martedì 16 marzo 2010

The blue Carpet al MACRO


Presso il MACRO di Roma – il Museo di Arte Contemporanea di Via Reggio Emilia a Roma-www.macro.roma.museum
è in mostra “The blue carpet”, un'opera di Ilya & Emilia Kabakov , due artisti russi che hanno esposto opere nei più importanti musei di arte contemporanea delle città europee.

Il centro dell'opera è sicuramente come affermato dal pannello introduttivo ,in una “riflessione meditativa "che abbia un valore di unione tra individuo e artista “in una meditazione profonda tra misticismo e immaginazione” , creando “un ambiente singolare in cui confluiscono intimità , sogno e momento creativo.


The blue carpet consiste in un grande tappeto di colore azzurro , con disegni nei bordi, che occupa l'intero spazio della stanza. Il tappeto è circondato da piccoli quadri appoggiati alle pareti ,lungo tutto il suo perimetro.
I quadretti consistono in piccoli disegni e stampe in bianco e nero e colorate, ci sono poi moltissimi frammenti di fogli scritti a mano e incorniciati anch'essi.

Si deve entrare a piedi scalzi e ci si può sedere o sdraiare sul tappeto, in quello spazio grande dove si è soli e dove solo il rumore di motori del condizionamento rompe il silenzio, ci si ferma interrogandosi , ci si chiede , come sempre di fronte all'arte contemporanea , cos'è?
Poi la calma ipnotizza lo sguardo che si è fermato sui piccoli quadri ed ecco che da quei minuscoli frammenti emerge qualcosa ..la quotidianità della vita nelle scritte vergate a mano con un'antica calligrafia che si unisce con la sua rappresentazione : ..i disegni e il colore dei piccoli quadretti figurativi.


Vale la pena entrare e provare,toccare con il corpo l'opera.
L'azzurro del tappeto richiama i colori intensi e brillanti dell'arte orientale(quasi una favola da Mille e una Notte) , la morbidezza del tessuto sollecita il senso del tatto , donando una piacevole sensazione.
La stanza calma e vuota poi sembra introdurre in uno spazio intimo e segreto che , appena si abbandona l'atteggiamento sorpreso e scettico , si rivela essere lo spazio del sé , come in una meditazione che lasci libera l'immaginazione di volare e creare immagini e vivere belle sensazioni e intuizioni.

3 commenti:

fungo ha detto...

(rispondendo al post precedente)

ma nooo!
mi tornava sempre in mente perchè dopo il consistente quantitativo di ore di studio quotidiane mi veniva da pensare "ehhh... lo sapesse la Di Tano che mò studio" :D :D :D



tiziano

Mary ha detto...

AH! doveva venire il momento di studiare in maniera "consistente"! Ma non ci crederai ..gli alunni attuali dei 4^ e 5^riescono a studiare ancora meno o se pure studiano ..non si nota! Pensa che con qualche docente di Architettura si rimpiangeva la vostra classe!

fungo ha detto...

:D