mercoledì 21 dicembre 2016

Castro dei Volsci:Chiesa di San Nicola e Monumento alla "Mamma Ciociara"



Castro dei Volsci si affaccia sulla valle del fiume Sacco e sui Monti Ausoni che lo circondano,"il balcone" della Ciociaria presenta tante testimonianze  storiche e artistiche che attraversano i secoli e fanno di questo paese un luogo speciale.
Appena entrati nel paese  attraverso Porta della Valle si è colpiti  dall'aspetto medioevale delle case e delle vie strette,ripide e tortuose che portano i visitatori nella parte più alta del paese.
 Il Municipio con la piazza antistante permette una spettacolare vista sui Monti Ausoni. Da qui si sale ancora attraversando la Porta dell'Orologio,sovrastata dalla Torre omonima, arrivando infine alla Chiesa principale di Castro dei Volsci :La Chiesa di S.Oliva.
  
Siamo nella parte più alta dove sui resti di antichi torrioni appartenenti alla Rocca di S.Pietro,della potente famiglia Colonna,è stato realizzato un piazzale dove si ergono il Monumento alla Pace e il famoso Monumento alla Mamma Ciociara. Qui,sul marmo,  sono incise tre lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana, la lettura  di queste lettere, in questa cornice particolare, circondati dal cielo e i monti, risulta decisamente emozionante.


Fuori dalla cinta di mura la Chiesa di San Nicola rappresenta un altro tesoro artistico.Sono presenti: un ciclo di affreschi del XII sec., in parte visibili, una grande rappresentazione di San Cristoforo e la Statua della Madonna del Carmine,spostata dalla antica chiesetta di San Tamaro che è risultata lesionata dal terremoto dell'ottobre scorso.

Le competenti guide della Pro Loco di Castro dei Volsci fanno notare la presenza di alcuni segni particolari sulle pareti: il nodo di Salomone e la Croce inserita nel quadrato segni tipici dell'Ordine dei Templari...e così anche qui l'affascinante storia dei Templari aggiunge interesse ai luoghi.

venerdì 9 dicembre 2016

Parco di Gianola e Monte di Scauri.passeggiata autunnale


Tutta la costa della provincia di Latina,oltre ad essere paesaggisticamente bellissima, è ricca di testimonianze storiche,archeologiche ed artistiche.
Da Sperlonga a Gaeta e a Formia il Parco Regionale Riviera d'Ulisse  www.parcorivieradiulisse.it tutela e valorizza tutta la zona.
Nella parte meridionale il Parco di Gianola e Monte di Scauri costituisce uno dei punti di maggiore interesse. L'area sorge tra i comuni di Formia e Minturno.
 Il promontorio collinare detto "monte di Scauri" è stato così tutelato dall'antropizzazione,molto forte in tutta l'area circostante, e permette di percorrere sentieri che attraversano una ricchissima flora mediterranea.
 Cespugli di lentisco,fillirea e mirto si intrecciano con le foglie,qui davvero grandi, dello smilax aspera. In questo periodo autunnale il mirto presenta delle belle bacche scure,se si spezza una delle tipiche foglioline a punta il profumo del mirto pervade le narici. I cespugli di "ampelodesmo",detto anche "stramma", sono diffusi in tutta l'area.
La lavorazione della  stramma era una caratteristica di tutte le popolazioni del sud della provincia.Veniva infatti lavorata ed usata per la realizzazione di cestini e contenitori, che venivano poi venduti,fino a pochi anni fa, nei negozi che si aprono lungo la vicina Via Appia.


 I sentieri si avvicinano spesso alla costa rocciosa. Nelle giornate di sole la bellezza dei raggi del sole che colpisce l'azzurro del mare insieme al verde brillante della macchia mediterranea costituisco un insieme irresistibile.
Nei sentieri interni poi si incontrano  bellissimi esemplari di sughere,mentre nel versante sud occidentale ci si imbatte in grandi pini d'Aleppo.

Ma la bellezza del Parco di Gianola non si limita alla vegetazione e alla grande biodiversità ivi presente, ma numerose numerose testimonianze storico-archeologiche impreziosiscono la zona ,in particolare lungo la linea di costa. A partire dal "Porto Cofaniello" al cosiddetto "Porticciolo Romano" fino ai resti della Villa di Mamurra.

giovedì 24 novembre 2016

Museo Archeologico di Frosinone

Nel centro della città di Frosinone, nella parte alta e più antica della città, un piccolo ma interessante Museo Archeologico abbellisce la visita della parte antica di Frosinone.
Tra i vicoli stretti e belle antiche Chiese del centro  si trova  questo Museo che  presenta molti reperti ritrovati nel territorio e appartenenti alle antiche civiltà del Lazio che erano stanziate in queste zone.


