venerdì 28 ottobre 2011

Sacro Speco.Subiaco

San Benedetto da Norcia amava le zone dei Monti Simbruini -www.parcosimbruini.it- nel cuore del Lazio.

Da queste parti fondò ben 14 comunità di frati . Ma il luogo più importante è quello situato vicino
Affresco con San Benedetto
al paese di Subiaco dove in una grotta tra i monti passò un periodo di solitudine e ascesi spirituale rimanendo segregato in una grotta , dove un frate portava , calandolo dall’ alto ,un cestino con pochi viveri e acqua.
Da qui poi San Benedetto si allontanò per recarsi a Montecassino dove fondò il Monastero e dettò la Regola fondante dell’Ordine dei Benedettini.
Attorno alla cavità – speco – dove San Benedetto soggiornò ,fu quindi costruito il Santuario che è costituito di vari ambienti , con al centro la grotta e la Chiesa posta su vari livelli

Qui soggiornò anche San Francesco e qui è custodito un ritratto che gli fece un monaco che lo raffigura con un occhio più grande ,conseguenza di una grave infiammazione all’occhio di cui soffriva Francesco , come anche riferito dalle cronache . La rappresentazione senza aureola e con l’indicazione frater Franciscus , confermano l’autenticità del ritratto.
Affresco di Frater Franciscus

In questi ambienti sono presenti cicli di affreschi che vanno dal 1200 circa e sono della scuola del famoso pittore romano Pietro Cavallini, al 1400 circa della scuola senese , con la caratteristica ripresa di motivi bizantini, tipica dell’arte senese.
Gli affreschi rappresentano episodi della vita di San Francesco ,Santi, Eremiti , Papi – famoso è quello con Innocenzo III ,che aiutò questa comunità di frati , con sotto riportata una bolla papale da lui emanata.
Il piccolo giardino delle rose,dove anche San Francesco si recava per pregare, conclude la visita , si affaccia sulla valle e la vista dei monti di fronte è spettacolare

venerdì 21 ottobre 2011

Sentiero da Jenne a Subiaco


 Il Parco dei Monti Simbruini http://www.simbruini.it/ ,il parco più grande della Regione Lazio , possiede una grande varietà di ambienti eccezionali sia da un punto di vista paesaggistico , che storico e con grandi possibilità per le attività sportive : escursionismo,sci e mountain byke.




Come ci si inoltra tra i suoi monti salta subito all’occhio la verde distesa di piante che copre tutte le sue montagne e circonda anche tutti i suggestivi paesi , con un rispetto del territorio che è riuscito ad evitare un’urbanizzazione disseminata.





C’è un suggestivo percorso che parte dal centro del paese di Jenne –sede del Parco- e arriva al paese di Subiaco toccando prima quel gioiello unico di bellezza e suggestione che è il Santuario del Sacro Speco.

Il sentiero ripercorre un’antica mulattiera , lungo le gole del fiume Aniene ad un certo punto


arriva alla Mola Vecchia , costruita dai benedettini nell’XI sec.


L’antico Mulino si trova lungo un’ansa naturale del fiume , in un punto dove le acque fanno un piccolo salto. Qui si possono osservare le acque del fiume , ancora limpide e pulite , l’Aniene diventa più avanti uno dei fiumi più inquinati della Regione.




La giornata è limpida e il sole scalda l’aria diventata più fredda ,in questi ultimi giorni, il verde della vegetazione è forte e brillante e tutti i colori sono esaltati dalla particolare inclinazione della luce di Ottobre.



L’antico mulino permette di entrare e si può notare come i muri sono stati restaurati e una riproduzione in legno delle antiche pale giace di traverso , a causa probabilmente di lavori non ultimati.

Il posto è bellissimo e merita un restauro che lo valorizzerebbe e renderebbe più visitabile dai turisti.


Ad un certo punto si arriva al ripido sentiero che porta al Santuario del Sacro Speco che si vede dal basso incastonato nella roccia della montagna.

