Tutti e tre i percorsi che arrivano sulla cima del Lupone: da Norma,Roccamassima e Campo di Segni, sono belli, anche se con caratteristiche diverse.
Saliamo da Campo di Segni il giorno di Pasquetta , sperando che il tempo sia clemente.
Campo di Segni è un ampio pianoro carsico con tre piccoli volubri (laghetti) ed è ampiamente utilizzato per l'allevamento, in certi giorni vi si possono vedere insieme : mucche, cavalli ,pecore.
Colpisce in questo percorso la bellezza delle faggete , nella parte più bassa ci sono faggi di grandi dimensioni , dei veri patriarchi della natura ,e sembrano dei guardiani silenziosi che con la loro imponenza richiamano gli uomini al rispetto .
Campo di Segni è un ampio pianoro carsico con tre piccoli volubri (laghetti) ed è ampiamente utilizzato per l'allevamento, in certi giorni vi si possono vedere insieme : mucche, cavalli ,pecore.
Colpisce in questo percorso la bellezza delle faggete , nella parte più bassa ci sono faggi di grandi dimensioni , dei veri patriarchi della natura ,e sembrano dei guardiani silenziosi che con la loro imponenza richiamano gli uomini al rispetto .
Il percorso- sempre ben segnato- si inerpica con un discreto dislivello che ci toglie il fiato.
Nella parte intermedia i faggi diventano più snelli ma molto alti ed ogni tanto ne vediamo qualcuno caduto a terra , spezzato probabilmente dal vento.
Man mano salendo entriamo nel mezzo delle nuvole che non abbandonano il monte . Piano piano l'acqua ci bagna i capelli , ma la suggestione degli alti alberi circondati dal bianco è sempre molto forte.
Dopo un po' abbandoniamo il manto di foglie che copre tutto il terreno e sul quale si cammina piacevolmente come su un soffice tappeto, siamo arrivati sulla cresta sassosa che ci porta alla cima.
Nella parte intermedia i faggi diventano più snelli ma molto alti ed ogni tanto ne vediamo qualcuno caduto a terra , spezzato probabilmente dal vento.
Man mano salendo entriamo nel mezzo delle nuvole che non abbandonano il monte . Piano piano l'acqua ci bagna i capelli , ma la suggestione degli alti alberi circondati dal bianco è sempre molto forte.
Dopo un po' abbandoniamo il manto di foglie che copre tutto il terreno e sul quale si cammina piacevolmente come su un soffice tappeto, siamo arrivati sulla cresta sassosa che ci porta alla cima.
La tipica croce in ferro ci indica l'arrivo sulla cima , in questo giorno il panorama è poco visibile , ma da qui si può spaziare dalla pianura pontina e il mare ad ovest
alla pianura dove passa l'autostrada ad est, fino ad intravedere l'agglomerato urbano che da Tivoli lungo la Tiburtina porta a Roma.
Ma la vista più bella è quella sul resto della catena dei Lepini con l'ampio dorsale del gruppo del Semprevisa e Capreo proprio di fronte.
alla pianura dove passa l'autostrada ad est, fino ad intravedere l'agglomerato urbano che da Tivoli lungo la Tiburtina porta a Roma.
Ma la vista più bella è quella sul resto della catena dei Lepini con l'ampio dorsale del gruppo del Semprevisa e Capreo proprio di fronte.
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