivo dalla via alta al Riparo è un percorso suggestivo perché ci si lascia alle spalle un’ampia ubanizzazione e ci si immerge in una fitta vegetazione mediterranea e in un lembo di paesaggio montano caratterizzato da alte pareti calcaree ,pinnacoli rocciosi e gli intensi profumi delle piante aromatiche, tipiche della flora mediterranea.

Il percorso inizia proprio con un bellissimo e profumatissimo cespuglio di mirto per poi continuare tra le piante di “ampelodesmos tenax”, nome scientifico della “stramma”, alte fino a 2 metri, ci si fa largo poi tra cespugli di lentisco con le bacche rosse, le profumatissime piante di menta selvatica e l’alto e odoroso finocchio .


Il Riparo Roberto è stato però deturpato da scritte colorate, risultato di atteggiamenti di ignoranza e vandalismo ,tra cui a fatica si possono osservare dei graffiti , alcuni dei quali attribuiti all’età preistorica.

Poco più avanti si apre nella roccia un’altra cavità: la grotta Iolanda anche questa luogo di ritrovamento di reperti preistorici, tuttora visibili presso l’Antiquarium di Sezze e il Museo Pigorini di Roma.

La bellezza selvaggia del paesaggio copre il fastidio della visione delle scritte e il Riparo Roberto e la Grotta Iolanda rimangono luoghi suggestivi che andrebbero valorizzati.

lunedì 1 ottobre 2012

I "paesi" di Dino Catalano




Negli ultimi anni la sua opera è sempre più conosciuta e la sua casa di Sabaudia è diventata da qualche anno un luogo di aggregazione culturale e il suo giardino la sede della manifestazione culturale estiva “In GiarDino”.

Una volta finita la Rassegna estiva, il suo giardino diventa la quinta naturale dei suoi ultimi lavori,
perché lui vi dispone e appoggia i suoi quadri e così il fascino della sua pittura si unisce al verde brillante della vegetazione in una sorta di “installazione” involontaria, in cui la sua arte viene esaltata dalla cornice naturale.

I suoi ultimi quadri rappresentano case oscillanti , paesi in bilico, pur nella saldezza delle loro radici, come tante Torri di Pisa che sfidano la gravità.

I colori brillanti segnano la prospettiva di lunghe vie, come di verdi colline o di placidi laghetti.
Le case e le torri sono sempre bianche, spesso merlate, e i cieli spesso rosso acceso.

L’obliquità della struttura compositiva dona un’originale dinamicità alla composizione che crea un particolare contrasto con paesi e case che ambiscono a una solidità strutturale.

sabato 22 settembre 2012

Fiaccolata a Camporosello

C’è un’antica tradizione dell’escursionismo sui Monti Lepini : è quella della Fiaccolata a Camporosello, organizzata dal Cai di Sezze www.cailatina.com

E’ un’iniziativa che si ripete ogni anno nel mese di Settembre, da vent’anni, ed è molto sentita e partecipata.

Camporosello è un pianoro che si trova sotto la Sella del Monte Semprevisa,vi si arriva da vari sentieri ed è anche il punto d’arrivo di una strada sterrata, in via eccezionale aperta alle auto, proprio in occasione della fiaccolata.

I volontari del Cai organizzano l’escursione, che si svolge all’imbrunire con le fiaccole, ed anche la cena che si consuma mangiando sui tavoli allestiti all’aperto o al di sotto di una tenda.
E’ una simpaticissima esperienza molto suggestiva e allegra !!

Si sale a Camporosello -1100 m.- o a piedi o in macchina nel pomeriggio e poi, quando è ancora giorno, si sale sulla cima del Monte Erdigheta che si erge a 1450 m.a lato nord-ovest del pianoro.

Già la visione del sole che tramonta ,colorando il cielo di varie sfumature di rosso,è bellissima, quando poi il sole è tramontato, si aggiunge la suggestione della pianura pontina che comincia a
punteggiarsi di luci.



Si accendono quindi le fiaccole e si comincia il percorso in discesa , scendendo a zig zag dall’Erdigheta. La visione del serpente illuminato, nel buio della montagna, è molto bella, come lo è partecipare con le fiaccole accese alla discesa,stando bene attenti a mantenere le distanze e a schiacciare le eventuali scintille che cadono a terra.

Una volta arrivati nel punto dove sono allestiti i tavoli, le fiaccole vengono spente in un fuoco e ci si prepara per la cena.

Nel frattempo altre luci hanno cominciato a brillare : sono le stelle della volta celeste, che in montagna,senza l’inquinamento luminoso, sono uno spettacolo mozzafiato!!



venerdì 14 settembre 2012

Museo Civico di Norma e Parco archeologico di Norba

Norba.Porta Maggiore
Il paese di Norma, arroccato su uno sperone delle ultime propaggini dei Monti Lepini, è un paese di antica storia e tradizione ed è sede del Parco Archeologico dell’antica Norba e del Museo Civico di Norma.

