martedì 7 ottobre 2025

Area Archeologica di Minturnae

 

C’è un luogo bellissimo nella parte meridionale della Provincia di Latina, al confine con la regione Campania. Questo luogo  è l’area archeologica dell’antica Minturnae- area archeologica e museo che fanno parte  della rete nazionale dei musei.

 Minturnae era un’antica” colonia maritima”romana,sorta sulla Via Appia e sulla sponda destra del fiume Garigliano – l’antico fiume Liri per i Romani.

  Una posizione strategica per i traffici commerciali  via terra per la presenza della Via Appia il cui tracciato,ancora oggi presente con il suo caratteristico basolato, passava all’interno della cinta muraria della città, sia per la foce del fiume Liri porto di arrivo e partenza di navi commerciali.

Il territorio fu conquistato dai Romani sconfiggendo l’antico popolo degli Ausoni nel 315 a.C. Questa popolazione  viene ricordata  dal nome dei vicini Monti Ausoni che vanno da Terracina a Itri.


 L’area archeologica conosciuta soprattutto per il Teatro, da molti anni sfondo di rappresentazioni teatrali che si tengono in estate, presenta anche una grande varietà di ambienti spettacolari e interessanti : i resti del Tempio Tuscanico – il Capitolium -dedicato alla Triade Capitolina, poi i resti di un grande tempio di età imperiale dedicato ad Augusto ed eretto su un doppio podio, una grande area termale , un tratto della Via Appia in buonissimo stato di conservazione ed anche un Antiquarium ricco di statue e reperti con un corredo di pannelli didattici molto accurato ,soprattutto nella descrizione dei traffici commerciali e delle produzioni agricole caratteristiche di questa zona e  della società romana in generale.

 L’area termale poi presenta in modo evidente gli ambienti del calidarium e del tepidarium con i sistemi di “suspensurae” al pavimento  e di “ tubuli” incastonati alle pareti dove passava l’aria calda tenendo costante la temperatura.

 Di fronte all’area archeologica di Minturnae c’è il ponte di età  borbonica sul fiume Garigliano,
visibile anche da fuori la cancellata.


 Il Garigliano è il fiume che nasce dalla confluenza del fiume Liri con il fiume Gari poco più a sud di Cassino  e segna il confine tra il Lazio e la Campania, fu  teatro di eventi storici fin dall’epoca medioevale quando i “pirati saraceni” proprio alla sua foce avevano una base di appoggio per le loro scorribande lungo le coste del Lazio, fino ai tragici eventi della seconda Guerra Mondiale quando, proprio da qui, cominciava la linea Gustav.

  L’area di Minturnae con il teatro,l’Antiquarium,la Via Appia , i portici e  il colonnato con gli alti pini che fanno da sfondo è un luogo di grande bellezza e di grande interesse storico.

giovedì 4 settembre 2025

Castello Medioevale di Ausonia

 

Ausonia è un paese collinare che si affaccia sulla valle creata dal fiume Ausente, nella provincia di Frosinone all'interno del Parco Regionale dei Monti Aurunci.

Ausonia,insieme al vicino paese di Coreno Ausonia, è un luogo di produzione di marmo,di importanza nazionale, tra cui anche la pregevole tipologia di  perlato royal  .

    La caratteristica mole del  Castello Medioevale caratterizza il paesaggio circostante rendendo interessante la visita di Ausonia.

 La storia di questo Castello è antica e complessa : fu fatto costruire dai duchi di Capua  come presidio militare e donato all'Abbazia di Montecassino,  essendo in posizione di confine con il ducato di Gaeta, passò di proprietà varie volte. Era sede di un reparto di soldati e conosciuto come Castrum Fractarum.

 Fratte rimase a lungo il nome dell'abitato che si sviluppò intorno al Castello, fu solo nel 1862 che al paese fu dato il nome di Ausonia.

Il primo documento scritto in cui si trova il nome del castello di Fratte è  una donazione del 1025 in cui si registra una donazione di terreni dal Conte di Traetto(antico nome di Minturno) a Pietro delle Fratte.

Da questo momento il castello svolgerà alternativamente funzioni militari e funzioni amministrative.

Nel  Castello spicca la possente torre ,mentre particolare è la presenza di un'altra torre distanziata dal corpo centrale all'angolo della cinta di mura.Al suo interno è presente un leone ,scultura utilizzata anticamente dall'Abbazia di Montecassino per delimitare i confini del suo territorio. Al lato del Castello è posta l'antica Chiesa di Santa Maria al Castello.

Attualmente all'interno del Castello è collocato l'interessante Museo della Pietra,gestito dal Comune e dal Parco dei Monti Aurunci.

 
Nella pianura sottostante il paese è posto l'antico Santuario di Santa Maria del Campo, sede di una fiera"millenaria" il 15 agosto nella festività dell'Assunta.


venerdì 22 agosto 2025

Palazzo Spinelli di Esperia e il Museo del Carsismo

 

Esperia è un bel paese situato tra i Monti Aurunci nella parte meridionale della provincia di Frosinone.


