lunedì 31 dicembre 2012

Mostra di Dino Catalano a Sabaudia

Presso il Palazzo Comunale di Sabaudia, Dino Catalano, l’artista che nella città pontina risiede,espone una raccolta delle sue opere.

Quadri realizzati qualche anno fa più ed opere recenti sono esposte nel bello spazio espositivo del Comune e fanno bella mostra di sé dalle vetrate, dove una festa di colori accoglie i visitatori.

La mostra intitolata infatti “L’elegia del colore” coglie l’aspetto più significativo dell’arte di Dino Catalano dove è il colore che definisce la forma, esprime le emozioni ed esalta i paesaggi.
Nella mostra i quadri sono raccolti in nuclei tematici e così la serie dei nudi, quella delle città, quella dei volti e quella dei paesaggi si alternano sulle tavole.

Nel quadro,senza titolo, del 2009, tastiere di pianoforte, porte, cornici e case sono curve come lo spazio del cielo solcato da segni spessi di colore azzurro.
Nell’opera nessuna linea mantiene la retta e la curva domina in un universo smosso e affollato dove gli elementi si accalcano e confondono in un’affascinante centrifuga.

E’ un mondo di immagini ed emozioni dove le cose perdono la loro essenza per unirsi ad un io indistinto che afferma la sua vitalità.

La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio ed è una bella occasione per conoscere l’opera di Dino Catalano e la città di Sabaudia.

mercoledì 19 dicembre 2012

Monte Gemma tra nuvole e sole

Il Monte Gemma(1457m) nei Lepini Orientali è la terza cima più alta del gruppo, il versante sud da Maenza è meno frequentato rispetto al versante nord , ma più affascinante per le splendide visuali e i panorami mozzafiato.

Anche la morfologia del terreno è diversa quanto è boscoso il versante nord , tanto è aspro e brullo il versante sud, più ripida anche la salita e maggiore il dislivello.

Si prende la strada per Monte Acuto dalla via Carpinetana e arrivati al grande Fontanile si trova l'inizio del sentiero. Dal fontanile, a 755 m.,si sale piegando a sinistra e percorrendo un lungo tratto fino ad arrivare alla sella a Nord del Monte Sentinella.

Da qui il panorama comincia ad essere interessante perché la Catena del Semprevisa si staglia di fronte, incorniciata dalle nuvole che salgono e scendono rivelando d'improvviso le cime più conosciute.

Si sale per un pendio ripido e sassoso fino e per tutta la salita in direzione ovest la punta acuta del Monte Cacume fa capolino dalle nuvole.

La salita dal versante sud del Gemma è quella che meglio permette di osservare il fantastico gioco delle nuvole che con moti incessanti si diradano e si addensano creando fantastici panorami ed esponendo chi sale ad un sole caldo oppure al freddo e all'umidità delle nuvole che li circondano.

Allo stesso modo la cima del Cacume appare e scompare creando molteplici forme.

Dopo una ripida salita,si arriva infine alla cima vicino la quale c'è un inghiottitoio da cui è bene tenersi lontani specie quando c’è neve.Sotto la cima è stata posta una grande croce, se si scende con un anello si costeggia un ampio dirupo roccioso,suggestivo alla vista quando, percorrendo la cresta in direzione sud-est, ci si gira

Siamo ormai avvolti dalla nebbia e le persone camminano in fila indiana , scomparendo nella nebbia dopo una ventina di metri.

Il punto di arrivo è la Chiesetta di San Luca che rappresenta un pregevole esempio di architettura con forme miste dove il portale e le finestre ogivali si affacciano su una rude struttura in pietra, semplice ed essenziale con le piccole torrette che incorniciano la facciata.

Una Lapide sulla parete ricorda il restauro del "Santuario di San Luca" e la sua riapertura al culto nel 1984.



mercoledì 12 dicembre 2012

Mura Poligonali sopra Valvisciolo

Al di sopra dell'Abbazia di Valvisciolo,l'antica abbazia cistercense, alle pendici dei Lepini, nel Comune di Sermoneta, ci sono delle mura poligonali ben visibili.

Si percorre un sentiero che sale proprio dall'Abbazia, usato dai monaci per la coltivazione dei terreni circostanti, per poi inerpicarsi su un ripido sentiero, a tratti più aperto per il taglio del legname, e si arriva ben in vista delle mura.

Siamo sul lato del Monte Corbolino e più in basso di questa zona era situato l'antico sito archeologico di Caracupa.
In queste zone tra il 1901 e il 1902 furono effettuati degli scavi e fu portata alla luce una necropoli con 80 tombe con corredo funerario , con materiale di pregevole fattura.-www.sermoneta.net/dintorni.html-

Mura poligonali sono ben visibili già all'inizio del sentiero che ad un certo punto arriva su un piazzale dove
è stata messa una grande croce, proprio sullo sperone roccioso al di sopra dell'Abbazia di Valvisciolo.
Da quì si spazia con la vista sui paesi posti sui monti circostanti e su tutta la pianura pontina.

Ed ecco quindi a destra molto suggestivo il paese di Norma arroccato sulla roccia,
a sinistra invece il profilo di Sermoneta dove spicca la mole del castello,riconoscibile in un angolo in lontananza il naso della Maga Circe ,il Picco Circe del Monte Circeo.
Nella pianura proprio sotto Valvisciolo si riconoscono bene la torre di Ninfa e i laghi dell'Oasi di Ninfa e Pantanelle.

Il vento gelido di questi giorni di dicembre taglia il viso e la sosta si fa più breve ,si prosegue quindi sul sentiero immergendosi nella fitta vegetazione che un pò protegge dal freddo.

La visione dei resti di queste mura poligonali davanti ai quali si arriva poco dopo incuriosisce e stupisce,i massi richiamano alla mente le più grandi mura ciclopiche dell'antica Norba e confermano il fatto che siamo in un territorio ricco di testimonianze storiche con ancora diversi luoghi da scoprire e spiegare più approfonditamente.



mercoledì 5 dicembre 2012

"Biennale di Arte Contemporanea. 80 artisti per 80 anni"

Biennale di Arte Contemporanea. 80 artisti per 80 anni” è il titolo della mostra organizzata dall’Associazione SOLIDARTEwww.latinasolidarte.it - (solidarietà nell’arte solidarietà con arte) nei locali dell’officina L.U.C.E. in Via Umberto I°.

A due passi dagli storici palazzi di Latina, la mostra, che prevede un premio intitolato all’artista scomparso Sergio Ban, viene organizzata, per la seconda edizione, in occasione dell’anniversario della Fondazione della città .

L’esposizione vede un grande coinvolgimento di artisti conosciuti e affermati e di giovani talenti.
Ogni artista espone 32 tavolette di piccolo formato e sei di queste verranno poi scambiate con altri partecipanti.

E così un colorato caleidoscopio di forme e colori anima i locali dell’ex officina che, con le sue stesse nude pareti, dove si individuano le tracce degli attrezzi da lavoro, contribuisce all’idea di contemporaneità che trasuda dalle piccole tavolozze.

Aspetti e frammenti dell’architettura razionalista, che caratterizza gli edifici di fondazione della città, insieme a composizioni di diverso genere: decorative, astratte, fotografiche e figurative, colorano e animano il vasto pavimento dell’officina.

Uniche nella loro individualità, ma in relazione sinergica l’una con l’altra, formano una sorprendente varietà di immagini e colori.

Una bella mostra, aperta fino al 29 dicembre, che merita di essere vista