Il Museo è diviso in tre sezioni: Preistoria e Protostoria; Età Arcaica ed Età Romana.
I reperti preistorici sono appartenenti al Paleolitico e all'Età del ferro punte di frecce,oggetti domestici e vasellame.
I reperti appartenenti all'Età Arcaica illustrano in interessanti pannelli il popolo dei Volsci,l'antica civiltà appenninica che occupò questo territorio, entrando in contatto con Roma durante il periodo della sua espansione nel Lazio. Per noi visitatori, provenienti da Latina, i Volsci sono il popolo più conosciuto perché i più importanti centri della provincia di Latina sono appartenenti al popolo dei Volsci.
 I Volsci sono la civiltà preromana del Lazio meno studiata e che ancora riserva margini per interessanti approfondimenti.
 I reperti sono appartenenti alla civiltà dei Volsci,degli Ernici e degli Etruschi. Uno dei pezzi più interessanti di questa sezione è l'Antefissa Valle che raffigura una testa femminile,probabilmente facente parte della decorazione in terracotta del tetto di un tempio con le caratteristiche formali tipiche dell'Etruria,databile alla fine del VI sec.
La sezione romana presenta un'interessantissima collezione di monete romane.Sono ben collocate in grandi dischi in plexiglass girabili che permettono di vedere e leggere su entrambi i lati i particolari iconografici e le scritte presenti sulle varie monete. E così la storia di Roma passa sotto gli occhi con una carrellata che va dall'epoca repubblicana fino a quella del Tardo Impero.


martedì 4 ottobre 2016

MMM RIPA.Brunico

Il Castello di Brunico fu fatto costruire dal vescovo di Bressanone nella seconda metà del XIII sec. per proteggere i possedimenti della Val Pusteria.
 Successivamente ampliato è attualmente proprietà della  città di Brunico ed è sede dell'MMM RIPA una delle cinque strutture del Messner Mountain Museum.

Il Castello possiede delle caratteristiche che lo rendono di per sé affascinante con le alti torre merlate ed il cortile con svariati stemmi ed effigi che richiamano l'uso del castello e la sua funzione nei secoli passati.

Gli ambienti del castello sono stati adibiti a Museo della Montagna e delle genti di Montagna con settori dedicati a vari territori di montagna sparsi sulla Terra e soprattutto dedicati alle genti che li hanno abitati.

Così si incontrano i popoli "nomadi" delle montagne in  Tibet,Medio Oriente,Mongolia.
Nel sotterraneo il primo settore è dedicato al territorio dell'Alto Adige e poi  oggetti e ricostruzioni di ambienti relativi ai popoli africani e oceanici.

 A seguire nei vari piani del castello si possono osservare oggetti degli usi e della cultura dei popoli del Caucaso dei Monti Tatra,delle Alpi,dei popoli delle Ande,del Karakorum,dell'Himalaya.

C'è poi il piano dedicato alle religioni di questi popoli,all'architettura di montagna e alle armi. Il Museo presenta una grande varietà di testimonianze da oggetti e fotografie fino alla ricostruzione delle tende e grotte utilizzate da questi popoli.

Una grande statua del Budda nella posizione del fiore di loto accoglie i visitatori poco dopo l'ingresso,mentre nel grande cortile interno una splendida statua del Budda dormiente avvicina i visitatori all'atmosfera di stupore,conoscenza e fascino che tutti gli ambienti del Museo trasmettono.  

lunedì 19 settembre 2016

Villa Contarini.Piazzola sul Brenta

Villa Contarini
Più a nord di Padova ma sempre lungo il fiume Brenta, un'altra spettacolare Villa arricchisce la bellezza e la ricchezza artistica di questa parte del Veneto.

Sala delle Conchiglie di Villa Contarini
Siamo a Piazzola sul Brenta e la Villa è Villa Contarini, la sua grandiosa facciata è la quinta di una serie di importati concerti che si svolgono d'estate,un po' la continuazione di quella "vocazione musicale" per cui la Villa si caratterizzò nel corso dei secoli.

La Villa,che sorgeva sui resti di un castello del Mille,fu fino al '600 una dimora rurale. Ma a metà del Seicento Marco Contarini,Procuratore di San Marco, ampliò e arricchì l'edificio fino a renderlo lo spettacolare palazzo che ancora oggi possiamo ammirare.

Il susseguirsi prospettico delle sale del piano terra,interagisce con i fantasiosi e ricchi affreschi realizzati dall'artista Michele Primon. Tra le tante sale colpisce la Sala dei Giganti che,ad imitazione di quella di Palazzo The a Mantova,rappresenta i giganteschi Titani, del mito greco, con le figure che arrivano fino al livello del pavimento.

