lunedì 9 dicembre 2013

Sentieri del Lago di Albano


Lungo il Lago di Albano si snodano diversi sentieri, i più conosciuti dei quali sono il cosiddetto "sentiero alto" e l'altro che corre in basso con inizio dal versante orientale. Altri sentieri poi salgono e vanno a congiungere entrambi, permettendo di fare una lunga escursione che dà modo di godere dei bellissimi scorci sul Lago e sul paese di Castel Gandolfo che domina il bordo del Lago,soprattutto con la mole imponente del Palazzo del Papa.

Il bacino lacustre occupa uno dei tre crateri  dell'antico vulcano Laziale ,presente ed attivo nel territorio nell'epoca dell'Era Quaternaria.

La ricca vegetazione è  fatta di bosco misto di querce: roverelle e cerri e poi tigli e molto numerosi i castagni.
Camminando infatti si calpestano numerosi ricci di castagne, mentre alzando lo sguardo da più punti i bagliori delle acque del lago colpiscono lo sguardo.

Il lago è ricco di testimonianze storiche, visibili in più punti sono le canalizzazioni in "opus reticulatum" che mostrano gli imponenti lavori di canalizzazione delle acque del lago compiute dai Romani per la costruzione del famoso "emissario" ,costruito nel 397 a.C. per abbassare il livello delle acque ed evitarne lo straripamento.

Alla storia del Novecento,invece,risalgono i piloni che sorgono sulla spiaggia antistante il lungo Lago a cui si arriva dal paese di Albano.

Nelle Olimpiadi del 1960, che si svolsero a Roma, sulle acque del Lago di Albano si svolsero le gare olimpiche di canottaggio e i piloni sostenevano il pontile di attracco.Da allora le acque del lago si sono molto abbassate tanto che sia negli anni 60 che negli anni '70 il sentiero che corre in basso lambiva le acque, mentre ora lo sovrasta di parecchi metri.

Lungo il sentiero alto,nei pressi del Convento di Palazzolo, si aprono numerose cavità, delle grotte di una certa profondità, in gran parte scavate artificialmente e che nell'Ottocento sembra fossero il ricovero di briganti,il più famoso dei quali fu il brigante Gasbarrone,nativo di Sonnino e chiamato il "re dei monti" perchè nelle sue razzie spaziava dai Monti Ausoni ai Lepini ,ai Simbruini fino alle località più vicine a Roma come i Pratoni del Vivaro.


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