lunedì 29 agosto 2011

Mostra"Padiglione Italia.Regione Lazio"



Negli spazi espositivi di Palazzo Venezia è in corso in questi giorni un'esposizione di opere di artisti italiani della Regione Lazio.


Le opere saranno esposte alla Biennale di Venezia nel padiglione dedicato alla Regione Lazio in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.


La mostra alla cui preparazione ha partecipato la Fondazione Roma-Arte-Musei, ed è stata curata dal critico Vittorio Sgarbi , presenta opere di 100 artisti laziali.


Alla base dello scalone d'ingresso un'alta piramide dell'artista Piero Fantastichini :"Monumento al Caos" accoglie il visitatore.




Alcune opere si impongono all'attenzione , tra queste la scultura "Il Mimo" di Mario De Luca che rappresenta un mnimo in azione , l'opera è fatta di borchie e maniglie che si inseriscono in una struttura in ferro.






Di Massimo Giannoni è "Interno di Borsa" : un olio su tela di circa 3 metri x 2 , con due pannelli , dove la pittura è talmente corposa da essere quasi un altorilievo , in uno prevalgono i toni caldi :gialli, marroni , rossi, nell'altro invece i toni freddi : blu , viola, grigio e nero.





Il "senza titolo" di Emanuele Diliberto consiste in un'opera di grande impatto visivo dove in acrilico su tela sono presenti dei disegni , dei graffiti , segni disordinati che prendono senso e corpo dal colore di cui sono riempiti.


La mostra resterà a Palazzo Venezia fino al 22 settembre.

domenica 21 agosto 2011

Orto Botanico di Merano

Orto Botanico di Merano La città di Merano , la seconda dell'Alto Adige, alla confluenza di importanti valli, è per i visitatori che non la conoscono una bella sorpresa..









Oltre ad un bel centro storico e ad una bellissima cattedrale , nella città esiste un Orto Botanico - il cui nome esatto è "Giardini di Castel Trauttmansdorff" - che raccoglie oltre 8O ambienti botanici con piante di tutto il mondo.
I Giardini , visitatissimi, sono una vera meraviglia : si estendono su circa 12 ettari , al centro hanno il laghetto delle ninfee e sono sovrastati dal Castello Trauttmansdorff.




I Giardini sono suddivisi in 4 aree tematiche : - Boschi del mondo (Boschi e paesaggi naturali di America e Asia) ; - Paesaggi mediterranei ; - Paesaggi originari dell'Alto Adige ; - Giardini acquatici e terrazzati.

I sensi sono sollecitati fortemente durante la visita : in alcuni ambienti i profumi e gli odori sono molto intensi , in particolare nei paesaggi mediterranei. La vista invece è inebriata dalla grande quantità di colori dei fiori , alcuni per noi del tutto sconosciuti. piante nell'Orto Botanico di Merano





Le dimensioni delle piante e dei fiori sono poi un altro aspetto che colpisce , tra i tanti : la grandezza dei fiori delle ninfee nel laghetto...bianchi e rosa emergono con forza dal verde delle larghe foglie acquatiche. Nel settore del paesaggio Nord Americano un enorme aloe e una grandissima crassula spinosa ci stupiscono.




Anche la quantità di alcune piante è un aspetto sorprendente e così rimango incantata davanti alle decine di varietà di salvia.installazione nell'Orto Botanico


I Giardini sono arricchiti,inoltre, da alcune installazioni artistiche e dalla presenza di angoli dedicati alle varie tipologie di rocce presenti nella regione , con l'indicazione delle montagne dell'Alto Adige da cui provengono















lunedì 8 agosto 2011

Pista ciclabile in Val Venosta

pista ciclabile all'arrivo a Merano Visitando l'Alto Adige e le valli di cui è composto, si ha la gradita sorpresa di scoprire come in queste zone siano ampiamente diffuse le piste ciclabili , segno della comprensione dell'importanza dei mezzi di trasporto ecosostenibili e quindi di amore e rispetto per la natura.




Le piste si possono percorrere con biglietti integrati bici-treno , portando le bici sui treni o lasciandole in qualsiasi stazione del percorso.

In Val Venosta c'è una bellissima pista ciclabile che inizia dal paese di Malles (sotto il lago di Resia) e arriva fino a Merano , proseguendo poi per Bolzano.