Nel piano superiore tra le stanze meravigliosamente affrescate da vari artisti,  del periodo dei miglioramenti Ottocenteschi, spicca   la Sala della Musica   che si completa con la sala soprastante detta della "chitarra rovesciata". Nella Sala c'erano gli orchestrali la cui musica veniva amplificata dalla stanza superiore fatta a forma della cassa armonica di una chitarra,quindi la musica fluiva dall'apertura centrale verso l'Auditorio posto al piano terra.

Parco di Villa Contarini
Un'altra spettacolare stanza è quella delle "conchiglie" a piano terra. Un grande salone è interamente rivestito di conchiglie di tutte le fogge e misure,qui le conchiglie danno vita a una grande  varietà di raffigurazioni....uno spettacolo mai visto e stupefacente.

Un grande,interessante e ricco  parco con lago,canali,animali,orto botanico e piante centenarie completa la visita della Villa,attualmente gestita  dalla Regione Veneto. Una visita da non perdere.....!!!


lunedì 5 settembre 2016

Labirinto di Villa Pisani

Lago di Villa Pisani
Il labirinto è da sempre uno dei luoghi più evocativi e simbolici che esistano. Alla sua esistenza è legato gran parte del fascino dei miti legati alla civiltà cretese:Il mito del Minotauro e quello del filo di Arianna.

Grazie a questi antichi miti , che il labirinto suscita interesse e inquietudine,attrae e affascina allo stesso tempo.

Così quando ho la possibilità di visitarne uno reale, fatto di siepi e con una storia antica alle spalle, non mi tiro indietro.

In Italia ne esistono diversi, ma il più antico e storico,sembra che vi si perse lo stesso Napoleone, è quello di Villa Pisani a Stra, sulla Riviera del Brenta, a pochi chilometri da Padova.

La Riviera del Brenta è uno dei luoghi più affascinanti del Veneto, qui ci sono infatti, disseminate lungo il  fiume Brenta, molte delle famose Ville Venete, Villa Pisani è una di queste.

Orangerie di Villa Pisani
Visito la Villa in un caldo pomeriggio di luglio, la Villa e il suo giardino si rivelano inaspettatamente bellissimi.
La villa  è ricca di pregevoli opere d'arte e incantevoli affreschi,in queste stanze furono ospitati personaggi illustri dogi, re e imperatori.

Nel grande Parco retrostante altri luoghi spettacolari :Il  lago che si allunga nel giardino e si conclude con  un'architettonica scenografia, l'Orangerie: un orto pieno di piante di aranci e agrumi coltivati in grandi vasi, l'Esedra , Il Coffee House e  Il Labirinto.

Entro nel labirinto e poco dopo,insieme a diverse persone, mi rendo conto di non riuscire ad arrivare alla torretta centrale...mi sono persa. Ci soccorre un turista che dall'alto della torretta ci indica la strada.
Come in seguito mi dirà una guida, questo è un vero labirinto, esiste un solo tracciato che permette di arrivare alla torretta attraversando i nove cerchi concentrici ed uscirne.
Il Labirinto fu progettato nel 1720 da Girolamo Frigimelica,le siepi sono di bosso che sostituirono
Labirinto di Villa Pisani
 gli originali carpini nel 1929, dopo la gelata che li distrusse. 


giovedì 7 luglio 2016

Museo Duilio Cambellotti.Latina

Nei giorni 5 e 6 luglio del 2016 c'è stata la Festa dei Musei  che ha permesso la visita di vari  musei di Latina,
Museo Cambellotti
Il Museo Civico Duilio Cambellotti di Latina è situato al centro della città nello storico palazzo dell'ex Opera Balilla in Piazza San Marco.- www.museocivicoduiliocambellottilatina.it

