mercoledì 9 gennaio 2008

La Video-animazione di Avish Khebrehzadeh

C'è in questi giorni al MACRO -Museo di Arte Contemporanea di Roma- la mostra dell'artista iraniana Avish Khebrehzadeh , vincitrice nel 2003 del Premio Giovane alla Biennale di Venezia. Sono in visione una serie di quadri e
un' animazione multimediale che mi ha colpito particolarmente.

L'opera dal titolo Solace,so Old,so New 2007 è composta di tre grandi pannelli in uno dei quali c'è un paesaggio naturale: rocce,colline e sullo sfondo il mare con una nave. D'improvviso due grandi delfini attraversano lo spazio , sono grandi e fluttuano nell'aria leggeri. Poi uccelli colorati giallo ocra volteggiano nello spazio, seguiti da una sagoma di uomo che attraversa il sentiero e poi svanisce.


C'è una musica lieve e delicata di sottofondo, ma ciò che dà vita al tutto sono le figure proiettate che rendono animato lo spazio e interagiscono con esso.
I disegni sono realizzati a grafite e inchiostro su carta che ,ad una visione distante, danno un senso di leggerezza e precisione insieme.
Gli altri due riquadri rappresentano l'uno gli ambienti di una casa e l'altro una piazza e sono anch'essi animati da sagome umane.
Ma anche quì gli animali sono i veri protagonisti, oltre i delfini e gli uccelli compaiono un elefante , un capriolo ,un cavallo all'interno dei vari riquadri, ma i delfini , gli uccelli e le meduse attraversano tutti e tre i riquadri circondati da un alone pulsante.
C'è un'atmosfera lieve, delicata ,sognante , ci si siede di fronte e il tempo passa veloce e si è come trasportati in un'altra dimensione.
Lo spazio piatto del disegno si anima con la presenza degli animali che si muovono liberamente dentro tutto lo spazio , mentre gli uomini rimangono relegati nei confini dei loro ambienti.

Sembra quasi che solo gli animali conoscano la vera libertà , escono dai riquadri , dai confini e non sono ristretti nei gesti quotidiani nei quali gli uomini, che compaiono , sono impegnati ,con gesti calmi ma ripetitivi ,anonimi,privi di scatto
e questo : il rimanere legati ad una quotidianità che spegne la libertà, sembra essere la vera costrizione degli uomini.

Lettura critica dell'opera di Maria Di Tano

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' vero...la quotidianità spegne la libertà dell'uomo. Spesso la libertà è data per scntato, ma in verità dobbiamo lottare ogni giorno per difenderla e proteggerla..altrimenti inesorabilmente ti abbandona per lasciar posto ad automatismi e vuoto..