Quasi in cima alla salita, tra le fronde degli alberi , inaspettato e bellissimo, compare il romanico campanile del monastero di Santa Scolastica -la monaca sorella di San Benedetto , che precede di poco l’ingresso del Santuario.















venerdì 14 ottobre 2011

"Autunno alla Landriana".Mostra-mercato


Autunno alla Landriana-tavolo con zucche
 Nei giorni dal 7 al 9 ottobre , si è tenuta presso i Giardini della Landriana – http://www.landriana.com/ - ,(Ardea -Roma) la tradizionale mostra-mercato “Autunno alla Landriana”,dedicata al florovivaismo e al giardinaggio.
Molti e importanti vivaisti provenienti da varie regioni d’Italia e dall’Europa, hanno esposto ,nella suggestiva cornice dei Giardini della Landriana, una grande varietà di piante dalle più semplici , alle tapiù rare piante esotiche.
Per tutte le persone che amano la natura , nelle sue manifestazioni più vicine a noi :le piante e i fiori , la visita alla Mostra è una vera gioia per tutti i sensi ,sollecitati dagli inebrianti colori dei fiori e dagli intensi profumi delle piante aromatiche .



 Anche gli allestimenti sono in alcuni casi particolarmente belli e invitanti , tra i vari il tavolo con le varie zucche , di diverse forme e colori ,insolite e bellissime.
Anche i tavoli con mele e uve e quello con sorbole ,giuggiole e kakj sono belli e mostrano le varie
specie di frutti ,semplice la disposizione sui tavoli, ma interessante la varietà , spesso non conosciuta .


Mostra Orchidee

Stupisce poi l’esposizione di tanti tipi di tillandsie, le piante aeree che si nutrono delle sostanze presenti nell’aria.

Il banco delle piante aromatiche , pur nella sua semplicità, attira molti visitatori e acquirenti che portano via le piantine di timo, salvia, menta , basilico ,prezzemolo ,rosmarino, lavanda , erba cipollina e il variopinto vasetto di peperoncini.
Di un vivaista veneto è l’esposizione di piante acquatiche : delle ninfee con enormi fiori bianchi e rosa, contenute in enormi vasi pieni d’acqua.

Chiude la visita la mostra di orchidee, allestita dall’Associazione laziale delle Orchidee,piccola e delicata come i bellissimi fiori esposti.









venerdì 7 ottobre 2011

Duomo di Civita Castellana

La cittadina di Civita Castellana http://www.civitacastellana.com/ in provincia di Viterbo –nell’alto Lazio- centro di produzione di ceramiche artistiche , può vantare antiche origini (Falerii Veteres) e monumenti importanti : la Rocca cinquecentesca di Antonio da San Gallo e la romanica Chiesa di S.Maria Maggiore, duomo della città.
La Chiesa fu ultimata con il portico nel 1210 , alla sua costruzione lavorò l’importante famiglia di architetti e marmorari romani dei Cosmati.
Nel 1700 l’interno fu ristrutturato in forme barocche con unica navata.
La facciata ha un bel portico duecentesco con una fascia mosaicata , con resti di scritte in oro.

L’architrave e il mezzo rosone che sovrastano la porta , mostrano una fitta e varia decorazione di mosaici, distribuiti in varie fasce che si sovrappongono alternando le forme .

Cerchi , piccole stelle e triangoli rendono prezioso l’esterno e anticipano la caratteristica principale della Chiesa .

Infatti la bellezza e la particolarità della Chiesa risiedono nelle decorazioni e nel pavimento in stile cosmatesco – i Cosmati famiglia di marmorari e architetti romani lavorarono a molte delle chiese di quest’epoca del Lazio.

In questa chiesa però i mosaici pavimentali arrivano ad una bellezza di forme e ad una varietà di colori che la rendono unica e preziosa.

Nel pavimento il motivo del cerchio si inserisce in un modulo continuo di volute e spirali decorati con intarsi di marmi colorati con forme triangolari ,a stella e clessidra , in un variopinto e avvolgente gioco di forme che conduce all’altare e lascia ammirati i visitatori.

Di notevole valore è anche il sarcofago romano , che costituisce l’altare maggiore : è un sarcofago romano del IV sec. con altorilievi che raffigurano scene del Vecchio e del Nuovo testamento