sabato 3 novembre 2007

Mostra opere di Mario Ceroli


La mostra di opere dello scultore Mario Ceroli allestita al Palazzo delle Esposizioni di Roma , in sale un pò decentrate e retrostanti ai saloni dedicati a Mark Rothko , offre al visitatore la gradita sorpresa di uno spettacolo inconsueto e affascinante.
Entrando così lateralmente si viene coinvolti subito dalle sagome ordinate in
marcia silenziosa della famosa opera "La Cina": alla mente il richiamo della storica "lunga marcia" nel periodo della rivoluzione cinese e anche la presenza muta ordinata e obbediente dei "guerrieri sepolti" riportati alla luce dopo secoli in Cina.
C'è poi la distesa di terre colorate di "Piazza Italia" : mucchietti dai colori accesi e squillanti che , osservandoli, ti rimandano alla varietà di paesaggi, di colori e di paesi di cui è fatta la nostra nazione . Ed è come se un film ti passasse negli occhi, come se in volo radente si percorressero le terre, le montagne, i fiumi della nostra Italia.
Il grande quadro de " Le strade della politica degli ultimi cento anni" , ti colpisce per l'impatto visivo del colore rosso acceso che copre uniformemente la grande superficie , poi , osservando, lo sguardo percepisce le campiture interne, come strade in fuga, al cui interno sono presenti simboli come la svastica , una falce e martello stilizzati e le sagome di carrarmati. E certo quel rosso vivo, che copre ogni cosa, rimanda al rosso del sangue versato durante le tante tragedie che hanno contraddistinto la storia dell'Europa negli ultimi cento anni.
E' un quadro di grande impatto emotivo, coinvolgente nella linearità ed evidenza del suo messaggio.

C'è poi un'altra opera che spicca nell'insieme dei lavori in esposizione , peraltro tutti significativi e di grande forza scenica, ed è Prova d'Orchestra
del 1979 che è fatta di tavole di legno,chiaramente e volutamente già usate e "vissute", accostate l' una all'altra , dalle superfici delle quali fuoriescono pezzi di carbone dalle forme a volte dritte a volte contorte, con l'estremità a raggiera.
L'insieme suggestivo suggerisce il movimento di uomini che suonano, è come una sinfonia, come un'onda che si muove agitata dall'onda delle emozioni e del suono. E quest'effetto contrasta con quel nero del carbone , un "bruciato" che riprende vita e si anima nell'intonare una musica perenne che fa rivivere la materia morta,inerte.
Esco grata per le emozioni provate dalla visione di queste opere dal potere fortemente evocativo e sempre più consapevole della grande forza espressiva di talune espressioni dell'arte contemporanea.

Latina, 4.11.07 recensione della mostra a cura di Maria Di Tano

1 commento:

Anonimo ha detto...

bella questa recensione.scrivi anche per dei giornali di settore?