Durante i due giorni è stato possibile ammirare le opere di Duilio Cambellotti,l'artista romano che ha legato strettamente la sua opera artistica con il territorio pontino.
Numerose sono le opere presenti a Latina e in altre città vicine, che testimoniano,insieme alle riflessioni e osservazioni contenute nei suoi scritti autografi, l'amore per queste terre,da lui stesso considerate, belle e selvagge. La più famosa di queste opere è il grande affresco "La Redenzione delle Terre Pontine" ,realizzato per il salone della Prefettura di Latina nel 1934 . Nel Museo Cambellotti sono contenuti i cartelli preparatori e numerosi studi e schizzi relativi a questa grande raffigurazione.
Nella sala principale si trovano le sculture:Il Buttero,Le Vacche Aratrici, Il Vomere e la scultura la Pace.
Nelle Sale tematiche si possono poi ammirare i lavori preparatori per il Monumento ai Caduti di Terracina, per quello di Borgo Hermada e per il Monumento ai Caduti di Priverno.
Vi sono poi i rilievi in gesso con l'Allegoria della Giustizia,da collocare nel tribunale dell'allora Littoria,oltre i grandi cartoni delle vetrate con la Madonna in trono e gli Angeli.
La Fonte della Palude -1912- e il Buttero del 1918 testimoniano gli inizi del suo rapporto con queste terre di cui così parlava l'artista :  
"Mezzo secolo fa l'espressione di Agro o Campagna significava per i più squallore,dolore,febbre.Per chi dotato di spirito evocatore,di senso d'arte,di cultura,per il poeta e l'artista, era luogo di sogno,di tragedia,di atmosfera eroica." :
Nel Museo sono presenti anche le raccolte di raffigurazioni realizzate per vari edizioni di libri come Le Favole di Trilussa o Gli usi e Costumi della Campagna Romana ed altre illustrazioni per Riviste e Pubblicazioni.
Un Museo completo che permette di incontrare e conoscere un artista che affascinerà e stupirà.

All'ingresso del Museo la foto dell'artista è accompagnata dalle sue riflessioni che testimoniano la sincerità e profondità della sua ispirazione artistica: "Una sincera ispirazione della natura dei fatti umani e la ricerca in ogni opera di un contenuto espressivo che dicesse del buono,del nuovo e dell'utile e parlasse chiaro per la parte migliore del pubblico,il popolo:questo è quanto ha sorretto e governato il mio operare per più di quaranta anni." 

giovedì 23 giugno 2016

Eucalipto Centenario nel Borgo di Fogliano - Parco del Circeo



Eucalipto centenario
All'interno del Parco Nazionale del Circeo www.parcocirceo.it -, il borgo di Fogliano con il lago, costituisce uno degli ambienti più caratteristici,non solo per la bellezza  del Lago di Fogliano,il primo dei quattro laghi costieri,ma anche per le testimonianze storiche presenti che legano quest'ambiente alla storica proprietà della famiglia Caetani,una delle più importanti casate feudali del Lazio.

Così la famosa Casina Inglese,l'Orto Botanico con la villa annessa,come poi il Procoio e gli edifici dei pescatori e allevatori che sono presenti nel Borgo,attualmente sede di Istituti di Ricerca e Musei Naturalistici,  costituiscono un Ambiente di grande fascino e bellezza.
Procoio all'interno del Borgo di Fogliano

Canale al margine del Borgo di Fogliano
All'inizio di un sentiero che si trova  al  margine del borgo e del bosco, c'è una meraviglia della natura, un albero ultracentenario, è un bellissimo esemplare di Eucalipto uno degli alberi più caratteristici dell'Agro Pontino, piantati in gran numero nella Pianura Pontina dopo la Bonifica Integrale, questi alberi avevano la funzione di Fasce Frangivento e la capacità di assorbire grandi quantità di acqua grazie alle caratteristiche del loro apparato radicale.
 Attualmente la manutenzione di questi alberi e delle Fasce Frangivento è affidata al Consorzio di Bonifica, che nel suo sito - www.bonifica-agropontino.it - così ricostruisce la storia di queste alberature:  

"La realizzazione della rete di alberature frangivento nell’Agro Pontino ebbe inizio nel 1937 subito dopo il completamento della bonifica idraulica, che aveva permesso il recupero all’uso Agricolo di circa 55.000 ha di terreno, ed aveva il duplice compito di proteggere le colture agricole dall’azione dei venti e di assicurare sufficiente materiale legnoso come combustibile.
Le specie impiegate furono il Pino domestico, il Pioppo, la  Robinia, il Pino insigne, il Cipresso e, soprattutto, alcune specie di Eucalipti che garantivano una notevole capacità pollonifera, un rapido accrescimento ed un elevata resistenza ai parassiti ed alla salinità dei terreni, nonché per la flessuosità del tronco e dei rami che rendono tale specie particolarmente idonea alla costituzione delle fasce frangivento nelle zone litoranee."

Gli alberi centenari, detti "i patriarchi" sono protetti da una legislazione nazionale e regionale che prevede anche la loro catalogazione,da effettuarsi a livello del territorio comunale.