Prendiamo le bici nel paese di Spondigna , sotto alle montagne dell'Ortles , nel Parco Nazionale dello Stelvio -http://www.stelviopark.it/


l'AdigeCosteggiamo un torrente nel quale confluiscono gli altri che scendono dalle alte montagne circostanti , dopo poco il torrente si rivela essere l'Adige e lo vediamo man mano ingrossarsi fino ad avere il carattere di un fiume nelle vicinanze di Merano.


Passiamo per Lasa,il paese dei marmi. In questa prima parte attraversiamo estese piantagioni di mele , dovendo passare anche sotto ai getti d'acqua degli irrigatori che però......non girano e ci bagnano.


La pista poi si fa più stretta e passa dentro estesi boschi , siamo nelle cosiddette Gole di Coldrano e troviamo anche un piccolo lago.

La pista ciclabile è percorsa da decine e decine di persone di tutti i tipi : ci sono gli sportivi con abbigliamento adeguato e casco regolamentare , turisti, famiglie , ci sono city byke e mountain byke.


Alcuni tratti , pochi chilometri in verità , si deve passare sulle strade percorse da macchine e lì assisto ad una scena particolare , quasi da spavento , ma in realtà simpatica : un papà pedala con il bambino più piccolo sul seggiolino e il più grande con la sua biciclettina , ad un certo punto la sagoma di un grosso camion si staglia dietro al piccolo in bici,...fa impressione vederli venendo dall'altra parte , ma il tir con calma aspetta il momento in cui la strada si allarga per sorpassare.

affreschi in San Procolo Si passa poi per Castelbello e Naturno dove si visita la Chiesa di San Procolo che presenta affreschi dell'VIII sec. , i più antichi di area tedesca.

Nei paesi i bar sono affollati da tanti ciclisti e sicuramente la pista rappresenta una risorsa economica per i paesi della zona , cosa che vorremmo tanto che capissero anche gli amministratori della nostra provincia e della nostra regione (Latina e Lazio) .

L'arrivo a Merano ci dà grande soddisfazione!! alla fine abbiamo percorso 64 km circa e la pista e i paesaggi erano così belli che non abbiamo sentito la fatica!!!









lunedì 1 agosto 2011

Monte Secine. Monti Pizzi

stagno ai piedi delle Pietre Cernaie Monte Secine fa parte dei Monti Pizzi , un gruppo di montagne che si trovano al confinetra l'Abruzzo e il Molise e costituiscono un corridoio naturale tra il Parco d'Abruzzo e quello della Maiella, sono caratteristici anche per per la fauna , in particolare per il passaggio dell'orso.


L'escursione organizzata dal CAI di Latina - http://www.cailatina.it/- parte dalla zona chiamata Quarto del Barone, sotto il paese di Pescocostanzo.


Dopo aver attraversato la piana , che si trova a 1258 m.d'altezza, si comincia a salire dolcemente, sempre costeggiando il ruscello Vera che nasce dalla fonte Cernaia,sotto le Pietre Cernaie , caratteristiche elevazioni del gruppo del Secine.


Le Pietre Cernaie sono bellissime formazioni rocciose che si ergono alla fine di un piccolo altipiano , il profilo delle rocce richiama l'immagine di creste di animali preistorici e ai loro piedi si allarga un piccolo stagno con ninfee.
sassifraghe


Nel tragitto incontriamo la rara pianta del tasso e varie fioriture : l'orchis maculata, varie ombrellifere , l'alta genziana gialla e il fiore dell'aglio selvatico di colore rosso e un pò somigliante alla nigritella , il bel fiore presente sulle Alpi.

Man mano che ci avviciniamo alla cima, sulle rocce ci sono sassifraghe bianche , i fiori che nascono tra le fessure delle rocce.


Sulla cima del Monte Secine a 1880 metri il panorama spazia dal Molise da una parte , Monte

Amaro e la Maiella dall'altro , di fronte le cime di Pizzalto e Monte Rotella e in lontananza le cime del Parco d'Abruzzo :Monte Greco e la Meta.



Al ritorno ci fermiamo a Pescocostanzo dove vediamo la Chiesa di S.Maria del Colle che presenta

il soffitto e l'organo lavorato a cassettoni lignei ricoperti di oro zecchino.

Una delle nostre guide ci spiega come nel paese, nell'Alto Medioevo si erano stanziati gruppi di longobardi , portandovi la lavorazione dell'oro e del tombolo , da allora rimaste come lavorazioni artigianali di pregio del paese.