venerdì 29 agosto 2014

Corno Bianco e Corno Nero.Val di Fiemme

Nelle Dolomiti della Val di Fiemme,  tra le tante affascinanti cime che si possono raggiungere , ce ne sono due assolutamente particolari per le loro caratteristiche.
Sono dette  Cime Gemelle e sono il Corno Bianco e il Corno Nero, si trovano l'una di fronte all'altra ed il loro nome  definisce la  loro principale caratteristica : il colore .

 Il Corno Bianco infatti è composto di roccia di dolomia del Serla bianca ed è infatti bianco. Il Corno Nero invece è fatto di porfido quarzifero grigio e rosso ed è scuro alla vista.

Le due cime si raggiungono dalla Val di Fiemme, attraverso il Passo di Lavazé fino al Passo Oclini, oppure dall'altro versante, quello di Bolzano attraverso la Val d'Ega.

Dal Passo Oclini 1989 mt avviene la salita ad ambedue le cime.E' la fine di luglio e il sentiero segnato che sale in direzione nord al Corno Bianco, Weisshorn in tedesco, è molto frequentato.
La salita non è impegnativa in quanto il dislivello è moderato, la vetta è infatti a  2317 mt.
 La parte finale del sentiero presenta qualche difficoltà  per i balzi di roccia e il pietrisco un pò sdrucciolevole. Persone di tutte le età arrivano in cima, tra questi diversi bambini e la piccola cresta che porta alla croce di vetta è affollata.

Il paesaggio che si vede è affascinante oltre al "dirimpettaio" Corno Nero, si notano tutte le principali catene Lagorai,Latemar  e Catinaccio.
Riscendiamo facilmente per  salire al Corno Nero. Il sentiero passa dietro l'abergo del Passo.Mi sorprende vedere quanto poco sia frequentato, ma dopo poco  ne capisco la ragione.
La salita è ripida,l'ambiente severo , roccia a strati scura e rossastra, ma man mano che si sale il panorama si presenta sempre più bello , fino alla croce di vetta adagiata in un leggero pianoro.

E' bello! La vista spazia e l'aria fredda  sferza il viso.  La vetta è a 2439 mt., l'ambiente severo di alta montagna è silenzioso, nessuna voce  interrompe  il rumore del vento e il panino acquista il sapore  della soddisfazione. Non è difficile fare 720 metri di dislivello in tutto, ma è assolutamente eccezionale salire, ridiscendere e risalire due vette una dopo l'altra.
Le due" cime gemelle" si  guardano silenziose  e impassibili con i loro colori contrapposti, regalando particolari emozioni a chi le scala entrambe.



mercoledì 20 agosto 2014

Dosso Dossi.Mostra al Castello del Buonconsiglio

Nelle magnifiche sale del Castello del Buonconsiglio di Trento è visitabile,con biglietto compreso in quello dell'ingresso al Castello, la mostra di opere di Dosso Dossi, il pittore rinascimentale definito "l'eccentrico del Rinascimento" per la particolarità e originalità della sua opera.

Il pittore che visse e lavorò per gran parte della sua vita alla corte degli Estensi a Ferrara, fu chiamato nel 1531 a Trento dal principe vescovo Bernardo Cles.
 Insieme al fratello Battista fu incaricato di affrescare alcune sale  del "Magno Palazzo" del Castello del Buonconsiglio.

Le opere esposte provengono da diversi dei più importanti musei italiani con alcune opere famose come  la cosiddetta "Bambocciata" degli Uffizi o il "Giove pittore di farfalle".
Insieme alle opere di Dosso Dossi  sono esposti alcuni quadri e disegni di importanti pittori italiani che influenzarono il lavoro artistico del pittore. Così sono presenti il Disegno per l'Adamo di Michelangelo,il Suonatore di flauto di Giorgione e il "ritratto del Cavaliere di Malta" di Tiziano.

Le sale affrescate da Dosso e Battista Dossi sono nel Palazzo Magno, si possono vedere i putti della Sala del Camin Nero,le favole di Esopo nella Stua della Famea,i sapienti e le divinità antiche nella prima sala del Palazzo Magno.

E' un'occasione bellissima di vedere i  capolavori di Dosso Dossi riuniti insieme e presenti nella sale da lui affrescate.
L'esposizione rimarrà al Castello del Buonconsiglio fino al 2 novembre.



lunedì 11 agosto 2014

Lestra Cocuzza "Sentiero della Memoria"

All'interno del Parco Nazionale del Circeo -www.parcocirceo.it- la strada detta "litoranea" congiunge il territorio di Latina,a partire dal borgo di Villa Fogliano, al territorio di Sabaudia per finire sotto al Promontorio del Circeo, nel comune di San Felice Circeo.

La strada  costeggia,da un certo punto, la Foresta Demaniale del Circeo,quello che è stato conservato  della grande foresta planiziaria che copriva tutto il territorio della pianura pontina.

Da questa strada entrano, all'interno della foresta,dei sentieri che permettono di fare lunghe passeggiate e attraversare quasi tutto il bosco.
Uno di questo è  "Il sentiero della memoria"  vicino alla Migliara 53, in prossimità della città di Sabaudia.
La località è la cosiddetta Lestra Cocuzza ed il sentiero porta  ad una zona di grande bellezza ed interesse.

Si arriva in un vasto prato che fronteggia una costruzione  semplice e affascinante nello stesso tempo. Un prato verde la circonda  con posizionate all'interno aiuole fiorite,un cannucceto, delle palme.

La costruzione è l'antica scuola creata da Giovanni Cena e Angelo Celli che iniziarono un'opera di educazione per le popolazioni  dell'Agro Romano e delle Paludi Pontine,creando delle Scuole per i  Contadini delle paludi.

Vivevano infatti nelle paludi, nelle capanne chiamate "lestre", famiglie di contadini che venivano a svolgere umili lavori e lavoro stagionali, spostandosi dagli insediamenti delle vicine montagne Lepini e Ausoni.

Giovanni Cena e Angelo Celli,cui si affiancò poi anche la scrittrice Sibilla Aleramo,colpiti dall'abbandono e dalla miseria in cui vivevano i contadini dell'Agro romano e delle Paludi Pontine , decisero di porre tutto il loro impegno per riscattare queste persone dall'ignoranza e dalla miseria. Crearono così delle scuole che, come indicano i cartelloni del "sentiero della memoria", IN UN PRIMO MOMENTO FURONO DEI CARRETTI AMBULANTI, poi furono posizionate in fienili o all'aperto per poi essere oggetto di apposite  costruzioni, come quella bellissima della Lestra  Cocuzza,costruita nel 1927.
Quì è ospitato  il " Centro di Documentazione sull'Istruzione Scolastica e sull'opera sanitaria delle Paludi Pontine.C.Ortese".
Questo luogo, visitabile  secondo appositi orari, è uno dei fiori all'occhiello delle tante bellezze paesaggistiche e testimonianze storiche comprese nel territorio del Parco Nazionale del Circeo.  
uesti due intelletuali, a cui si affiancò anche la scrittrice Sibilla Aleramo,