All'inizio di questo sentiero che arriva a ridosso del canale Rio Martino c'è una piccola zona pic-nic e sul sentiero passano ciclisti,famiglie e molte persone per fare semplici passeggiate al fresco degli alberi.Per tutti il grande eucalipto è fonte di ammirazione e gioia.

giovedì 2 giugno 2016

PARCO della RIMEMBRANZA di Terracina.Giornata Oasi WWF



Parco della Rimembranza
La Giornata delle Oasi del WWF 2016 del 29 maggio si è svolta presso il Parco della Rimembranza di Terracina.
 La giornata delle Oasi viene svolta ogni anno dal WWF presso le Oasi ,luoghi naturali di particolare pregio e bellezza ambientale e paesaggistica,create o ripristinate dall'Associazione WWF -www.wwf.it
All'interno della città di Terracina, a ridosso del centro moderno della città, vicino al centro storico ed alla cattedrale di S.Cesareo,si trova il Parco della Rimembranza,www.comune.terracina.lt   un parco voluto dall'amministrazione della città nel primo dopoguerra,per ricordare i 141 cittadini di Terracina morti durante il conflitto e sepolti lontano.

Il loro nome è inciso su una pietra del basolato della Via Appia,che attraversava la città e tolta per l'occasione.  
Vicino all'ingresso sono presenti due terrazze, su una delle quali è visibile il

Il Parco della Rimembranza è stato  tolto dall'abbandono e dal degrado in cui ha versato per decenni grazie all'opera di molti cittadini  volontari e dei membri dell'Associazione del WWF.
Parco della Rimembranza

Un parco botanico di particolare interesse è stato realizzato nelle aiuole e lungo i vialetti che,su vari livelli,percorrono il Parco.

Pannelli didattici illustrano molte delle specie vegetali presenti e all'interno del Parco della Rimembranza è anche presente un "giardino delle farfalle".

Da ciascuno dei vari livelli è presente una terrazza panoramica da cui godere una bellissima vista sulla città,il mare, il Circeo e le isole Pontine.
E' possibile visitare gratuitamente il Parco la domenica mattina e pomeriggio ed il sabato pomeriggio.

martedì 3 maggio 2016

"I Macchiaioli.Le Collezioni svelate" Chiostro del Bramante

Presso il Chiostro del Bramante è in corso la mostra "I Macchiaioli.Le collezioni svelate".
 Periodicamente nella città di Roma viene reso omaggio a questo movimento artistico considerato il più importante dell'800 e che annovera opere e artisti italiani di spessore e fama europei.
Il termine macchiaioli deriva dalla particolare tecnica "a macchia" da loro utilizzata,fondata tutta sulla capacità del colore di definire l'immagine, senza l'utilizzo di linee di contorno precise.
 Anche i soggetti dei quadri segnano una svolta decisa in quanto la realtà quotidiana,anche più umile,diventa la protagonista e così vengono rappresentati gli aspetti della vita rurale con i contadini e  le campagne,oppure aspetti della vita quotidiana delle classi borghesi.

La mostra che si è aperta il 16 marzo sarà visitabile fino al 4 settembre 2016 e presenta circa 110 opere tra le più importanti provenienti da collezioni private. La mostra è divisa in 9 sezioni dedicate ai vari collezionisti e con titoli che mettono in evidenza alcuni aspetti particolari dell'arte dei Macchiaioli.

Tra le tante affascinanti opere che si potranno vedere si trovano : Il Ponte Vecchio di T.Signorini, Il giubbetto rosso di F.Zandomeneghi,Marcatura dei cavalli in maremma e Ciociare di G.Fattori,Cucitrci di camicie rosse di O.Borrani.

La mostra sui Macchiaioli è un'occasione  per immergersi nel clima di fermento culturale e politico dell'Italia dell'800 ,nei decenni che videro la costruzione dell'indipendenza e unità della nazione,tra le guerre risorgimentali e i decenni post-uni tari.

La pittura dei macchiaioli  affascina anche i visitatori meno esperti che  potranno  essere colpiti dal lirismo e dalla delicatezza dei paesaggi e delle raffigurazioni  degli uomini.

martedì 19 aprile 2016

Da Frascati a Tuscolo.Parco Regionale dei Castelli Romani

Nei Castelli Romani, disseminati tra i colli che circondano Roma,paesi antichi e ricchi di storia,arte e tradizioni permettono visite ed escursioni tra antiche vestigia del passato,vedute paesaggistiche e sentieri immersi nel verde.
 Tutto il territorio è compreso nel Parco Regionale dei Castelli Romani.-www.parcocastelliromani.it
Frascati è uno dei più importanti paesi del PARCO e la mole imponente di Villa Aldobrandini caratterizza architettonicamente il suo profilo.

