che espone un’ampia rassegna di ritratti e sculture che ritraggono personaggi noti e in vista della città di Vicenza, attraverso cinque secoli dal XVI sec al XX secolo.-www.museicivicivicenza.it
Il Palazzo Chiericati fu progettato da Palladio per la nobile famiglia Chiericati , è stato chiuso per circa due anni per lavori di pulizia e manutenzione dopo l’ allagamento del piano inferiore subito per l’esondazione del vicino fiume Retrone.
Non poteva esserci più bella occasione perché la mostra presenta un’affascinante e ben allestita raccolta di opere incentrate sul tema del ritratto.
In vesti ricche ed opulente i nobili vicentini del’500 accolgono il visitatore e già si comincia respirare un’aria familiare per la precisione ritrattistica dei volti e le sintetiche ed efficaci didascalie che narrano le note biografiche dei personaggi ritratti .
Si attraversano così le sale cavalcando velocemente i secoli , con i personaggi che sempre rispecchiano le caratteristiche storiche e la temperie sprituale dei tempi .
E così dalle iniziali ,ricche vesti del 500 che incorniciano dei volti di donne raffinate e di solidi uomini d’affare della società rinascimentale vicentina, si passa dalle bianche parrucche in voga nel ‘700 e poi ai brillanti e spavaldi atteggiamenti di personaggi che richiamano lo spirito romantico dell’800.
Uomini e donne della Vicenza dell’800 impegnati nei conflitti rinascimentali e partecipi dell’ideale dell’Unità d’Italia sono ritratti nelle sale e le loro rappresentazioni sono così realistiche e i volti trasmettono tale carica ideale e sentimento, che commuove il pensiero dei sacrifici e delle fatiche che i patrioti del Veneto dovettero sostenere per coronare i loro sogni di riunificazione all’Italia già nazione unita.
La mostra finisce con le sale dedicate all’artista vicentino Neri Pozza con sculture e belle incisioni rappresentanti la città di Vicenza.
1 commento:
Queste opere così preziose che danno un volto a dei personaggi illustri della nostra storia su un supporto antico come la tela. Cosa rimarrà nel futuro delle nostre immagini digitali?
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