Fuggendo il caldo della costa cerchiamo un paese ancora non visitato e posto su una maggiore altitudine e cosi individuiamo Esperia un bel paese che il giorno 14 agosto ci accoglie con un fresco venticello. Il paese collocato all'interno dei Monti Aurunci ai piedi del Monte Cecubo è diviso in Esperia inferiore ed Esperia superiore- l'antica Roccaguglielma. Esperia inferiore è addossata alla parete rocciosa e su strada è nettamente divisa ed un po' distante da Esperia Superiore.

  Siamo diretti al Museo del Carsismo collocato all'interno del Palazzo baronale Spinelli che si trova ad Esperia Superiore. Il Palazzo fu costruito nel 1470 quando il paese apparteneva alla famiglia Spinelli. Il Palazzo Spinelli da iniziale residenza della famiglia nobile divenne poi una Pretura ,un carcere ed infine un tabacchificio, fino all'attuale proprietà del Comune di Esperia. E' adibito a sede del Museo del Carsismo ed anche ad Ostello.


Il Museo è gestito dal Parco Regionale dei Monti Aurunci www.parcoaurunci.it ed una funzionaria del Parco e dei ragazzi del servizio civile nazionale ci accolgono in modo ospitale e gentile.


Un ragazzo del servizio civile ci fa da guida illustrandoci i reperti litici in mostra e le ricostruzioni didattiche di periodi preistorici. Al primo piano del Museo un'interessante e suggestiva ricostruzione di una grotta  rende la visita particolare ed interessante. Suggestive foto dell'interno di grotte e di esplorazioni speleologiche della zona, insieme alle foto dei vari insetti che abitano queste cavità carsiche ci affascinano anche grazie alle spiegazioni della nostra guida.

 Alla fine la guida ci accompagna anche per una parte del paese. Contenti ed arricchiti a livello culturale ed umano salutiamo ed andiamo a visitare il paese.

Dopo aver fatto un giro tra le caratteristiche vie e palazzi ci rechiamo ad acquistare una


specialità
gastronomica di Esperia :le "marzoline" i caratteristici formaggi di capra che sono una produzione tipica di Esperia ed anche di altri paesi di questa zona meridionale del Lazio.  

mercoledì 12 marzo 2025

"Museo Archeologico del Territorio Toleriense "di Colleferro

 

Il Museo archeologico di Colleferro -museo@comune.colleferro.rm.it - ha il nome di  "Museo Archeologico del Territorio Toleriense", il giorno della visita subito chiedo alla gentile guida il perché del nome scoprendo che  Tolerus era l'antico nome del Fiume Sacco che qui scorre connotando tutta la sua alta valle.


Il Museo è stato inaugurato nel 1986 e, come anche il Museo archeologico della vicina Artena, è il frutto dell'importante lavoro di ricerca svolto nel territorio dal Gruppo Archeologico Toleriense , che ha poi saputo proficuamente interagire con le istituzioni: la Soprintendenza e il comune di Colleferro per arrivare alla creazione di questo interessante museo che si caratterizza anche per una raccolta di reperti di epoca medioevale.   Un bell'esempio di collaborazione tra istituzioni ed Associazioni del Territorio.

L'immagine che più colpisce  e rimane nella mente del Museo è la grande ricostruzione  del Palaeoloxodon antiquus,l'elefante primigenio ,qui ritrovato con reperti, come le zanne ed altre parti del corpo, ancora presenti.  Il sito del ritrovamento è la località di Pantanaccio,un sito fossilifero poco ad est del centro di Colleferro.

Oltre ai reperti  del periodo del Pleistocene ci si inoltra nel percorso museale attraversando vari periodi storici : la Preistoria con reperti dei periodi del Paleolitico e del Neolitico con manufatti litici e ceramiche,poi la Protostoria con reperti dei periodi dell'età del bronzo e del ferro.

C'è poi il Periodo Arcaico con oggetti  provenienti da tombe ed insediamenti posti in varie località nella campagna intorno a Colleferro. Degli interessanti tabelloni  esplicativi  con documentazioni fotografica accompagnano l'esposizione dei reperti, realizzando una ricostruzione storica completa.

Si passa poi al Periodo Romano con statue  e reperti fittili ,resti di templi e sarcofagi e una bella statua femminile che per la posizione delle mani e delle braccia che stringono la veste a coprire il corpo è stat interpretata come "La Pudicizia".


 Nella sezione   del Periodo Altomedioevale,oltre ai frammenti ceramica medievale interessanti cartelli completano la storia dei territorio nel periodo del Medioevo. Da uno di questi cartelli apprendiamo  che uno dei più importanti papi del Medioevo  : Innocenzo III , era di queste   parti,   appartenendo  alla famiglia Conti di Gavignano,un piccolo paese medioevale vicinissimo a Colleferro.