E' proprio dalla centrale piazza Marconi,posta di fronte a Villa Aldobrandini, che parte un itinerario-sentiero che inizialmente  passa affianco ad altre grandi Ville storiche,per poi arrivare all'ultima di queste: Villa FALCONIERI, di proprietà del Ministero della Pubblica Istruzione.
Da Villa Falconieri inizia il sentiero che porta fino all'area archeologica di Tuscolo,una delle città più importante del popolo dei LATINI. Tuscolo combattè  contro Roma fino alla sconfitta della Lega Latina nella famosa battaglia del Lago Regillo-496 a.C.-.Ormai sotto il dominio di Roma, la città divenne residenza estiva  di imperatori, senatori e scrittori di fama.
In epoca medievale la potente dinastia dei Conti di Tuscolo  diede al Pontificato numerosi Papi.
Un imponente cerro si intreccia con il portale d'ingresso della Villa, anticipo della ricca vegetazione attraverso la quale passa il sentiero, fatta di querce,aceri e castagni.
Alla fine del percorso che sale fino alla sommità del colle si possono ammirare i reperti archeologici disseminati sul pianoro e un panorama che spazia dall'insieme dei monti dei castelli, a ROMA e al mare. 
Un ampio apparato di pannelli didattici racconta le particolarità del sito archeologico riportando anche alcune impressioni di illustri visitatori del passato.."Conosci il Tuscolo? No?Ascolta dunque..Rovine dappertutto.Dappertutto silenzio,pace,solitudine,bellezza."(R.Voss.Villa Falconieri 1903)

La zona dell'antico teatro è stata sistemata e resa visitabile con una visita guidata. 

martedì 5 aprile 2016

Museo Naturalistico di Capranica Prenestina


Capranica Prenestina
Si giunge al paese di Capranica Prenestina dopo aver percorso con lunghi tornanti una strada che si inerpica verso i paesi più alti dei Monti Prenestini e cioè Capranica Prenestina e Rocca di Cave

Intorno cime e altopiani si alternano. Siamo nel cuore dei Monti Prenestini le montagne che circondano e sovrastano l'antica Praeneste romana,l'odierna Palestrina. 

Sono monti non molto alti raggiungendo come altezza massima i 1200 m. ma sono ricchi di bellezze e sorprese. Basti pensare che tra questi monti ci sono incredibili affioramenti di fossili visibili sulle rocce ed anche una grande varietà di orchidee.I Monti Prenestini sono quindi Montagne  ricche di biodiversità.
Sede del Museo Naturalistico

Anche i paesi distribuiti tra questi monti sono ricchi di bellezze artistiche storiche e di sorprese. Una di queste è il bel Museo Naturalistico del paese di Capranica Prenestina- www.comunecapranica.it - collegato in un Sistema Museale Tematico ed anche il capofila del Sistema Territoriale PRE.GIO che collega molti Musei dei paesi dei Prenestini e basti citare  oltre questo Museo Naturalistico di Capranica Prenestina- museonaturalistico.capranicapr@gmail.it -,il Museo Geologico di Rocca di Cave, il Museo Civico di Cave oltre il più grande e famoso Museo Archeologico di Palestrina.

Grazie al Sistema Territoriale Pre.gio sono stati elaborati tanti percorsi didattici, ma il Museo offre visite interessanti  anche ai singoli visitatori grazie ai reperti numerosi, ai diorami e ai pannelli didattici.
Nelle sale superiori un grande plastico mostra tutto l'insieme dei Monti Prenestini con le varie cime e l'indicazioni dei sentieri che li percorrono.


 Grandi diorami permettono di osservare ambienti tipici dei Monti Prenestini con gli animali che popolano queste zone e  numerosi reperti fossili fanno da supporto alla storia geologica e naturalistica di questi Monti, raccordandola a spiegazioni dettagliate di tipo generale.

martedì 22 marzo 2016

Chiesa di S.Maria Maggiore di Alatri

Si giunge ad Alatri dopo aver lasciato da  pochi chilometri Frosinone e avvicinandosi al centro si incontra l'imponente cinta muraria di massi ciclopici la cui vista lascia sempre   stupefatti e ammirati.

Percorrendo le vie verso il centro si giunge ad una grande piazza dove il profilo della Chiesa di S.Maria Maggiore dona bellezza a tutta la grande piazza .

La Chiesa è caratterizzata da un grande rosone proporzionalmente più ampio rispetto alla superficie della facciata. Al lato si erge un campanile dalla forma di parallelepipedo e che si conclude con una merlatura.

L'aspetto attuale della Chiesa risale al XIII sec.ed è opera di maestranze borgognone. L'interno spoglio e severo ripone tutto il suo fascino sulla potenza dei pilastri e sullo slancio verticale,di carattere gotico, delle colonne semicircolari che si concludono con volte ogivali.

