lunedì 30 novembre 2009

Monte Cacume

il paese di Patrica dal sentiero Monte Cacume si erge solitario staccandosi dalla catena dei Lepini e perfettamente visibile per la sua cima acuta .
Il suo nome deriva infatti dal latino “acumen” (punta) diventato poi con il tempo Cacume.

Viene citato anche da Dante nel canto IV del Purgatorio.
E' una montagna non molto alta- 1090 metri –, ma di particolare interesse per la flora e per le sue caratteristiche geologiche.
Sui suoi fianchi fioriscono infatti varie specie di orchidee e, in primavera, la salita è un vero e proprio spettacolo per l'intensa fioritura.

Si sale dal bel paese di Patrica che si affaccia su un vero “anfiteatro” di monti.
Il sentiero, ben segnato, passa attraverso una fitta vegetazione mediterranea, si incontrano delle sorgenti – Fonte della Rava la più importante- e l'acqua è così abbondante che spesso il sentiero si trasforma in piccolo ruscello. Monte Cacume

Geologicamente il Cacume invece è una “finestra tettonica”, termine che indica un'anomala sovrapposizione di strati di terreno , con quelli più antichi che sono venuti a trovarsi sopra quelli più recenti.

Sulla cima c'è una chiesetta e da qui si distinguono gli Ernici e i Simbruini innevati , la piana di Frosinone , mentre i Lepini e gli Ausoni spariscono tra le nuvole..solo a tratti compare l'alta cima del monte Gemma proprio di fronte a noi. Monte Gemma

Sulla cima del Cacume si incontrano spesso gruppi di escursionisti – è tra le montagne più frequentate – oggi conosciamo cordiali persone di Borgo Montenero che , tra una chiacchiera e l'altra , ci offrono nocciole e un liquore davvero speciale...e così qualcuno di noi fatica un po' in discesa!

lunedì 23 novembre 2009

Roma.La pittura di un impero



Ercole e Telefo“ Il mondo romano amava i colori brillanti ed accesi”,così ci dice il pannello introduttivo della mostra “Roma.Pittura di un impero”.
Ed in effetti la vita dei Romani era una vita colorata : colorate erano le pareti delle loro case , gli affreschi , gli stessi ritratti.
E tutti i dipinti e gli affreschi presenti nella mostra “Roma.Pittura di un impero – alle Scuderie del Quirinale-http://www.scuderiequirinale.it/ , chiaramente ci trasmettono questa bella sensazione , a volte con colori vivi e brillanti come il marrone del bel corpo “bronzato” di Ercole nell'affresco “Ercole e Telefo” , come l'azzurro intenso del mare nei paesaggi marini o il famoso rosso pompeiano del III° stile di decorazione parietale.
A volte invece i colori sono tenui e delicati come nelle famose “Nozze AldobrandiniNozze Aldobrandini
o nelle "scene idillico sacrali".
Oltre al colore , altro tratto distintivo di questa bellissima pittura è il movimento , come quello della “Danza delle Stagioni” - da un frammento di Stabia – con le figure femminili che volteggiano dinamiche , avvolte nei leggeri veli che scoprono il seno,
oppure come nelle piccole “menadi danzanti” - leggere figurine volanti- da Pompei , o ancora nel bell'affresco raffigurante la lotta tra un polpo, un'aragosta e una murena - dal porto fluviale di S.Paolo a Roma.

Particolari anche i paesaggi idillico-sacrali che presentano spesso una composizione centralizzata, dove sono accostati elementi di paesaggi: alberi,statue , costruzioni e figure umane , disposte senza interesse ad una disposizione realistica nello spazio , ma con l'intento di suggerire , evocare.
Effetto questo rafforzato anche dalla modalità della pittura compendiaria fatta di piccoli tratti veloci di colore.

La mostra si chiude con gli sguardi vivi e intensi dei ritratti maschili e femminili dall'oasi di ritratto da FayumFayum(Egitto) e da Pompei .
Sono dipinti realizzati su legno con tecnica ad olio e ad encauso e sono accostati ai medaglioni vitrei a sfoglia d'oro che presentano delle precise fisionomie , quasi delle piccole fotografie.
La mostra resterà aperta fino al 17 gennaio.

lunedì 16 novembre 2009

Trenotrekking da Fossanova a Monte S.Biagio



dorsale dei Monti AusoniSabato 17 ottobre escursione-traversata da Fossanova a Monte San Biagio ,attraversando i Monti Ausoni a cavallo tra il vecchio territorio dello Stato Pontificio e l'inizio del vecchio Regno delle due Sicilie.
E' un trenotrekking ,organizzato dal CAI di Latina -http://www.cailatina.com/-: prendiamo il treno alla stazione di Latina e scendiamo a Fossanova.
A Fossanova c'è una bellissima e famosa abbazia cistercense , nota per la caratteristica abbazia di Fossanovaarchitettura gotico-cistercense della chiesa e del bellissimo chiostro e per aver ospitato San Tommaso d'Aquino.

Da Fossanova , attraversando campi e percorrendo strette strade , arriviamo a Sonnino dove comincia il vero sentiero di montagna, ci inoltriamo all'interno dei Monti Ausoni ,salendo e percorrendo a mezza costa il fianco delle montagne.

Ad un certo punto incontriamo il cippo di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno borbonico , sulla pietra sono ancora visibili gli stemmi dei due regni.

Più avanti un' altra testimonianza storica: la tomba di un noto brigante con incisa sulla pietra una frase che ricorda l' uccisione tramite un colpo di fucile …. E in queste montagne belle e selvagge sembra materializzarsi il clima e l'atmosfera aspra e feroce del brigantaggio , di casa tra questi monti.

