lunedì 6 marzo 2017

"Zone umide del Parco del Circeo".Convegno 25.02.17



Dal 12 febbraio al 26 marzo il Parco Nazionale del Circeo www.parcocirceo.it  ha organizzato una serie di eventi ed attività per la Giornata Mondiale delle Zone Umide - World Wetlands Day. www.worldwetlandsday.org
Sabato 25 febbraio presso l'Auditorium del Centro Visitatori del Parco del Circeo a Sabaudia si è tenuto il Convegno "Le zone umide del Parco Nazionale del Circeo,una visione d'insieme:dai valori ecologici alla funzione sociale,culturale ed economica."

Gli interventi del Presidente dell'Ente Parco Dott.Gaetano Benedetto e quello dell'antropologo  dott.Paolo Gruppuso insieme a quello del Capitano dott.Adriano Bruni dell'UTCB -Ufficio Tutela Biodiversità di Fogliano,  hanno rappresentato la parte più importante e significativa del Convegno, anche se sono stati importanti i dati statistici riportati dalla dr.ssa Ester Martino per il Ministero dell'Ambiente e le prospettive di sviluppo presentate dal Direttore dott.Paolo Cassola.

Tutti i laghi costieri :Fogliano,Monaci,Caprolare e Paola fanno parte della Convenzione di Ramsar dal 1978 e solo dopo sono entrati a far parte integrante del Parco Nazionale del Circeo.

La Convenzione di Ramsar firmata a Ramsar in Iran nel 1971 riconosce la grande importanza delle Zone Umide per la Biodiversità e ne prevede sia la Tutela che la Valorizzazione.

I paesi aderenti sono 168 per un totale di 2209 siti nel pianeta.Questi siti sono tra gli ambienti più a rischio del pianeta tanto  che il 64% delle zone umide è scomparso nell'ultimo secolo.

Ci sono 260 specie di uccelli acquatici nelle zone umide del Circeo e questo sito è tra i più importanti in Italia ed Europa per numero di specie.

Le Zone Umide hanno un ruolo cruciale nella conservazione delle Acque Dolci,nella definizione della dr.ssa Breda - sono come "spugne" che assorbono e rilasciano acqua depurata oltre a mantenere la Falda Freatica.

Hanno anche un ruolo nei Cambiamenti Climatici in atto perché in grado di assorbire l'eccesso di acqua nelle cosiddette "bombe d'acqua", così come le lagune sono in grado di contenere l'innalzamento del livello del mare , come nella laguna di Venezia.

Nell'intervento sia di Gaetano Benedetto sia del Cap.Bruni si sono messe in evidenza le criticità, legate all'uso dei fitofarmaci in agricoltura cosa  cui si è ovviato chiudendo gli accessi di acqua dolce dall'entroterra ai laghi il che ha comportato un abbassamento drastico di sostanze inquinanti nei laghi ma anche un'ossigenazione legata esclusivamente ai canali di collegamento con il mare, con le onerose spese di dragaggio in occasione degli insabbiamenti dei canali.


L'intervento di G.Benedetto ha messo l'accento sulle possibilità di sviluppo economico basato su una interazione tra il Parco e le attività agricole orientate al BIOLOGICO (per il quale ci sono già importanti aziende nel territorio pontino) ed anche la possibilità di un forte sviluppo del TURISMO NATURALISTICO e SCOLASTICO collegati alla creazione  di strutture di AGRITURISMO. 

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