Visitando il Museo si può conoscere la storia dell’ antica città di Norba e conoscere i particolari della sua improvvisa e tragica fine.

La città di Norba è menzionata nei documenti già dal 492 a.c. quando lo storico romano Tito Livio parla di coloni mandati a creare la colonia di Norba ..”affinché fosse una roccaforte nel territorio pontino”.

All’epoca delle guerre civili invece è datata la tragica fine, quando, come narra lo storico Appiano,

la città che aveva preso le parti di Mario, fu assalita dalle truppe di Silla che aveva prevalso nel conflitto.
Gli abitanti di Norba allora,che avevano conosciuto la terribile fine degli abitanti di Palestrina, preferirono uccidersi e incendiare la città una volta che,a causa di un tradimento,le truppe sillane erano riuscite a vincere la resistenza della città.

Norba:strada principale interna
I resti di Norba, confinanti con il paese di Norma, che fu poi costruito in epoca medioevale, sono visibili gratuitamente nel Parco Archeologico e mostrano delle possenti mura ciclopiche che si oltrepassano attraverso la Porta Maggiore.

All’interno si possono vedere varie strade in basolato,in buonissimo stato di conservazione, e poi l’Acropoli Maggiore e quella Minore ,con visibili i resti dell’importante tempio di Giunone.

Nel Museo c’è un vasto apparato di pannelli didascalici e didattici, mentre si attende la restituzione di importanti reperti-(antefisse,teste)- dalla Sovrintendenza di Roma.

Nel museo ci sono anche numerosi vasi per la conservazione dell’olio- una produzione di pregio di queste zone- risalenti al ‘700.

venerdì 7 settembre 2012

Arte contemporanea e archeologia al Procoio.Latina



Sfera di Cottiga
Presso il Museo Civico Antiquarium di B.go Sabotino a Latina, per il secondo anno , l’Associazione di arte contemporanea MAD- www.madarte.it-, ha allestito una mostra di opere di artisti contemporanei.

La mostra risulta particolarmente suggestiva per la cornice in cui sono collocate le opere: i giardini e le sale espositive del Procoio, sede del museo civico Antiquarium di Latina.

L’antichità, il mare , il tempo e la storia sono alcuni dei temi che trasversalmente uniscono le opere
contemporanee tra loro e ai reperti archeogici presenti nel museo.

Davanti l’ingresso del Procoio – antica struttura adibita alla lavorazione del latte di bufala,in epoca pre-bonifica- , campeggia la Sfera di Claudio Cottiga.
Procoio
Con un diametro di 150 cm e dal peso di 5 quintali la Sfera è in ceramica su un’intelaiatura di ferro, il bianco dominante è intarsiato di riquadri azzurri e marroni e la Sfera sembra racchiudere in sé i colori dell’ambiente circostante: il vicino mare,la terra ,gli alberi del giardino, rimandando ad una dimensione giocosa e allegra della forma e dello spazio.

Nel giardino sono poi collocati “ I guerrieri” di Nazzareno Flenghi ,realizzati con esili tronchi in cui sono inserite delle sottili ,ovali, lamine di pietra colorata.

All’interno colpiscono le tele di Anna Laura Patané che raffigurano dei grandi fossili :la libellula,il pesce e una madreperlacea conchiglia .

Particolare e affascinante la grande tela di Simone Ialongo in cui rappresenta una complessa stratigrafia del terreno con una forma ad imbuto, cui corrisponde a lato la tavola cronologica.

venerdì 31 agosto 2012

Residenzmuseum.Monaco

La visita al Residenzmuseum di Monaco di Baviera riserva meraviglia e ammirazione per i numerosi tesori d’arte che vi sono contenuti.

I principi di Wittelsbach, governanti del principato di Baviera, hanno accumulato nel corso dei secoli un gran numero di opere d’arte per impreziosire la loro residenza e dare lustro e fama al loro regno, alla maniera tipica del mecenatismo rinascimentale prima e alla successiva politica di “messa in scena” del potere sei-settecentesca.

La visita inizia dal Grottenhof, un cortile composto, ad imitazione dei giardini italiani, con un portico che imita un antico “ninfeo” ed è interamente rivestito di conchiglie.

All’interno, il salone iniziale, decorato con grottesche, stucchi e porcellane, accoglie i visitatori con la vastità dei locali e la bellezza dei rivestimenti.

Segue poi l’Antiquarium, espressione del rinascimento tedesco, che raccoglie busti di imperatori romani, originali per la maggior parte.