Al suo interno altre notevolissime opere d'arte antiche. La Madonna di Costantinopoli è una di queste,considerata uno dei capolavori della scultura lignea medioevale, fu realizzata da un artista laziale che realizzò l'opera influenzato dai caratteri dell'arte bizantina,l'opera è completata dai due pannelli laterali con episodi della vita di Cristo e della Madonna.

Il fonte battesimale del XIII sec. è originale e particolare,  è costituito da un gruppo scultoreo di tre telamoni figure diverse ed enigmatiche che svolgono una  funzione portante della vasca battesimale.


C'è poi il prezioso dipinto della Madonna della Libera dipinto nel XIV sec., è un affresco realizzato su una colonna  della navata e trasportato nella sede attuale nel XIX sec.,cappella della navata di sinistra, insieme al blocco di pietra semicircolare. Ha il fascino della pittura tardo gotica ed è un'interpretazione delicata, umana e spirituale allo stesso tempo della Madonna.   

martedì 1 marzo 2016

"Il Cristo nel Labirinto".Chiostro di San Francesco.Alatri

Ad Alatri, nella bella cittadina a pochi chilometri da Frosinone, esistono una quantità di monumenti pregevoli e testimonianze storiche.


La città conosciuta per l'imponenza e l'estensione delle sue mura ciclopiche, presenta altre preziose testimonianze storiche artistiche. Una di queste è il frutto di una recente scoperta fatta nel chiostro dell'antico convento francescano annesso alla Chiesa di San Francesco. E' "Il Cristo nel Labirinto" scoperto in un cunicolo di una parte del chiostro adibito a prigione nel XVIII sec.

La figura del Cristo è già molto particolare perché nel suo volto sono individuabili altri due profili, cosa che dà una particolare tridimensionalità al viso ed induce ad una visione attenta che  permette di scoprire gli altri profili.

 Il Cristo ha in una mano il libro delle Sacre Scritture mentre con l'altra indica il punto di ingresso ed uscita del labirinto. Gli studiosi hanno ricollegato questa rappresentazione  alla vicenda dei Templari, i potenti monaci combattenti combattuti dal re francese Filippo il Bello e   dichiarati infine fuori legge.
L'affresco è datato tra la fine del XIII e l'inizio del XIV sec. e la sua composizione rimane avvolta nel mistero.

La rappresentazione del labirinto è  infatti molto rara,ne esistono pochi esemplari, il più conosciuto  nel pavimento della cattedrale di Chartres in Francia,legata all'ordine templare. Un altro elemento che fa ricollegare il labirinto ai Templari è la presenza della croce rossa tipica dell'ordine su un muro della vicina chiesa di San Francesco.
La raffigurazione del Cristo nel Labirinto è preceduta in una stanza contigua da un affresco detto "Il Velario" dove sulle pareti sono dipinti dei veli ricchi di disegni geometrici, "fiori della vita", stelle e steli floreali.
Effettuare la visita in questi antichi luoghi è avvincente perché si può provare il gusto della scoperta e del mistero che avvolgono queste antiche raffigurazioni.  

lunedì 8 febbraio 2016

Lentisco lungo i sentieri sopra Sonnino

C'è una pianta che popola le pendici delle nostre colline e delle coste ,è un arbusto sempreverde che abbellisce e accompagna le passeggiate in natura sulle colline o vicino al mare in ogni stagione.
 E' il lentisco (Pistacia lentiscus,della famiglia delle Anacardiaceae).
 E' un cespuglio che fiorisce in primavera , in autunno presenta dei bei frutti rossi che tendono a diventare scuri, quasi neri  in  inverno.
 E così mentre le  basse temperature invernali rendono gli alberi spogli e tutto l'ambiente più  rigido, i frutti del lentisco  risaltano tra le delicate foglioline verdi opposte tipiche di questa pianta. Il lentisco ha un deciso profumo e per le sue proprietà aromatiche è stato, ed è tuttora,  utilizzat per svariati usi ,anche attualmente se ne trae una resina conosciuta come mastice.

In una giornata rigida di inizio anno sulle montagne che sovrastano il paese di Sonnino prendiamo il sentiero che sale in direzione sud-est. E' il sentiero che porta su alcune delle cime dei Monti Ausoni: Monte Romano e Monte delle Fate, ma è anche il sentiero seguito durante la tradizionale escursione-processione dei " Torciaroli " che, il giorno prima della festività dell'Ascensione, porta centinaia di persone a  ripercorrere gli antichi sentieri che collegavano i paesi degli Ausoni e circondavano il territorio dei Comuni.

Un pò di sole compare durante questa salita che, data la posizione a sud est,in estate e durante le giornate calde, è particolarmente faticosa.