Innocenzo III fu il pontefice che cercò di realizzare il  principio  della "teocrazia" ,colui che  operò per la liberazione dei "Luoghi santi"  e fu anche sotto il suo pontificato che fu approvata  la "regola" di San Francesco.

Completa la sezione medioevale  un bell' affresco proveniente dalla chiesa di S.Maria di Piombinara, rappresentante una Madonna che allatta.

Una cittadina ed un Museo che meritano sicuramente una visita.

 

lunedì 16 settembre 2024

Abbadia di Fiastra

 


Nel cuore della provincia di Macerata, tra i tanti tesori di arte e di cultura di cui questo territorio è ricco, emerge l'Abbadia di Chiaravalle di Fiastra.

L'Abbadia si trova all'interno della vasta Riserva Naturale che oltre l'Abbadia presenta vari ambienti :la Selva un'ampia foresta collinare,il laghetto Le Vene,corsi d'acqua oltre il caratteristico territorio ondulato con campi coltivati e casali.

L'Abbadia di Chiaravalle ,che prende il nome dal fiume Fiastra, fu fondata nel 1142 dai  Cistercensi dell'Abbazia di Chiaravalle di Milano. I monaci utilizzarono molti materiali provenienti dalle vicine rovine della città romana Urbs Salvia (distrutta da Alarico nel 408 d.C.

La Chiesa è affiancata da un chiostro e dalle Grotte dove è collocato il Museo del Vino ed una Raccolta Archeologica.


Tutta la Riserva Naturale possiede un fascino speciale per la presenza di alberi di grandi dimensioni e  bellezza e tutto l'ambiente ha il suo fulcro nella chiesa abbaziale che è al centro di tutta l'area verde.

Una forza spirituale si percepisce entrando nella Chiesa a cui contribuisce la semplicità e il rigore architettonico delle forme cistercensi e la presenza delle numerosi cappelle, queste con decorazioni,dedicate a San Benedetto,San Bernardo, alla cappella della Casa di Maria e altre.

Dal Refettorio dei Conversi si accede al Palazzo Giustiniani Bandini del XIX e al grande giardino all'inglese ornato da alberi maestosi e secolari tra cui un raro esempio di sughera.

Ci sono poi i sentieri che percorrono la Selva e tutta l'area naturalistica che contribuiscono a rendere l'Abbadia di Fiastra un luogo unico di grande bellezza e ricchezza.  


lunedì 19 agosto 2024

I Murales di Valogno


 Visitare il borgo di Valogno - una piccola frazione di Sessa Aurunca - è un'esperienza vitale e gioiosa. I muri delle antiche case sono affrescati da molti  murales di tema e stile diversi .


Volti realistici di anziani, di bambini,di donne si mischiano a disegni fantastici di favole  con carrozze volanti treni a vapore in partenza. Immagini sacre e rappresentazioni di pezzi della storia di queste terre- come  le immagini di briganti e le  antiche sagre e feste religiose -  raccontano di un mondo passato ma ancora vivo nelle tradizioni e nella cultura delle popolazioni che abitano queste terre.

I murales  parlano di una voglia di "resistenza" e di non abbandono di storie e luoghi ed anzi della voglia di mantenere in vita tradizioni e legami tra persone e tra le persone e i  luoghi : gli alberi,i castagni,le colline ,le antiche case con bei portali di pietra.

A tutto questo i disegni e i colori degli affreschi danno una nuova dimensione di persistenza e di "restanza" -come direbbe il poeta calabrese Franco Costabile-  ma anche di valorizzazione e vitalità. Un borgo destinato all'abbandono , come tanti   paesi  dei nostri Appennini ,che invece rivive e dona ai visitatori emozioni positive di fiducia,ottimismo e allegria.


La stessa fiducia e la volontà di gioia che ha animato Giovanni e la moglie e tutti i membri dell'Associazione "Il Risveglio" a cui si deve tutto questo. E' infatti l'Associazione che ha chiamato gli artisti ,concordando con loro i temi dei murales e sostenendone le spese.

Dalle loro parole -riportate sul  sito ecampania.it - l'obiettivo era quello di "colorare il grigio dell'anima..."  colorando i muri delle case di Valogno.

Attualmente sono circa 40 i murales presenti cui si uniscono altre installazioni  dislocate nel borgo, a cui ben si addice la definizione di Borgo d'Arte.

Visito il paese in una calda giornata di agosto ma in questo piccolo centro ,situato a circa 400 metri di altezza , l'aria è piacevole e, al mattino presto, ancora fresca. Siamo vicini  a Roccamonfina, che dista pochissimi chilometri da qui,ed è il paese dell'antico vulcano e delle grandi distese di castagni.


Camminando tra i vicoli si incontrano varie persone e si sentono anche voci di bambini -una piacevole sorpresa-....il giro del paese permette di ammirare moltissimi murales ed anche vedere un antico lavatoio ,situato nella parte bassa. Tutt'intorno grandi alberi rendono l'aria salutare e piacevole.