Al primo piano ci sono le scintillanti Reiche Zimmer –Stanze Ricche- decorate con stucchi dorati,secondo lo stile rococò, e abbellite con affreschi,arazzi e preziosi mobili del ‘600 e ‘700.

MiniaturenKabinett
In questa ricca e sfavillante parte della Residenz, spicca il MiniaturenKabinett, una piccola stanza che contiene ben 130 piccoli quadri, bellissime miniature fiamminghe del ‘500 e ‘600.

Seguono le Sale di Rappresentanza del “Principe Elettore”, dedicate allo svolgimento delle funzioni pubbliche dei Principi di Baviera.

La bellezza dei dipinti, le preziose porcellane italiane, cinesi, la ricercatezza dei mobili intarsiati con legni preziosi e madreperla , la forza ritrattistica dei busti degli imperatori riempiono gli occhi e la mente rendendo questo luogo ,una vera gemma della città di Monaco, indimenticabile.



venerdì 24 agosto 2012

Pinakotek der Modern.Monaco


Pinakotek der Modern


A Monaco, nel quartiere dei Musei, anche l’edificio della Pinakotek der Modern la qualifica come uno dei più importanti e prestigiosi luoghi espositivi dell’arte moderna e contemporanea.

La grande costruzione, progettata dall’architetto Stephan Braunfels si presenta con grandi vetrate d’ingresso che pongono in relazione lo spazio chiuso del museo da quello aperto antistante che si affaccia su un’ampia via ed ha di fronte la Neu Pinakotek.

L’edificio mantiene anche all’interno la stessa ampiezza di spazi e razionalità di esposizione.

Il museo è diviso in settori : la pittura, la grafica, la scultura, architettura e design.

Soprattutto il settore dedicato al design colpisce il visitatore sia per la vastità degli spazi espositivi sia per il gran numero di oggetti presenti, che vanno dalle bici alle auto, dagli oggetti di arredamento ai mobili, dai gioielli agli oggetti di uso quotidiano.

E’ la modernità che è messa in vetrina, soprattutto quella modernità che si afferma nel Novecento nel secondo dopoguerra , quando il maggiore benessere e l’inizio dell’era del consumismo danno l’occasione allo sviluppo del design e della creatività di “disegnatori” e progettisti.

Settore design della Phinakothek der Modern
Anche il settore scultura è di grande interesse per le installazioni che fondono suoni ed immagini, come quella di F.Babner “Was Bleibt”, oppure per gli oggetti che acquistano una luce nuova per le composizioni cui danno vita, come il grande tavolo riempito di svariatissimi e piccoli oggetti fatti di carta argentata, come l’opera “Passage” di Roman Ondak .

 Il “Caffè” interno ha una bella collocazione: alte e ampie vetrate lo collegano ai numerosi alberi posti all’esterno, così che sembra di consumare il caffè in un giardino.

Visito la Pinakotek all’inizio di agosto, in una giornata di sole, aspettando insieme ad altri italiani l’apertura . Una bellissima esperienza!!!

giovedì 16 agosto 2012

Mostra."NaturArte" Fogliano

Il lago di Fogliano che fa parte del Parco Nazionale del Circeo,-www.parcocirceo.it, ospita anche quest’anno una rassegna artistica dal titolo “NaturArte.I luoghi della Musica” a cura dell’Associazione “FoglianoArte”.

Il lago di Fogliano,che è uno dei gioielli del Parco del Circeo con il suo bellissimo lungolago,l’orto Botanico,Il Museo Ornitologico e la Casina Inglese, si presenta per la sua bellezza naturale particolarmente adatto ad ospitare opere artistiche.

Le installazioni , che richiamano il tema della musica, sono collocate nello spazio antistante agli edifici, antiche case ristrutturate dei pescatori e contadini che lavoravano nella tenuta di Fogliano di proprietà dei Caetani.-www.fondazionecaetani.org

Sono opere che interagiscono con elementi naturali , per il particolare rapporto che li lega all’aria,alla luce,all’erba,alle piante.

Tra le tante belle opere: “Canone a tre voci” di Emilia Isabella con le sue possenti onde in ferro che richiamano le onde del lago, oltre che le onde sonore.

Leef peeping” di Luigi Menichelli , mette in una teca un parallelepipedo composto di foglie compattate con una vernice rossa.

“Sos.Sound of Silence” di Annalisa Lazzarotto è una sagoma umana trasparente in plexiglass che riflette i raggi del sole e il verde della vicina vegetazione.

Allontanandosi un po’, verso la darsena …un’anatra solitaria ,in una strana posizione,addossata al muro, richiama l’attenzione e intenerisce i visitatori.