Ma  tra il vento freddo e il caldo della salita una cosa risulta particolare e spettacolare è l'ininterrotta presenza dei cespugli del lentisco che costeggiano il sentiero lungo tutto il percorso fino alla sella sotto Monte Peschio e tutti cespugli presentano i frutti che vanno dal nero di quelli più maturi, al rosso e al rosa di quelli meno maturi.
Le foglie verdi insieme ai frutti rosso scuro con la visione sullo  sfondo dei tetti del paese di Sonnino  costituiscono uno spettacolo davvero affascinante che rende meno aspro il tagliente vento freddo di inizio Gennaio.

lunedì 25 gennaio 2016

Museo Civico Archeologico "O.Nardini" di Velletri



Il Museo Civico Archeologico di Velletri intitolato a O.Nardini, lo studioso che lo istituì ai primi del Novecento, è collocato nella bellissima sede del Palazzo Comunale,il bello e prestigioso edificio costruito nel '500.

 Il Museo riserva delle bellissime sorprese perché contiene dei pezzi di grande valore storico- archeologico e di grande bellezza. Già l'ingresso del  Museo accoglie i visitatori con la copia della maestosa Pallade Athena ritrovata a Velletri nel '600 e dopo alterne vicende di acquisti ,bottini di guerra e trasferimenti si trova già dall'800 presso il Museo del Louvre dove ha costituito nei secoli passati una fonte di ispirazioni per gli artisti.

Ritrovate a Velletri agli inizi del Novecento sono le cosiddette Lastre Volsche, lastre architettoniche che raffigurano processioni,corse di cocchi e banchetti  mostrando caratteri formali riconducibili alla decorazione etrusca.

Altra importante opera ritrovata nel 1980 è il Sarcofago della Civitana databile alla seconda metà del III secolo d.C. con le raffigurazioni della coppia dei defunti e di una vittoria alata.
Ma il pezzo più stupefacente della collezione è sicuramente il Sarcofago delle  Fatiche d'Ercole,ritrovato nel 1955 e databile al II sec.d.C. Di grandi dimensione il sarcofago è interamente decorato su tutti i lati con rappresentazioni incentrate sul  tema delle  Fatiche d'Ercole e costituisce uno splendido esempio di arte romana.
Affianco agli spazi espositivi del Museo Archeologico è situato l'interessante Museo Civico di Geopaleontologia e Preistoria dei Colli Albani, un museo molto ben organizzato e che presenta interessanti apparati didattici e che è visitabile con lo stesso biglietto.


lunedì 11 gennaio 2016

Cattedrale di Anagni.Epifania 2016

E' la mattina del 6 gennaio 2016, l'Epifania,  e la visita della cattedrale di Anagni si preannuncia ricca di sorprese. Le campane dell'alto campanile suonano a distesa con un suono così potente come nelle nostre città non si sente più. E' un suono forte e gioioso che avvolge tutta la piazza e le stesse pareti in tufo dell'abside e della parte laterale della basilica che si costeggiano per arrivare davanti la facciata.
Il Duomo di Anagni mantiene lo stile originale  romanico nella facciata  "a capanna". Entrando si è avvolti  dallo  stile semplice e armonioso nelle  dell'architettura romanica. Le tre navate sono equilibrate , le volte a crociera, impreziosite dai costoloni, mantengono la forma a tutto sesto.
Un originale affresco medioevale è ben visibile su un pilastro raffigurante La Madonna con Bambino.
 Di una bellezza incantevole poi sono i pavimenti realizzati dalla famiglia dei marmorari romani dei Cosma.Le tipiche lavorazioni a mosaico coprono,cosa rara,l'intero pavimento della Chiesa. Lo sguardo si perde nel perlustrare  tutte le volute e i motivi
geometrici,sempre diversi, a cui l'incastro dei marmi dà vita.
 Molte chiese e cattedrali del Lazio presentano i cosiddetti pavimenti "cosmateschi",ma quì' nella Cattedrale di Anagni,dove Papi e cardinali si sono spesso ritrovati nei secoli del Medioevo, questi mosaici di marmi raggiungono una raffinatezza ed una bellezza uniche.


Sta per iniziare la Messa dell'Epifania tenuta dal vescovo di Anagni ed Alatri ed il suono dell'organo che accompagna antichi e solenni canti rende ancora più suggestiva l'atmosfera. Mentre si ascoltano le parole della liturgia e  i  riferimenti storici e le toccanti  citazioni che il vescovo pronuncia durante l'omelia,lo sguardo indugia e si perde nel gioco dei tasselli di marmo per poi passare agli affreschi dell'abside. E' una cattedrale questa che davvero affascina e tocca l'animo dei visitatori.