Poco dopo una sorpresa piacevole.... davanti ai nostri occhi il mare e il lago di Fondi lungo e trortuoso che si allunga nella piana … lago di Fondi

Il percorso è ancora lungo..23 km in tutto e 1100 metri di dislivello..scendiamo e risaliamo percorrendo antichi tratturi e percorsi – non segnati attualmente – ma percorribili per chi conosce il sentiero.

A volte siamo colpiti dal paesaggio , altre volte dagli intensi e piacevoli odori delle piante aromatiche : mentuccia e rosmarino su tutti , altre volte, specie nei versanti interni dei monti, la vegetazione si fa più rigogliosa e fitta e sembra di passare in una vera giungla..mediterranea però.

Nel tratto finale in discesa attraversiamo un tratto di terra sdrucciolevole dal colore rosso intenso..
sono ossidi di ferro presenti , insieme al carbonato di calcio , in alcuni massicci calcarei e trascinati dall'acqua alla base del monte.

...Finalmente il paese di Monte San Biagio si presenta ai nostri occhi .
Siamo stanchi ma contenti..più di 8 ore di cammino...e così ...gli “sporchi” sedili del treno ci sembrano poltrone!!

lunedì 9 novembre 2009

Calder .Mostra a Roma

quadro di CalderLa mostra di opere di Alexander Calder- il famoso scultore americano autore dei Mobiles- , apertasi al Palazzo delle Esposizioni-http://www.palazzoesposizioni.it/- , accoglie subito il visitatore con dei disegni giovanili decisamente affascinanti.
Sono disegni di animali realizzati da Calder con pochi tratti : il corpo appena accennato coglie lo scatto, il movimento, l'atteggiamento caratteristico di ogni animale.

Della fine degli anni '90 sono le prime sculture in fil di ferro : L'Acrobata- dal corpo umano perfettamente definito -, La Mucca, Il Gabbiano, scultura in fil di ferro

Sono 150 le opere in mostra e molti sono quadri: dipinti astratti in cui forme e linee interagiscono nello spazio con il colore , non c'è un ordine nella loro disposizione ma suggeriscono il movimento .
Sono un altra versione dei” mobiles” le famose sculture fatte di linee- (fili di ferro) e forme colorate (lamiera)- che lentamente oscillano nello spazio , appesi al soffitto o collocati su supporti sul pavimento.

Come Calder diceva di uno dei suoi mobiles: “..non ha significato apparente, è semplicemente bello! , produce un grande effetto emotivo se si è in grado di capirlo..”
Ed in effetti come nel “31 Janvier” si osserva il movimento lieve , le forme colorate oscillanti a volte nere a volte bianche , e sembra che la materia stessa si faccia aria , lieviti verso la purezza , la leggerezza. uno dei Mobiles

C'è poi un altro effetto , un altro “gioco” , come in “Arco di petali” degli anni '40 , dove entrano , come parte dell'opera, anche “le ombre” proiettate dalle forme sulle pedane bianche.
Le ombre si sovrappongono e si intersecano e il loro movimento si somma a quello dei piccoli petali oscillanti in un movimento circolare con il quale si penetra in una dimensione diversa : quella dell'illusione e del gioco.

J.P.Sartre , ammiratore dei mobiles, scrisse in un saggio :”..sembra che si muovano per il piacere dei nostri sensi , invece hanno un profondo senso metafisico!”

La mostra resterà aperta fino al 14 febbraio 2010.











lunedì 2 novembre 2009

"Gemme nel blu". Mostra



conchiglie raggruppate in vetrina In questi giorni si sta tenendo a Latina – nello storico Palazzo EMME- una mostra Malacologica e sulla Biodiversità marina- chiamata “Gemme nel blu”.
La mostra Gemme nel blu ci immerge nel fantastico variopinto mondo delle conchiglie , trasportandoci nel mezzo degli ambienti più incontaminati del pianeta : nelle barriere coralline dell'Oceano Indiano , nell'Oceano Pacifico , nel mare di Tasmania, nelle Filippine o nel nostro Mediterraneo.
Questa bellissima rassegna è stata organizzata dall'Università popolare Tirrenica delle Scienze Naturali, - Associazione di Latina -e-mail:albisca@alice.it- ed è alla quinta edizione.

Tutte le conchiglie ,anche le più comuni, colpiscono per la grande varietà di sfumature di colore e per le tante forme disegnate sui gusci : da quella a macchie delle “Cypreae”, alle righe e reticoli delle “Olive” , alle striature delle “Bivalvi” , ai bellissimi colori dei "Pettini".

Alcune stupiscono per la loro grandezza come il “Charonia Tritonis” o il “Melo amphora
E così mentre i pannelli didattici spiegano ,in modo semplice ma efficace, le varie specie Charonia Tritonis
malacologiche e le loro particolarità , la visione delle fantastiche conchiglie fa volare la fantasia.
Dei video trasmettono le immagini dei mari più belli , dove in acque basse si muovono lentamente i molluschi , trascinandosi il loro affascinante e colorato guscio.

Così si apprende che le particolari colorazioni sono date dai “pigmenti di cellule cromogene”,
situate nel mantello del mollusco , e come questi pigmenti siano in relazione con la distribuzione
delle cellule stesse , con l'alimentazione e con il clima. Spondylus
E infatti le conchiglie più colorate provengono dalle zone più calde della terra , perchè i loro
sfavillanti colori dipendono dal sole.

La mostra presenta anche raccolte di farfalle ,di crostacei , alcune tartaruge, mascelle di squali e opere di artisti sul tema .
Sarà aperta ancora alcuni giorni e al suo interno sono visibili alcune bellissime foto naturalistiche partecipanti al concorso internazionale di fotografia naturalisticaIstanti di natura”- http://www.istantidinatura.net/ - selezionate e premiate in questa rassegna.